(X, p. 784; App. I, p. 442; II, I, p. 645; III, I, p. 405; IV, I, p. 485)
Popolazione. - Oltre un terzo della popolazione complessiva (30,7 milioni di abitanti nel 1988) vive nelle 4 maggiori città, fenomeno [...] sperimentali, sempre teso a sottolineare il ruolo della scrittura all'interno del romanzo. Gli schemi innovatori di nazionale (1885) dell'italiano P. Cantini. Esempi dell'architettura romanico-gotica sono la chiesa di Chapinero, a Bogotá, l'insolito ...
Leggi Tutto
VIOLINO e VIOLINISTI
Mario CORTI
Francesco VATIELLI
VIOLINISTI - Sugli strumenti ad arco antecessori dell'attuale violino e della famiglia che ne derivò, sono date notizie alla voce viola.
La tendenza [...] del sec. XVII la necessità di fissare una scrittura per violino, d'inquadrare l'idea musicale e Franzoni, Mantovani e al suo insigne allievo E. Polo.
Accennando infine alla scuola romana, illustrata dai nomi di T. Ramacciotti e di E. Pinelli, e alla ...
Leggi Tutto
CORELLI, Arcangelo
Piero Buscaroli
Quintogenito di Arcangelo e Santa Raffini, nacque a Fusignano presso Lugo, allora nella diocesi di Ferrara, il 17 febbr. 1653, cinque settima ne dopo la morte del [...] occupa la prima pagina d'un foglio ed è di scrittura incerta: "Al Sig.r Cardinale Ottoboni padrone lasio un Kassel 1952, coll. 1668-1679; L. De Angelis, A. C. a Roma, in Studi romani, I (1953), pp. 406-409; S. Deas, A. C., in Music and Letters, ...
Leggi Tutto
CIMAROSA (Cimmarosa), Domenico
Ariella Lanfranchi
Nacque ad Aversa (Napoli) il 17 dic. 1749 in un'umile casetta sita in Vico II Trinità. La sua era una famiglia poverissima: il padre Gennaro (e non [...] - giunta nel 1749 da Roma a Napoli, dove venne scritturata dal teatro della Pace, che lo aveva-preso sotto la dei Fiorentini, il Nuovo, il teatro del Fondo) o alcuni teatri romani (il Valle, l'Argentina, il teatro delle Dame) a commissionare nuove ...
Leggi Tutto
CALDARA, Antonio
UU. Kirkendale-W. Kirkendale
Nacque a Venezia nel 1670 o, più probabilmente, nel 1671. Il frontespizio dell'Operaprima (1693) lo definisce "musico di violoncello veneto", mentre nei [...] del tardo stile fastoso veneziano, il C. passò dopo il 1700 all'orchestra a quattro voci, e negli ultimi anni romani perfino a scrittura a tre, adottando unicamente voci femminili e di castrati. Questa predilezione per timbri alti di voce e per una ...
Leggi Tutto
CALLAS, Maria
Marco Beghelli
CALLAS, Maria (Sophie Cecelia Anna Maria Kalogeropoulos)
Nacque a New York il 2 dicembre 1923 da Georgios (George) Kalogeropoulos, farmacista di scarse ambizioni, e da Evangelia [...] presentò all’audizione scortata da Bagarozy, il quale, ottenuta la scrittura per Verona, la legò a sé con un contratto in Medea a Milano (settembre 1957); l’interruzione della Norma romana al primo intervallo per afonia (2 gennaio 1958), presente ...
Leggi Tutto
JOMMELLI, Niccolò
Angela Romagnoli
Nacque ad Aversa il 10 sett. 1714 dal commerciante di stoffe Francesco Antonio e da Margherita Cristiano.
Ricevette la prima istruzione musicale come fanciullo cantore [...] a doppio coro (H.I.2).
Ai collegi e ad altre istituzioni romane (e anche palermitane) lo J. fornì cantate sacre e oratori (cfr. nella ricchezza dei colori, quanto nella qualità della scrittura, nel contenuto tecnico delle singole parti e nella loro ...
Leggi Tutto
CLEMENTI, Muzio
Alberto Iesuè
Figlio di Niccolò, orafo e cesellatore di argenti, e di Maddalena Kaiser, nacque a Roma il 23 genn. 1752: fu battezzato in S. Lorenzo in Damaso il giorno successivo con [...] per trasferirsi a Londra, dove qualche anno dopo fu scritturato dal King's Theatre in Haymarket come maestro al cembalo segreti della musica - sappiamo quale fosse la serietà della scuola romana del Sei e Settecento -; ma il vero C. nacque in ...
Leggi Tutto
DURANTE, Francesco
Daniela Tortora
Nacque a Frattamaggiore (Napoli) il 31 marzo 1684 da Gaetano ed Orsola Capasso. Il padre era un umile cardatore di lana e svolgeva mansioni di sagrestano presso la [...] D. accanto ai più celebri operisti del suo tempo, quanto nella scrittura tutt'altro che corale di detti cori, concepiti in realtà a dagli insegnamenti di G.O. Pitoni, nei confronti della scuola romana. In realtà se il D. fu senz'altro un raffinato ...
Leggi Tutto
PIERLUIGI da Palestrina, Giovanni, detto anche ¿il Palestrina'
Rodobaldo Tibaldi
PIERLUIGI da Palestrina, Giovanni, detto anche ‘il Palestrina’. – Figlio primogenito di Sante Pierluigi e Palma Veccia, [...] curato da Igino e dedicato allo stesso pontefice. Fallita l’iniziativa romana, Igino si rivolse a editori veneziani, che nel giro di soli nonché l’importanza che ha progressivamente assunto la scrittura verticale, a blocchi armonici, manifesta nella ...
Leggi Tutto
visigotico
viṡigòtico agg. (pl. m. -ci). – Dei Visigoti, uno dei due gruppi (l’altro è costituito dagli Ostrogoti) in cui si divise l’antica popolazione germanico-orientale dei Goti, stanziato in età romana nel Ponto e di qui penetrato, tra...
s, S
(èsse) s. f. o m. – Diciottesima lettera dell’alfabeto latino; della sua forma originaria nella scrittura si hanno scarse notizie per la fase anteriore al greco, non sapendosi con certezza quale delle sibilanti fenicie i Greci prendessero...