Filosofo greco (Stagira 384-83 a. C. - Calcide 322 a. C.). Fu, con Socrate e Platone, uno dei più grandi pensatori dell'antichità e di tutti i tempi. Nato da una famiglia di medici, si formò nell'Accademia [...] al trono, tornò ad Atene e vi fondò nel 335-34 una scuola che, dalla sua sede, il recinto sacro ad Apollo Liceo, , ma organizzasse e dirigesse ricerche compiute da tutta la sua scuola, ch'egli indirizzò all'indagine empirica. In zoologia, per es ...
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Dahrendorf, Ralf. - Nasce nel maggio del 1929 ad Amburgo. Cresciuto sotto il nazismo, ma educato da un padre convinto socialdemocratico, ha tempo di svolgere la sua parte nella resistenza. Consegue la [...] politica civica che non di partito. È quindi chiaro perché molti politici si richiamino a lui».
6. Fuga dalla Scuola di Francoforte
Il 1° luglio del 1954 Dahrendorf, Ralf viene assunto come assistente del professor Max Horkheimer presso l’Istituto ...
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Filosofo vissuto tra la seconda metà del 5º sec. a. C. e la prima del 4º, scolaro di Zenone e poi di Socrate. Dopo la morte di quest'ultimo, tornato nella città natale, vi fondò una scuola detta appunto [...] il valore ontologico e non puramente morale del bene socratico, sia per il suo metodo polemico e la sottigliezza della dialettica negativa imitanti Zenone di Elea. Altri rappresentanti della scuola sono: Eubulide, Alessino, Diodoro Crono, Stilpone. ...
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Filosofo e storico della filosofia (Bomba 1817 - Napoli 1883). Assunti gli ordini sacerdotali più per condiscendenza verso la famiglia che per intima convinzione, si stabilì (1840) a Napoli e aprì (1846) [...] col fratello Silvio una scuola privata di filosofia, che dovette presto chiudere; fu poi (1848-50) nella casa del generale Pignatelli come precettore del figlio. Lasciato l'ufficio di precettore e anche la veste sacerdotale, si stabilì a Torino. ...
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Termine filosofico con cui si designano quelle concezioni che non solo riconoscono una funzione all'intuizione, ma rivendicano a essa un ruolo privilegiato. Di i. si è parlato a proposito della scuola [...] scozzese del senso comune di T. Reid (1710-1766) e W. Hamilton (1788-1856) che, nel tentativo di superare le conclusioni scettiche di D. Hume, affermò la capacità degli uomini di percepire, mediante l'intuizione, ...
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CRISIPPO (Χρύσιππος, Chrysīppus)
A. Giuliano
Filosofo nato a Soli di Cilicia (o a Tarso) nel 280, morto ad Atene nel 205 circa a. C. Famoso dialettico, scrisse numerosissime opere, fu capo della scuola [...] moneta di Soli), conservata nella Villa Albani a Roma, purtroppo molto rilavorata, che sembra derivare da un originale di scuola attica della seconda metà del III sec. a. C., di tradizione accademico-veristica.
La scultura, che suggerisce un corpo ...
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Filosofo tedesco (Coswig 1842 - Berlino 1918); successore di F. A. Lange all'univ. di Marburgo, il C. è uno dei principali esponenti, insieme a P. Natorp e a E. Cassirer, della scuola che da questa università [...] prende nome. Ricollegandosi alle posizioni kantiane, la filosofia di C. si svolge in senso antipsicologistico, ponendosi come compito essenziale quello di ricercare le leggi a priori che condizionano l'oggettività ...
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Nome di due filosofi greci: 1. Peripatetico (3º-2º sec. a. C.), autore di una Διαδοχὴ τῶν ϕιλοσόϕων ("Successione dei filosofi"), che fu utilizzata da Diogene Laerzio. 2. Uno dei rappresentanti della scuola [...] dei Sestî a Roma; ebbe (18 o 20 d. C.) come scolaro Seneca, che in due delle sue Epistulae morales ricorda di aver appreso da lui l'amore per l'astinenza pitagorica dai cibi carnei ...
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intuizionismo
intuizionismo (o intuitivismo) [Der. di intuizione] [FAF] Concezione che rivendica un ruolo privilegiato all'intuizione nello sviluppo delle conoscenze, anche scientifiche; ha avuto una [...] notevole importanza nella critica dei fondamenti della matematica alla fine dell'800 (scuola di Amsterdam, scuola hilbertiana) e contribuisce ancora oggi in modo notevole alle ricerche critiche sui fondamenti della matematica. ...
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Concetto filosofico opposto a quello di essere, quando questo ultimo sia concepito come eternamente immobile e sottratto a ogni mutazione. A tale concezione dell’essere, sostenuta già nella prima fase [...] eleatica (➔ eleatismo), si contrappone infatti la dottrina della scuola eraclitea, secondo la quale tutta la realtà del mondo non è che un perenne d. (πάντα ῥει, «tutto scorre»). Aristotele concepisce il d. come una forma di mutamento e lo distingue ...
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scuola
scuòla (pop. o poet. scòla) s. f. [lat. schŏla, dal gr. σχολή, che in origine significava (come otium per i Latini) libero e piacevole uso delle proprie forze, soprattutto spirituali, indipendentemente da ogni bisogno o scopo pratico,...
scuola-azienda
(scuola azienda), loc. s.le f. Sistema scolastico improntato a un modello di efficienza aziendale. ◆ «Oltre a parecchi coordinamenti autorganizzati – afferma il portavoce nazionale dei Cobas scuola, Piero Bernocchi – hanno preso...