La fine della vita
Maurice A.M. De Wachter
(Consultant in Bioethics, Waterloo, Belgio)
Affrontare l'inevitabilità della morte, termine ultimo della vita, rappresenta da sempre una sfida per l'uomo. L'uomo [...] laiche sulla fine della vita. L'arte di morire è segnata dal pluralismo culturale.
Vita e morte
La morte è inevitabile ma pratiche mediche che celano la morte, la rendono un fatto clinico e, soprattutto, la prevengono. Il risultato di tali pratiche ...
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L'Ottocento: biologia. La chimica biologica
Johannes Büttner
La chimica biologica
Le nuove conoscenze sviluppate nel campo della chimica alla fine del Settecento, in particolare le scoperte dell'ossigeno [...] corpi, la chiamiamo forza vitale. Perciò non esiste segno della morte più incontrovertibile della putrefazione, con la quale andare in putrefazione" (Humboldt 1794, p. 9). Il clinico Johann Christian Reil esaminò il concetto di forza vitale in Über ...
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Rilevamento e interpretazione dei biosegnali
Carlo Marchesi
Lo sviluppo della conoscenza della fisiopatologia del corpo umano, si fonda sull'analisi di segni, nel significato estensivo di quantità numeriche, [...] in genere una elaborazione preparatoria dell'informazione raccolta. Da un punto di vista clinico si può immaginare che l'interpretazione dei segni sia finalizzata ad affrontare le diverse possibili fasi con cui una malattia evolve, utilizzando ...
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occhio
òcchio s. m. [lat. ŏcŭlus]. – 1. a. In anatomia, organo di senso, pari, caratteristico dei vertebrati, che ha la funzione di ricevere gli stimoli luminosi e di trasmetterli ai centri nervosi dando origine alle sensazioni visive; è costituito...
osservazione
osservazióne s. f. [dal lat. observatio -onis]. – 1. L’atto di osservare, sia per notare semplicemente (con o senza determinati fini) ciò che si può percepire con l’occhio, talora con l’aiuto di strumenti ottici, sia applicando...