Stato dell’Europa centrale, esteso prevalentemente sul versante N della sezione centro-occidentale del sistema alpino. Stato interno, senza sbocco al mare, confina a N con la Germania, a E con l’Austria [...] dell’Europa centro-orientale. La cultura di Horgen segna, alla fine del Neolitico, un’unificazione delle grande rilievo l’opera del dantista G.A. Scartazzini e del linguista C. Salvioni. Il risveglio si osserva anche in campo squisitamente letterario ...
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Stato dell’Europa centro-settentrionale. Il suo territorio comprende la maggior parte della penisola dello Jylland, il cui lembo più meridionale appartiene alla Germania, e alcune centinaia di isole. La [...] scendere a valori negativi nei primi anni 1980. Gli anni 1990 segnarono una lieve ripresa rispetto al quindicennio precedente (4‰), ma dall’inizio runiche (➔ runa), che però hanno più valore linguistico e storico che letterario, e sono comunque da ...
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Stato dell’Europa occidentale compreso fra le coste sud-occidentali del Mare del Nord e il massiccio delle Ardenne; confina con i Paesi Bassi (N ed E), la Germania e il Lussemburgo (E), la Francia (S e [...] Nel 1847 prese il sopravvento il Partito liberale, che segnò un periodo di floridezza economica, ma anche di lotte Wispelaere, D. Robberechts. Nel campo della poesia, la sperimentazione linguistica ha il suo apice nelle riviste Labris (1962-75) e ...
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Biologia
C. morfogenetico Area dell’embrione, o del primordio di un germoglio, dotata della capacità di dare origine a un determinato organo; per es., i c. morfogenetici dell’arto posteriore danno origine [...] alle cariche su essi convogliate dalla corrente, e con opposto segno. È quanto avviene, per es., nell’interno di byte) adiacenti, corrispondenti a una unità di informazione.
Linguistica
C. d’accentazione Insieme delle sedi sillabiche che possono ...
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Stato dell’Oceania, situato a 2.000 km a SE del continente australiano.
Il territorio della N. è composto da due grandi isole (Isola del Nord e Isola del Sud), separate dallo Stretto di Cook, e da alcune [...] gli inizi del 21° il panorama letterario neozelandese appare segnato, sia in prosa sia in poesia, da una sul conflitto di genere. Altrettanto innovativo da un punto di vista linguistico e ritmico appare il contributo della poesia maori, con l’intensa ...
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(gr. Μακεδονία; bulg., maced. e serbocr. Makedonija) Regione storica della penisola balcanica (circa 70.000 km2 con circa 3 milioni di ab.), divisa politicamente tra Bulgaria (10%), Grecia (51%) e la [...] tentativo di creare uno strumento linguistico capace di unificare culturalmente il paese M. è priva di insediamenti significativi e non partecipa allo sviluppo che in Grecia segna la nascita delle poleis arcaiche. Tra la fine del 6° sec. e l’inizio ...
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Anticamente definita ‘arte del blasone’, l’a. è la scienza che analizza e interpreta gli stemmi, ne studia le fonti, l’origine e la storia e ne stabilisce le regole; definisce le varie tipologie di scudo, [...] struttura sintattica altrettanto originale, un codice linguistico universalmente accettato per descrivere ( blasonare) funzione ornamentale diventavano anche un marchio di proprietà e un segno di omaggio e devozione dell’artista verso il committente.
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In età moderna e contemporanea, l'occupazione e lo sfruttamento territoriale realizzati con la forza dalle potenze europee ai danni di popoli ritenuti arretrati o selvaggi. Per molti versi la storia del [...] erano apparsi i primi segni di crisi del sistema coloniale, rapidamente evolutosi e quasi completamente dissoltosi dopo la Seconda guerra mondiale (➔ decolonizzazione).
Il colonialismo linguistico
Per colonialismo linguistico si intende la ...
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Antropologia
Genericamente, gruppo etnico di ordine semplice, i membri del quale parlano uno stesso linguaggio, hanno consapevolezza di costituire un organismo sociale ben determinato e politicamente coerente, [...] della t. ha quasi sempre carattere territoriale oltre che linguistico e sociale, nel senso che tale gruppo occupa permanentemente alla guerra sociale e perfezionato in età cesariana, segnò la decadenza delle t., che conservarono ancora fino ad ...
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VENEZIA (A. T., 22-23)
Piero LANDINI
Mario NANI MOCENIGO
Filippo SANTUCCI
Roberto CESSI
Gino FOGOLARI
Giuseppe ORTOLANI
Gastone ROSSI-DORIA
M. T. D.
Città del Veneto, capoluogo della provincia [...] Con il 1491, a tale organizzazione si giunge: ne è un primo segno la nomina d'un "maestro di cappella" nella persona del De Fossis già , quando fioriscono, curiose forme d'ibridismo linguistico, le letterature stratiotesca, schiavonesca, bergamasca, ...
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segno
ségno s. m. [lat. sĭgnum «segno visibile o sensibile di qualche cosa; insegna militare; immagine scolpita o dipinta; astro», forse affine a secare «tagliare, incidere»]. – 1. a. Qualsiasi fatto, manifestazione, fenomeno da cui si possono...
registro
s. m. [lat. tardo regesta -orum, neutro pl.; v. regesto]. – 1. Libro, quaderno, fascicolo o volume formato da un certo numero di fogli (per lo più numerati progressivamente, contrassegnati e forniti di suddivisioni e indicazioni varie),...