L’apposizione (lat. appositio «aggiunta») è un sintagma nominale che si affianca a un altro sintagma nominale per meglio descriverlo o definirlo. Più tecnicamente si può dire che l’apposizione è coreferenziale [...] che si presenta caratteristicamente separata dall’antecedente da un segno di punteggiatura forte. L’apposizione grammaticalizzata è spesso filosofica (un’ambiguità che non verrà mai meno); la citazione sarà sostituita nella seconda edizione dal ...
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I complimenti sono atti linguistici con cui il parlante esprime ammirazione ed elogio nei confronti del destinatario, valutandone positivamente l’aspetto fisico, il carattere, il talento, gli oggetti posseduti, [...] Varia anzitutto la frequenza: più bassa nelle società orientali, meno propense all’espressione di emozioni e sentimenti, e in improntati all’opulenza e alla floridezza, la magrezza era piuttosto segno di povertà o malattia.
In Italia, come in altri ...
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BEGUINOT, Francesco
Tullio De Mauro
Nacque a Paliano (Frosinone) il 1° ag. 1879. Figlio di Pompeo e di Giulia Schifalacqua, il B., già negli anni del ginnasio, cominciò da autodidatta lo studio del [...] maniera. particolare la conoscenza dell'etiopico. Il 1910 segnò una svolta nei suoi studi: nessuno in Italia si ., nel 1915, un solo appunto era mosso al candidato: "Meno versato invece è apparso nella lessicologia comparata dei dialetti berberi dell' ...
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Si indicano come intercalari quelle sequenze (di varia natura, costituite come sono da parole o espressioni) che il parlante inserisce qua e là nel discorso, come personali forme di routine e in modo per [...] che vengono volti a un uso ricorrente d’altro segno.
Tale uso interessa particolarmente i ➔ segnali discorsivi, la dialogico (➔ lingua parlata), e può provenire da parlanti incolti non meno che colti, più spesso in situazioni informali (esempi 2 e 3 ...
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Gli insulti sono parole ed espressioni cui si ricorre entro atti linguistici destinati a colpire e offendere l’interlocutore. Nel conflitto verbale, in cui rappresentano normalmente un punto di massima [...] gravità dell’insulto, ad attribuire al parlante intenzioni più o meno offensive.
Sul piano formale l’atto di insultare si può realizzare interpersonale).
Sebbene gli insulti siano parole di segno negativo (brutto, cattivo, traditore, vigliacco, ecc ...
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Con slogan si intende una «formula sintetica, espressiva e facile da ricordarsi, usata a fini pubblicitari o di propaganda» (GRADIT). La veste straniera del termine (inglese, dove, però, significa «grido [...] piuttosto ➔ sentenza, presente già dalla latinità e, in tempi meno remoti, motto.
Lo slogan però, a differenza delle sentenze contenuti ma, al pari dei canti di marcia della fanteria, segna anche il tempo dell’incedere dei manifestanti.
È slogan anche ...
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CARENA, Giacinto
Tullio De Mauro
Nacque a Carmagnola (Torino) il 25 apr. 1778 da Francesco Paolo, medico, e da Maria Catterina Maga Gallo. Finiti gli studi primari e quelli di filosofia nel paese nativo, [...]
La reazione del Manzoni, di sostanziale consenso, fu il segno più vistoso della stima che godeva il C., diventato socio (e manzoniani) di "egemonia filologica della Toscana", e meno inquinata dalle propensioni classicistiche (un tempo anche sue, del ...
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I puntini (detti anche puntini sospensivi) sono una piccola serie di punti (di solito tre: ‹...›) che, nella scrittura, segnalano il luogo in cui un discorso è stato interrotto o lasciato in sospeso (da [...] 2008: 125).
In nessuno dei casi citati il valore del segno è riconducibile a quello dei puntini sospensivi: le attestazioni con punto fermo a fine frase, probabilmente perché sentiti meno assertivi e perentori.
Benché siano generalmente posti dopo il ...
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Il termine parentesi (dal gr. pará «accanto», én «in» e títhēmi «porre») risale alla tradizione retorico-grammaticale antica, in cui indica una figura di pensiero chiamata in greco parénthesis e in latino [...] come in 2; cfr. Serianni 1988: 80), capoversi, ma anche singoli segni paragrafematici:
(1) a. Carlo (il fratello di Luigi) è venuto a comprensione del testo:
(3) Sui prominenti non ebrei c’è meno da dire, benché fossero di gran lunga i più numerosi ( ...
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Il punto interrogativo (detto anche, meno spesso, punto di domanda) è un segno di interpunzione (➔ punteggiatura), composto da un punto sormontato da un tipico ricciolo ‹?›, che contrassegna l’interrogazione [...] reale o fittizio che sia, la domanda non può fare a meno.
Fin da ➔ Lionardo Salviati (Degli avvertimenti della lingua sopra 2°, p. 739)
Normalmente, per circoscrivere il riferimento del segno a un solo segmento dell’enunciato (lessema o sintagma), in ...
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ségno s. m. [lat. sĭgnum «segno visibile o sensibile di qualche cosa; insegna militare; immagine scolpita o dipinta; astro», forse affine a secare «tagliare, incidere»]. – 1. a. Qualsiasi fatto, manifestazione, fenomeno da cui si possono trarre...
meno
méno avv. e agg. [lat. mĭnus, neutro (con valore avverbiale) di minor, compar. di parvus «piccolo»]. – 1. avv. a. Funge da comparativo dell’avv. poco; significa quindi più poco, in minor quantità, contrapponendosi direttamente a più....