L'Africa subsahariana nel II millennio d.C.
Peter J. Mitchell
Giovanna Antongini
Tito Spini
Samou Camara
Rodolfo Fattovich
Zoe Crossland
L'archeologia dell'africa dal 1000 d.c.: problemi, metodi, [...] , a est dall'Oceano Indiano, a sud dal fiume Ruvuma, che segna il confine tra Tanzania e Mozambico, e a ovest e sud-ovest zona di confine con il Sudan e sono i Cunama, che formano un gruppo linguistico a sé stante, i Nera (o Baria), i Mekan, i Mao, i ...
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L'archeologia del Vicino Oriente antico. La Mesopotamia
Francesca Baffi
Frances Pinnock
Rita Dolce
Antonio Invernizzi
Roberta Venco Ricciardi
Carlo Lippolis
Hartmut Kühne
Gian Maria Di Nocera
Roger [...] dal punto di vista storico che da quello linguistico.
Il dominio di Babilonia determina un appiattimento e, ancor più, Tiglatpileser I (1114-1076 a.C.) lasciano un segno nella cultura dell'epoca con le imponenti fabbriche sacre quali il tempio di Anu ...
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Le rappresentazioni della comunità
André Jean
Marc Loechel
Introduzione
Questo lavoro si propone di analizzare in che modo la città veneziana rappresentasse se stessa, ai propri occhi e agli occhi [...] impiegate in modo esplicito - denotanti uno sforzo linguistico in appoggio alla costruzione del mito - in una mano una spada sguainata e nell'altra una bilancia d'oro, segno che, come la Vergine è sempre Immacolata, anche il governo [veneziano& ...
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L'Africa subsahariana nel II millennio d.C.: repertorio alfabetico
Giovanna Antongini
Tito Spini
Zoe Crossland
Eric Huysecom
Alain Gallay
David W. Phillipson
Peter J. Mitchell
Andrea Manzo
Celeste [...] , Genève 1976; G. Antongini - T. Spini, Reiterazione di spazi e segni come conferma del potere. Il regno di Dahomey, in G.R. Cardona (ed.), La trasmissione del sapere. Aspetti linguistici e antropologici, Roma 1989, pp. 17-34; Iid., Les palais royaux ...
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I Greci in Africa
Laura Buccino
Astrid Möller
Nicola Bonacasa
Giuseppina Alessandra Cellini
Lidiano Bacchielli
Anna Santucci
Ida Leggio
La presenza greca in africa in età arcaica
di Laura Buccino
La [...] Simbel. Mercenari greci, carii e di ambito linguistico semitico, probabilmente Fenici, a ricordo del loro passaggio presa da parte degli Arabi, due anni dopo l'arrivo di Aboulyanos, non segnò la fine della città. A questa fase di vita più tarda è da ...
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Dal Medioevo al primo Rinascimento: l'architettura
Ennio Concina
Vincat Athenas maritimo
terrestri Lacedemonem imperio
fide Carthaginenses
concordia ordinum Romanos
religione in Deum omnes pene populos [...] è ancora in piedi in Cao de Piazza (78).
L'identificazione di segni e di modelli, dunque, si allarga e si viene via via precisando. e alla conciliabilità tra la ῾contaminazione' linguistica operata nell'arco e il complessivo atteggiamento culturale ...
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L'Africa tardoantica e medievale. Arte copta
Loretta Del Francia Barocas
Mario Cappozzo
di Loretta Del Francia Barocas
Il termine "copto" fu coniato dagli Arabi, i quali, al momento della conquista [...] e si tramuta in simbolo di vita eterna. Al disopra del segno di vita vi è traccia di un'iscrizione, kosmou, che va Christ, Leuven 1993; T. Orlandi, Brevi considerazioni sull'ambiente linguistico e culturale dei testi c.d. di Nag Hammadi, in ...
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L'ultima fase della serenissima: nota introduttiva
Piero Del Negro
Premessa
"Dopo quest'epoca", scrisse nel 1818 Sismondi nella sua celebre Histoire des républiques italiennes du moyen âge in riferimento [...] paesi europei di punta. Per di più, anche quando mise a segno dei manifesti incrementi, di rado essi furono il frutto di un salto in AA.VV., Retorica e politica, "Quaderni del Circolo Filologico-Linguistico Padovano", 1977, nr. 9, p. 125 (pp. 121- ...
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Scienza indiana. Il pensiero indiano
Raffaele Torella
Il pensiero indiano
Una 'filosofia' indiana?
I diversi modi in cui nel tempo si è articolata questa domanda e le risposte date a essa sono da inquadrare, [...] sul serio qualcosa che non è altro che un uso linguistico, chiamare cioè con tali parole ciò che ad una L'inferenza per sé stessi conosce un oggetto tramite un segno che è triplice". Il segno (liṅga) è una proprietà A presente nel locus che serve ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero - Storia e Politica (2013)
Italia e storiografia (6°-20° secolo)
Giuseppe Galasso
Dalla storiografia classica alla moderna: novità e discontinuità
Nella generale crisi e involuzione in cui tramontò l’antica civiltà ellenistico-romana [...] trasmissione cronachistica, o la perizia dell’analisi linguistica, che fu il principale strumento critico usato (ultimi tre decenni del 17° e prima metà del 18° sec.) nel segnare, anche per la storiografia, l’avvio al rinnovamento di cui si è detto ...
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segno
ségno s. m. [lat. sĭgnum «segno visibile o sensibile di qualche cosa; insegna militare; immagine scolpita o dipinta; astro», forse affine a secare «tagliare, incidere»]. – 1. a. Qualsiasi fatto, manifestazione, fenomeno da cui si possono...
registro
s. m. [lat. tardo regesta -orum, neutro pl.; v. regesto]. – 1. Libro, quaderno, fascicolo o volume formato da un certo numero di fogli (per lo più numerati progressivamente, contrassegnati e forniti di suddivisioni e indicazioni varie),...