Antica popolazione d'Italia, insediata soprattutto nelle odierne regioni di Toscana, Lazio e Umbria settentrionali (fig. 1), ma con alcune propaggini anche in Campania, Emilia-Romagna e Lombardia.
Sull’origine [...] Sanniti, Sabini e Umbri, tentarono di opporsi ai Romani, ma nel 295 i Romani vinsero i Galli e i Sanniti a Sentino e oltretomba erano codificate in scritture sacre, quali dovevano essere i libri Acheruntici.
La scrittura etrusca, documentata sin ...
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Comune della prov. di Napoli (12,4 km2 con 25.755 ab. nel 2008), situato nella piana del fiume Sarno, presso le pendici orientali del Vesuvio. È sorto e si è sviluppato nel 19° sec., dapprima col nome [...] di graffiti testimonia la notevole diffusione dell’uso della scrittura. Di grande importanza dal punto di vista giuridico, porta di Stabia; ma quelle conservate sono soprattutto di età romana e attestano una notevole varietà tipologica (a sacello, a ...
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(lat. Italici) Antica denominazione comprensiva delle popolazioni dell’Italia centro-meridionale, eccettuati gli abitanti delle Puglie (Iapigi), gli Etruschi e i coloni greci (Italioti) trapiantatisi nelle [...] specie presso i Sabini, dove viene anche elaborato un sistema di scrittura proprio. Più a N, forme di continuità dall’età del Bronzo a.C. rappresenta l’inizio della progressiva espansione romana nell’Italia peninsulare. Le forme di alleanza instaurate ...
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(lat. Venĕti, gr. Οὐένετοι o Βένετοι) Popolo italico, detto anche Paleoveneto, stanziato in età preromana nella pianura veneta e nelle zone collinari prospicienti. Per la maggior parte degli autori classici, [...] sino al 3°-4° sec. d.C.); la comparsa della scrittura, che ha nel santuario di Reitia un centro di insegnamento e nel loro territorio e a influenzarli con la loro cultura. L’arrivo dei Romani nel 2° sec. (data al 181 a.C. la fondazione della colonia ...
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Politico e letterato (Squillace 490 circa - Vivario 580 circa); figlio d'un alto funzionario di Teodorico, fu (507) questore, nel 514 console, e nel 523 magister officiorum, ministro per la politica interna; [...] origine del suo popolo, continuatore della "civilitas" romana. Fu consigliere prudente di Amalasunta, Teodato, Vitige, ambienti monastici, contribuendo alla valutazione positiva delle arti liberali per una più completa intelligenza della Scrittura. ...
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Centro in prov. di Rieti, nel comune di Fara in Sabina, famoso per l’abbazia fondata nel 680 da Tomaso di Moriana, protetta dai Longobardi e quindi dai Franchi. Il periodo di splendore avuto sotto i Carolingi, [...] abati commendatari, scegliendoli tra le più nobili famiglie romane (Orsini, Barberini ecc.). Soppressa nel 1841 la
Nel suo scriptorium si adoperò nei sec. 11°-12° la scrittura farfense (maiuscola o minuscola), uno dei pochi tipi noti di maiuscola ...
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La nozione di a. consiste specificamente nella distribuzione della capacità di scrivere e di leggere nelle diverse età e società dalle origini della scrittura sino ai giorni nostri; in quanto tale essa [...] rimase limitato; un secondo periodo, che è quello della piena civiltà classica greca e romana, in cui l'uso della scrittura, e quindi anche del libro, si diffonde gradualmente prima nelle città greche e poi anche nei territori facenti parte dell ...
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VENEZIA (A. T., 22-23)
Piero LANDINI
Mario NANI MOCENIGO
Filippo SANTUCCI
Roberto CESSI
Gino FOGOLARI
Giuseppe ORTOLANI
Gastone ROSSI-DORIA
M. T. D.
Città del Veneto, capoluogo della provincia [...] Iacopo Palma il Vecchio, bergamasco, ha sentito la grande arte romana prima di giungere alla sua Santa Barbara che si credeva anteriore all fianco della basilica di S. Marco e qualche altra scrittura anonima.
Nella città e nella regione dove, nel ...
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ROMANIA
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Martina Teodoli
Alexander Niculescu
Luca Bianchi
Maurizio Caperna
Nicola Balata
Angela Prudenzi-Manuela Cernat
(XXX, p. 1; App. I, p. 981; II, II, p. 740; III, II, p. 631; IV, III, p. [...] (CD), alleanza di centro-destra, mentre l'FSN, guidato da Roman, raggiungeva il 10%. Iliescu vinse le presidenziali, svoltesi fra il ). I graffiti riaprono il problema della conoscenza della scrittura nel mondo geto-dacico, già sollevato da un ...
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Secondo una valutazione del 1974, la popolazione del B. è di 9.756.590 ab. su una superficie di 30.514 km2, con una densità media di 320 ab. per km2; rispetto al 1959, cioè in quindici anni, si è avuto [...] del Belgio, Milano 1958; J. Weisgerber, Formes et domaines du roman flamand 1927-1960, Bruxelles 1963; Le più belle pagine delle nel 1922): i suoi "logogrammi" (sorta di scrittura dilatata, fatta d'impetuosi segni plastici) ne conservano tutta ...
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visigotico
viṡigòtico agg. (pl. m. -ci). – Dei Visigoti, uno dei due gruppi (l’altro è costituito dagli Ostrogoti) in cui si divise l’antica popolazione germanico-orientale dei Goti, stanziato in età romana nel Ponto e di qui penetrato, tra...
s, S
(èsse) s. f. o m. – Diciottesima lettera dell’alfabeto latino; della sua forma originaria nella scrittura si hanno scarse notizie per la fase anteriore al greco, non sapendosi con certezza quale delle sibilanti fenicie i Greci prendessero...