Sigla di molecular amplification by stimulated emission of radiation, che indica un amplificatore di segnali elettromagnetici ad altissima frequenza, basato sull’emissione stimolata di energia elettromagnetica [...] a tubi termoelettrici è decine di volte maggiore. Ciò rende i m. praticamente insostituibili quando si debbano amplificare segnali estremamente deboli: è il caso, per es., dei radiosegnali stellari, e in effetti le più cospicue applicazioni dei ...
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Mauro Cappelli
Dispositivo in grado di amplificare onde elettromagnetiche coerenti tramite emissione stimolata di radiazione. Il maser (Microwave [molecular] amplification by stimulated emission of radiation) rappresenta un precursore del laser, operante nel campo delle microonde anziché in banda ottica. ... ...
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maser 〈mèisë, ma spesso letto all'it.〉 [Sigla dell'ingl. microwave (molecular) amplification by stimulated emission of radiation "amplificazione di microonde (molecole) mediante emissione stimolata di radiazione"] [ELT] Dispositivo amplificatore a bassissimo rumore nel campo delle microonde, basato ... ...
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(App. III, 1, p. 89)
C. Alberto Sacchi
Il termine "maser" viene usato per indicare collettivamente un'importante classe di dispositivi amplificatori o generatori di onde elettromagnetiche mediante interazione con la materia. Mentre molti dispositivi elettronici ben noti, quali i transistori e i tubi ... ...
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elettrostimolatore
elettrostimolatóre [Comp. di elettro- e stimolatore] [FME] Denomin. generica di apparecchio che produce segnali elettrici da applicare, mediante appositi elettrodi, a organi del corpo [...] sia a scopo terapeutico, sia per studiare, a scopi diagnostici, la risposta degli organi stimolati; si tratta spesso di oscillatori continui o impulsivi, con adatta forma d'onda dei segnali generati. ...
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eterodinaggio
eterodinàggio [Der. del fr. hétérodynage, da hétérodyne "eterodina"] [ELT] [OTT] Tecnica di rivelazione di segnali oppure di conversione della frequenza di essi, consistente nel fare interferire [...] il segnale di interesse con quello di una sorgente locale di segnali di frequenza nota (eterodina), in modo da ottenere un terzo segnale la cui frequenza è pari alla differenza (oppure alla somma) tra le frequenze dei due segnali primari: → eterodina ...
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eterodina
eterodina [Dall'ingl. heterodyne, der. dei gr. héteros "altro, diverso" e dy´namis "forza"] [ELT] Sistema di rivelazione di segnali elettrici ad alta frequenza, nato nella radiotecnica, intorno [...] si ha in un fotorivelatore sul quale sono inviate, insieme, le due luci e da cui si ha, in uscita, il segnale a radiofrequenza. Una variante di tale tecnica consiste nell'usare come sorgente e come oscillatore locale uno stesso laser, modulato in ...
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In metrologia, unità logaritmica usata per misurare i rapporti tra le potenze di due segnali, variabili sinusoidalmente nel tempo, in particolare potenze elettriche o sonore; simbolo B. Se P1, P2 sono [...] le due potenze in questione, e r =log10 (P1/P2), si dice che P1 è r b. al di sopra di P2, o che il livello di P1 rispetto a P2 è di r bel. Più usato nella pratica è il sottomultiplo decibel ...
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La sensazione uditiva e le vibrazioni di un mezzo (per lo più l’aria, ma anche mezzi elastici qualunque) che possono produrre tale sensazione. Per estensione, tutte le vibrazioni propagantisi in un mezzo, [...] della frequenza (all’incirca intorno ai 4 kHz) uguagliandolo all’energia rappresentata da un aumento o diminuzione di 1 bit del segnale; b) le bande critiche di frequenza, ossia le larghezze di banda per le quali il responso soggettivo cambia in modo ...
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elettroneurogramma
elettroneurogramma [Comp. di elettro-, neuro e -gramma] [FME] Tecnica diagnostica consistente nel registrare i segnali elettrici corrispondenti alla latenza di risposta elettrica alla [...] stimolazione in punti differenti di un nervo periferico; l'apparato usato (simile a un elettrocardiografo) si chiama elettroneurografo e le registrazioni si chiamano elettroneurogrammi: v. misurazioni ...
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Plotkin Eugene Isaak
Plotkin 〈plótkin〉 Eugene Isaak [STF] (n. Leningrado 1932) Prof. di analisi dei segnali nell'univ. Ben Gurion in Israele (1973) e poi nell'univ. di stato della Pennsylvania, a Lansing [...] (1980). ◆ [ELT] Limitazione di P.: v. informazione, teoria dell': III 201 a ...
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radiotelescopio
radiotelescòpio [Comp. di radio- nel signif. c e telescopio] [ASF] Strumento per raccogliere e registrare i segnali emessi da radiosorgenti astrofisiche: v. radioastronomia: IV 688 f [...] sgg ...
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Secondary Electrons (SE)
Secondary Electrons (SE) 〈sekònderi elèktrons〉 [LSF] Denomin. ingl. "elettroni secondari", nella microscopia ottica, dei segnali dovuti all'emissione secondaria di elettroni: [...] v. microscopia elettronica e ionica: III 848 b ...
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segnalamento
segnalaménto s. m. [der. di segnalare]. – 1. Il fatto di segnalare, e più specificamente ogni operazione relativa all’impiego di segnali, importante spec. nel caso della disciplina del traffico ferroviario, stradale, marittimo,...
segnalare
v. tr. [der. di segnale; nel sign. 2, sul modello del fr. signaler]. – 1. a. Comunicare, avvertire per mezzo di segnali: s. con avvisi la chiusura della strada; la sirena dell’allarme segnala i tentativi di furto; la spia luminosa...