Lingua e dialetti italiani
Luca Serianni
Seguendo una tendenza già affermatasi nettamente nel secondo dopoguerra, negli anni Ottanta e Novanta l'uso dell'italiano si è consolidato, erodendo l'area dei [...] di questi e altri tratti del genere "non si presenta tanto come una novità, quanto piuttosto segna la legittimazione di caratteri e di usi linguistici già esistenti, ma considerati fino a poco tempo fa del tutto marginali e quindi colpiti da stigma ...
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FUEGINI
José IMBELLONI
Gioacchino SERA
José IMBELLONI
Carlo TAGLIAVINI
. Il nome di Fuegia (Terra del Fuoco) appartiene propriamente alla grande isola in forma di triangolo irregolare situata a [...] delle ghiandole sudoripare e sebacee è un segno dell'adattamento in parola, giacché queste ghiandole fuegino Ona e il patagone Tsoneka o Tehuelche, e costituì una famiglia linguistica Čon. Nel gruppo fuegino di questa famiglia abbiamo il gruppo Ona, ...
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HUMBOLDT, (Karl) Wilhelm, barone von
Gaetano Marcovaldi
Nacque a Potsdam il 22 giugno 1767 da Alexander Georg, maggiore dell'esercito prussiano, che morì nel 1779, e Marie nata von Colomb vedova von [...] griech. Theater in Sagunt); ma soprattutto lo rivolse all'interesse linguistico con lo studio del basco, che lo indusse a un processo; e la parola, lungi dall'essere un puro segno, coopera alla formazione del concetto come individuo del mondo del ...
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GRAFICA D'ARTE
Guido Strazza
Con l'aggettivo ''grafico'' si è sempre significato ciò che attiene genericamente al disegno, al rappresentare e comunicare per segni. Poiché le tecniche tradizionali di [...] , diversi tipi di elaborati che richiedono diversi modi di lettura: sia di ordine linguistico monosemico, come mappe, diagrammi o segnali, per i quali a un segno corrisponde un solo significato prestabilito, sia di ordine polisemico, come i lavori ...
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UMBRI (lat. Umbri, gr. 'Ομβρικοί)
Giacomo DEVOTO
Francesco RIBEZZO
Gli Umbri sono un popolo dell'Italia Centrale che occupa fino alla conquista romana la regione compresa fra il Tevere a ovest, il [...] Lucani i Bruzî, gli Umbri sono i capostipiti di quel gruppo linguistico ed etnico ben definito che chiamiamo "osco-umbro" o " non molto antico con S-56??? = h, 8 = f e mancante di segni per le sonore g, d e per l'o. A esprimere il d rotacizzante ...
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RUNE
Otto von Friesen
Caratteri grafici particolari al mondo germanico che compaiono inizialmente presso i Goti sul Mar Nero verso l'anno 300 d. C., raggiungono la massima diffusione tra la fine dell'antichità [...] italiche e celtiche possedevano bensì i suoni j e w, ma non avevano segni distinti per questi suoni, che invece erano resi rispettivamente con i e u. Soltanto entro l'ambito linguistico greco, dove in ogni modo mancano i suoni j e w in principio ...
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Letteratura, teoria della
Italo Pantani
L'espressione, elaborata nel terzo decennio del 20° sec. all'interno della corrente dei formalisti russi (B. Tomaševskij, Teorija literatury, 1925; trad. it. [...] tipologie di comunicazione. Se la langue è un sistema di segni, ciascuno di questi risulta costituito da due parti: il radici.
Contestualmente agli esordi bachtiniani, i componenti del Circolo linguistico di Praga (tra cui J. Mukařovský e l'esule ...
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MANDEI
Giorgio Levi Della Vida
. Setta gnostica mantenutasi fino a tempi recenti col favore di speciali circostanze d'isolamento, nella xona paludosa presso il luogo di congiunzione tra il Tigri e [...] dopo che Th. Nöldeke nel 1875 ebbe chiarito il carattere linguistico dei libri mandei e W. Brandt nel 1889 ebbe compiuto remota con la scrittura siriaca estrangēlā. Il mandeo ha un segno particolare per rendere la d del pronome relativo, senza che ...
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NEOAVANGUARDIA
Alessandra Briganti
. Il movimento definito complessivamente con il termine "neoavanguardia" ha le sue origini nella situazione sociale e culturale che caratterizza la seconda metà degli [...] che scaturisce dall'individuazione dello stato della comunicazione linguistica ridotta a merce nei mass-media, sfruttata 1-6 settembre 1965) e dedicato al romanzo sperimentale, segnò invece un momento di superamento delle polemiche esplicite sul tema ...
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STILISTICA (XXXIII, p. 734)
Cesare Segre
La parola, già usata in tedesco da Novalis, diventa termine tecnico ben definito ad opera di C. Bally (1902): "La stylistique étudie les faits d'expression du [...] si volse ai rapporti tra sviluppo letterario e sviluppo linguistico in Francia; tra le posizioni di Schuchardt e quelle -512; id., Essais de stylistique, ivi 1969; C. Segre, I segni e la critica, Torino 1969, 19763; I metodi attuali della critica in ...
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segno
ségno s. m. [lat. sĭgnum «segno visibile o sensibile di qualche cosa; insegna militare; immagine scolpita o dipinta; astro», forse affine a secare «tagliare, incidere»]. – 1. a. Qualsiasi fatto, manifestazione, fenomeno da cui si possono...
registro
s. m. [lat. tardo regesta -orum, neutro pl.; v. regesto]. – 1. Libro, quaderno, fascicolo o volume formato da un certo numero di fogli (per lo più numerati progressivamente, contrassegnati e forniti di suddivisioni e indicazioni varie),...