La produzione in prosa e in poesia del XVII secolo è concepita all’insegna del barocco, ispirata cioè all’abnorme e tendente all’iperbole e alla ‘maraviglia’. Il senso dispregiativo del termine si estese [...] proverbi e modi di dire erano accolti anche se privi di esempi d’autore.
L’autorevolezza della Crusca e il valore dell’opera come modello e doppie.
Il Seicento segnò una svolta nella storia dell’interpunzione e dei suoi segni, la cui distanza dall’ ...
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Il panorama dei quotidiani italiani a stampa è molto ricco, contando, oltre alle principali testate nazionali, più o meno indipendenti, ai quotidiani politici e a quelli sportivi, un elevato numero di [...] lettore, imitando la lingua d’uso quotidiano e informale, concentrazione su singoli pezzi.
Minori segni della specificità del medium emergono 371-402.
Mortara Garavelli, Bice (1996), L’interpunzione nella costruzione del testo, in La costruzione del ...
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Pietro Bembo nacque a Venezia il 20 maggio 1470 da una grande famiglia patrizia. Studiò greco dal 1492 al 1494 a Messina alla scuola di Costantino Lascaris, quindi filosofia a Padova e a Ferrara. A Ferrara [...] , antirealistica e antitecnica, che segnò la storia linguistica e civile e il carattere corsivo, con interpunzione moderna e senza commento, cioè (le parte o le bracce, le pratora; cfr. Paolo D’Achille, in Morgana, Piotti & Prada 2001).
La ...
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La punteggiatura (lat. interpunctio) è un sistema di segni convenzionali impiegato nello scritto per segnalare le relazioni logiche e sintattiche tra le diverse parti della frase, le pause della lettura [...] continua), ma non per questo erano del tutto assenti i segni di interpunzione: per es., in iscrizioni anteriori al V secolo a , Rosario (2008), Teorie e pratiche interpuntive nei volgari d’Italia dalle origini alla metà del Quattrocento, in Mortara ...
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Il termine deriva dal gr. apóstrophos «rivolto altrove, indietro», da apostrépho «volgo indietro o in senso contrario». Apóstrophos (o -us) compare nel latino tardo, con significato unicamente grammaticale. [...] prime cifre di un anno (il ’48).
L’apostrofo era un segno noto già nell’antichità. Certo, se si considera che l’abitudine di Italia Editrice.
Geymonat, Mario (2008), Grafia e interpunzione nell’antichità greca e latina, nella cultura bizantina e ...
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Col termine abbreviazione (o, più anticamente, abbreviatura) si indica l’accorciamento (o compendio) di una parola. Come si legge nel Vocabolario della Crusca (1612), l’abbreviazione è una «parola abbreviata [...] grammatico Valerio Probo nel I sec. d.C.), 7 e & indicavano la congiunzione et, mentre un segno simile a un 3 sostituiva varie UTET, 8 voll.
Geymonat, Mario (2008), Grafia e interpunzione nell’antichità greca e latina, nella cultura bizantina e ...
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Una frase incidentale (detta anche semplicemente incidentale) è una frase inserita all’interno di un’altra frase (detta frase ospite) con cui non forma una struttura sintattica. La frase incidentale, cioè, [...] ha portato a interpretarli come verbes d’opération (Benveniste 1966), comment clauses uso codificato dell’interpunzione ne consente facilmente dei trattini, la ➔ virgola non costituisce un segno esclusivo di incidentalità (Simone 1991). Se un inciso ...
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Classificate tra le subordinate argomentali (➔ sintassi), e apparentate in particolare alle completive (➔ completive, frasi), le frasi dichiarative (dette anche semplicemente dichiarative o esplicative) [...] mediante un segno di punteggiatura (di solito i ➔ due punti).
La presenza di una pausa – di interpunzione nello scritto sempre desidera questo fine in sé: che dica bene e che sia tenuto d’aver bene detto (Brunetto Latini, Rettorica, XVIII, 3, p. 52). ...
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Si chiamano segni paragrafematici (espressione coniata da Arrigo Castellani: cfr. Castellani 1985) tutti i tratti e gli accorgimenti grafici che si combinano con una o più lettere dell’alfabeto, oppure [...] ‹[ ]›.
A differenza degli altri segni paragrafematici i segni di interpunzione possono avere un corrispettivo nei valori prosodici non è racconto vero, ma riflesso, il “commento residuo d’un poema / perennemente disperso. / Chiosa frugale” (Cecilia ...
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Lingua e dialetti italiani
Luca Serianni
Seguendo una tendenza già affermatasi nettamente nel secondo dopoguerra, negli anni Ottanta e Novanta l'uso dell'italiano si è consolidato, erodendo l'area dei [...] Nell'interpunzione ha d'uso 'normale', per la grande maggioranza del campione, termini come lesso, popone, cencio "straccio", diospero "frutto dei cachi", ramerino "rosmarino". Molto più notevole è però, a livello nazionale, una tendenza di segno ...
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interpunzione
interpunzióne s. f. [dal lat. interpunctio -onis; v. interpungere]. – 1. L’operazione, il modo, il sistema di separare (sinon. punteggiatura), in un testo scritto, i periodi, i membri di periodo, i varî elementi della proposizione...
segno
ségno s. m. [lat. sĭgnum «segno visibile o sensibile di qualche cosa; insegna militare; immagine scolpita o dipinta; astro», forse affine a secare «tagliare, incidere»]. – 1. a. Qualsiasi fatto, manifestazione, fenomeno da cui si possono...