Particolare circuito amplificatore con due elementi attivi (due transistori). Il primo transistore a (v. fig.), con emettitore comune, è connesso al secondo transistore b, con base comune. In tal modo [...] b costituisce il carico di collettore di a, alla cui base è applicato il segnale E di ingresso. Il segnale U di uscita è prelevato sul carico di collettore di b. Lo stadio così realizzato è caratterizzato da un’alta amplificazione e da un’alta ...
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Nella tecnica delle comunicazioni e dei sistemi di elaborazione, sigla di digital signal processing, con cui si indica un insieme di metodi e di algoritmi per il processamento di segnali rappresentati [...] in forma numerica. Per poter processare un segnale analogico con metodi di DSP è necessario applicare preliminarmente le operazioni di campionamento e di quantizzazione, per mezzo di un convertitore analogico-digitale. Esempi tipici di DSP sono la ...
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In fisica, il quanto di energia elettromagnetica. Precisamente, un’onda elettromagnetica di frequenza ν può essere pensata come costituita da particelle, appunto i f., in moto con la velocità dell’onda, [...] Ciò implica che la frequenza portante sia estremamente alta (intorno a 105 GHz) e pertanto la larghezza di banda del segnale trasmissibile può essere molto più elevata di quella utilizzabile in tutti gli altri casi. Un sistema di trasmissione ottico ...
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telecomando L’operazione di comandare e controllare a distanza più o meno grande una macchina, un impianto, un’apparecchiatura, oppure il dispositivo con cui viene effettuata l’operazione. In particolare, [...] telecomandato al posto di comando, così da realizzare un sistema di controllo a catena chiusa.
A seconda delle caratteristiche del segnale di comando, un sistema di t. può essere di vario tipo, con realizzazioni più o meno complesse. Il caso più ...
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Sistema atto a portare fino agli utenti segnali e informazioni utilizzando a questo scopo le onde elettromagnetiche.
Onde impiegate nella radiodiffusione
Le onde nella r. sono generalmente irradiate in [...] paragonabile a quella di un CD con una dinamica audio di oltre 60 dB: al diminuire dell’ampiezza del segnale, la qualità si mantiene costante fino al punto in cui l’ascolto si interrompe bruscamente, al confine dell’area di servizio; non si verifica ...
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Linguistica
In alcuni sistemi verbali (per es., del latino e dell’italiano), modo del verbo che di norma esprime oggettivamente la semplice enunciazione o constatazione di un fatto e, soggettivamente, [...]
I. da manovra Parola convenzionale, o, genericamente, segnale con cui nelle esercitazioni militari si usano indicare unità Per una stazione radioelettrica, i. di chiamata è il segnale corrispondente al nominativo della stazione stessa.
In telefonia, ...
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Sigla di pulse amplitude modulation, che nella tecnica delle telecomunicazioni indica una modulazione a impulsi in cui, restando fissa la successione nel tempo degli impulsi e la loro durata, si fa variare [...] l’ampiezza di essi in dipendenza dell’intensità del segnale modulante. ...
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Nella tecnica delle telecomunicazioni, radiosegnale spurio, di qualsiasi natura e origine, che perturbi la ricezione dei segnali di un sistema di radiocomunicazioni. Si hanno r. tutte le volte che una [...] A parità di questo fattore, esso dipende poi dalla forma d’onda dei segnali disturbanti: in generale, l’effetto di disturbo più rilevante è dovuto a segnali aventi carattere impulsivo. Una prima categoria di r. è di origine atmosferica, soprattutto ...
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Nel linguaggio scientifico internazionale, rapido aumento del valore di una grandezza variabile nel tempo.
In astrofisica, b. solari: improvvisi aumenti (sino a 10.000 volte il valore normale) dell’intensità [...] intervallo di tempo, vengono trasmessi a una velocità da 10 a 100 volte superiore alla velocità di registrazione.
Segnale di sincronizzazione impiegato nella tecnica televisiva per agganciare la frequenza e la fase dell’oscillatore di riferimento nei ...
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soppressore d’eco Dispositivo usato nei circuiti telefonici a 4 fili a grande distanza e nei ponti radio bidirezionali per sopprimere l’eco telefonico; ve ne sono di vari tipi (a relè, a diodi, a transistori), [...] tutti basati sul principio di impedire la propagazione dei segnali nella direzione opposta a quella del segnale utile, cioè nella direzione di propagazione dell’eco. ...
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segnale
s. m. [lat. tardo signale, neutro sostantivato dell’agg. signalis, der. di signum «segno»]. – 1. a. Indicazione di tipo ottico o acustico, per lo più stabilita d’intesa o convenzionale, con cui si dà una comunicazione, un avvertimento,...
segnalamento
segnalaménto s. m. [der. di segnalare]. – 1. Il fatto di segnalare, e più specificamente ogni operazione relativa all’impiego di segnali, importante spec. nel caso della disciplina del traffico ferroviario, stradale, marittimo,...