Pseudonimo del regista cinematografico francese Jean-Marie-Maurice Schérer (Tulle, Corrèze, 1920 - Parigi 2010). Personalità tra le più ricche e originali del cinema francese del dopoguerra, fu protagonista [...] , quanto su una cifra visiva perfettamente omogenea a uno stile, a un rigore etico, a una limpidezza del segnolinguistico.
Vita e opere
Insegnante, scrittore, critico dei Cahiers du cinéma, autore di programmi didattici per la televisione, ha ...
Leggi Tutto
APRONIANO ASTERIO, Flavio Turcio Rufio
Claudio Leonardi
Visse a Roma verso la fine del sec. V; discendeva da una famiglia i cui membri avevano ricoperto alte cariche politiche: L. Turcio Secondo aveva [...] , la sottolineatura enfatica di alcuni termini come il diverso valore semantico o la differente quantità di uno stesso segnolinguistico. Oltre a ciò, l'opera vera e propria di emendatore, che risulta piuttosto vasta, evidentemente sulla scorta di ...
Leggi Tutto
Umanista (Rotterdam 1466 o 1469 - Basilea 1536); tradusse il nome Geert Geertsz nell'altro umanistico, con cui è universalmente noto, di Desiderius Erasmus. Orfano di padre e di madre, entrò a 12 anni [...] rilievo all'esercizio storico-filologico, all'interesse linguistico, alle innovatrici preoccupazioni etiche - un motivo un fatto di psicologia individuale che, ancora una volta, il segno d'una crisi culturale in lui simboleggiata. Se nel 1522 ...
Leggi Tutto
Regista e fotografo malieno (Bamako 1940 - ivi 2025). Nei suoi film C. ha elaborato una poetica fortemente legata alla terra e alla storia del suo popolo, sullo sfondo della lotta per la democrazia e la [...] nel tempo leggerezza di forma e densità di contenuto, nel segno di una più approfondita riflessione filosofica, e, soprattutto, di una maggiore attenzione rivolta all'aspetto linguistico. La sua cinematografia è caratterizzata da temi quali la ...
Leggi Tutto
Wallace, David Foster
Giovanna Ferrara
Scrittore statunitense, nato a Ithaca (New York) il 21 febbraio 1962 e cresciuto a Urbana (Ill.). Dopo essersi laureato all'Amherst College (Amherst, Mass.) nel [...] promettente talento letterario, intessuto di umana e maniacale stravaganza, nonché un personale tentativo di creare un autonomo gioco linguistico, segno di un'infinita capacità di finzione. Il suo secondo libro, Girl with curious hair (1989; trad. it ...
Leggi Tutto
D'ANNUNZIO, Gabriele
Marcello Carlino
Nacque a Pescara, il 12 marzo 1863,da Francesco Paolo e da Luisa de Benedictis. Il padre proveniva da una modesta famiglia, ma, adottato da uno zio benestante, [...] di nobile correità ideologica, alla classe sociale al potere rendono marginali e connotano di altro segno, annullano infine gli effetti dello sperimentalismo linguistico (c'è chi ha parlato giustamente di monoglottia) e del verso libero, quest'ultimo ...
Leggi Tutto
BEMBO, Pietro
Carlo Dionisotti
Nacque a Venezia il 20 maggio 1470 da Bernardo e da Elena Marcello. La personalità del padre, uno degli uomini di maggior rilievo nella storia veneziana di quell'età, [...] di L. Alamanni (Firenze 1532), fanno che il 1530 segni quasi la data di nascita del petrarchismo lirico italiano. Con ciò l'attacco più aspro fu mosso alla fama e alla dottrina linguistica dei B. da L. Castelvetro (Giunta al ragionamento degli ...
Leggi Tutto
ARIOSTO, Ludovico
Natalino Sapegno
Nacque a Reggio Emilia l'8 sett. 1474 da Niccolò e da Daria Malaguzzi Valeri. Il ramo degli Ariosti, da cui discendeva il padre, s'era trasferito da Bologna a Ferrara [...] stile non è indice di scrittura spontanea e corrente, si un segno fra i molti di fedeltà al modello prescelto, che è Milano 1954; B. Migliorini, Sulla lingua dell'A., in Saggi linguistici, Firenze 1957
Sulla fortuna dell'A. all'estero son da vedere ...
Leggi Tutto
Dante Alighieri nacque a Firenze nel maggio, o giugno, 1265, l’anno prima della battaglia di Benevento, che segna la distruzione della parte ghibellina in Italia. Di famiglia guelfa, cresce in anni segnati [...] suo nucleo intuitivo, è da ritenersi appartenente al senso comune linguistico del suo tempo, non sono i volgari che noi chiamiamo , xii); a svalutare i volgari delle città toscane in quanto segno aborrito di municipalismo (I, xiii); e a dare la palma ...
Leggi Tutto
GREGORIO XV, papa
Alexander Koller
Alessandro Ludovisi nacque il 9 genn. 1554 a Bologna, terzogenito del conte Pompeo e di Camilla Bianchini. La famiglia, di origine fiorentina, si era stabilita dal [...] nunzio ordinario presso la corte imperiale, Carlo Carafa. Come segno di riconoscenza, nel 1623 il nuovo principe elettore trasferì , sentendosi parte integrante dello spazio culturale e linguistico italiano. A partire dal 1618 si susseguirono ...
Leggi Tutto
segno
ségno s. m. [lat. sĭgnum «segno visibile o sensibile di qualche cosa; insegna militare; immagine scolpita o dipinta; astro», forse affine a secare «tagliare, incidere»]. – 1. a. Qualsiasi fatto, manifestazione, fenomeno da cui si possono...
registro
s. m. [lat. tardo regesta -orum, neutro pl.; v. regesto]. – 1. Libro, quaderno, fascicolo o volume formato da un certo numero di fogli (per lo più numerati progressivamente, contrassegnati e forniti di suddivisioni e indicazioni varie),...