WELLHAUSEN, Julius
Storico e filologo, nato a Hameln (Hannover) il 17 maggio 1844, morto a Gottinga il 7 gennaio 1918. Figlio di un pastore protestante, compì gli studî secondarî a Hannover, e nel 1862 [...] più che il W. stesso, che il vivo senso della realtà storica salvava dall'esagerazione e dallo schematismo, la scuola che si intitolò da lui. Qualunque possa essere la revisione cui la ricostruzione della storia e della letteratura ebraiche compiute ...
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Raffaele Simone
Lingue
E glòssama e’ fonì, fonì manechò (in griko, «La nostra lingua è voce, voce soltanto»)
Lingue minacciate
di Raffaele Simone
20 febbraio
Alla vigilia della giornata internazionale [...] anche per gli oggetti di uso comune; si arriva a proibire l’uso della lingua locale nelle funzioni pubbliche principali (scuola, giustizia, amministrazione); si impone la propria grafia a scapito di quella locale (se ce n’è una). In piccola misura ...
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Si chiama dislocazione (cioè «spostamento») un tipo di costruzione tipica della lingua parlata (ma riscontrabile, fin dall’italiano antico, anche in alcune varietà di quella scritta: vedi oltre; ➔ lingue [...] ne sto assai male»: Pietro Bembo, Lettere) alla trattatistica («Il tintoretto, a cagione d’esempio, conviene vederlo alla scuola di S. Marco»: Francesco Algarotti, Saggio sopra l’Accademia di Francia), pur con incidenze diverse dovute, a partire dal ...
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Non è facile trovare una collocazione precisa del linguaggio militare nell’ambito dei ➔ linguaggi settoriali. Meglio sarebbe parlare di un linguaggio settoriale composito poiché, come avviene anche per [...] e gli usi delle diverse voci e comandi coll’equivalente in francese accanto ad ogni vocabolo, arricchito d’istruzioni secondo la scuola moderna pei militari di ogni arma, Firenze, G. Celli, 2 voll.
GRADIT (2007) = Grande dizionario italiano dell’uso ...
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Di fronte a quella che appare come una caratteristica strutturale del ➔ lessico delle lingue, l’essere cioè costituito da una massa di parole sterminata e incontrollabile, è naturale chiedersi: è possibile [...] , formule). È un inventario consolidato, sul quale si è accumulata una tradizione imponente, assunta in modo pedantesco dalla scuola italiana (e di altri paesi), che ha fatto dell’esercizio di riconoscimento delle categorie lessicali, noto col nome ...
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MANCINELLI, Antonio
Carla Mellidi
Nacque a Velletri, nel 1452, secondogenito di Giovanni e di Angela Pesanti.
Principali fonti sul M. sono le sue stesse opere, in cui egli profuse notizie autobiografiche. [...] . Curcio, Quinto Orazio Flacco studiato in Italia dal secolo XIII al XVIII, Catania 1913, pp. 84 s.; G. Manacorda, Storia della scuola in Italia, I, Il Medio Evo, Milano-Palermo-Napoli 1914, pp. 243-245; J. Leonhardt, Dimensio syllabarum. Studien zur ...
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Per variazione diamesica si intende la capacità di una lingua di variare a seconda del mezzo o canale adottato, sia esso scritto (grafico-visivo) o parlato (fonico-acustico) (➔ lingua parlata; ➔ lingua [...] tratta della recitazione di un brano teatrale o di un servizio del telegiornale, del resoconto di una giornata di scuola o di una riunione di condominio.
Bazzanella, Carla (2002), Prototipo, dialogo e configurazione complessiva, in Ead. (a cura di ...
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parolacce ed eufemismi
Giulia Lemma
Maurizio Trifone
Le cattive e le buone maniere verbali
Le parolacce possono provocare in chi le ascolta un senso di fastidio o di offesa. Per evitare queste reazioni, [...] può avere un carattere scherzoso o anche affettuoso; ma se ci troviamo in una situazione formale, per esempio a scuola durante un’interrogazione, una parolaccia è decisamente fuori luogo!
Tuttavia, va notato che negli ultimi anni l’impatto delle ...
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lingue morte
Emanuele Lelli
La memoria di antiche civiltà
Quando una lingua non è più parlata e neanche impiegata per i documenti scritti, si definisce lingua morta. Le lingue morte sono spesso misteriose [...] due che rivestono un ruolo importantissimo: il greco e il latino, le cosiddette lingue classiche. Studiati ancora oggi nella scuola dei principali paesi europei, il greco e il latino hanno una funzione duplice: culturale, in quanto la loro conoscenza ...
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BARBA, Giovanni
Luciana Martinelli
Nacque il 16 apr. 1699 a Napoli, nella cui università compì gli studi di diritto civile e canonico.
Professore universitario e avvocato presso il tribunale ecclesiastico [...] . B. Vico, Scritti vari e pagine sparse, a cura di F. Nicolini, Bari 1940, p. 324;Id., Versi d'occasione e scritti di scuola,a cura di F. Nicolini, Bari 1941, p. 303; Novelle d. repubbl. letter.,Venezia 1736, p. 131;G. M. Mazzuchelli, Gli Scrittori d ...
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scuola
scuòla (pop. o poet. scòla) s. f. [lat. schŏla, dal gr. σχολή, che in origine significava (come otium per i Latini) libero e piacevole uso delle proprie forze, soprattutto spirituali, indipendentemente da ogni bisogno o scopo pratico,...
scuola-azienda
(scuola azienda), loc. s.le f. Sistema scolastico improntato a un modello di efficienza aziendale. ◆ «Oltre a parecchi coordinamenti autorganizzati – afferma il portavoce nazionale dei Cobas scuola, Piero Bernocchi – hanno preso...