MANFREDI, Eustachio
Ugo Baldini
Nacque a Bologna il 20 sett. 1674, da Alfonso, notaio, originario di Lugo, e Anna Maria Fiorini. Prima di lui era nata Maddalena (1673-1744); vennero poi Teresa (1679-1767), [...] preliminare alle presenti controversie, ibid. 1739; Scrittura sopra il diritto de' Bolognesi di trasmettere le loro acque ne i rami antichi del Po, ibid. 1739).
Una cronistoria dei dibattiti romani è a Bologna, Biblioteca comunale dell'Archiginnasio ...
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FELICIANO, Felice (Antiquarius)
Franco Pignatti
Nacque a Verona nell'agosto del 1433 da Guglielmo il cui cognome era Da Feno, e da una Caterina figlia di un Francesco da Reggio. Il padre, trasferitosi [...] Romanum, conservato dal cod. Vat. lat. 6852, della Biblioteca apost. Vaticana, che segna la rinascita della scrittura lapidaria romana in età umanistica. Il manoscritto contiene 25 disegni di lettere ciascuno corredato di una breve nota esplicativa ...
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DOVIZI, Bernardo, detto il Bibbiena
Giorgio Patrizi
Nacque a Bibbiena, nel Casentino, il 4 agosto 1470 da Francesco e da Francesca Nutarrini.
Secondo alcune fonti la sua famiglia sarebbe stata tra le [...] più seri dispacci, dove però, a volte, la scrittura s'impenna con toni ora drammatici ora epigrammatici (Dionisotti). il Bembo cercava una collocazione di prestigio presso la corte romana, il D., attraverso l'amico, intesseva numerosi rapporti ...
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LOSCHI, Antonio
Paolo Viti
Nacque a Vicenza forse nel 1368, comunque non molto prima, da Ludovico di Niccolò e da Elena di Regle del Gallo.
Il padre, giureconsulto, era stato a Firenze, forse nel 1350, [...] a Sigismondo di Lussemburgo, re d'Ungheria e re dei Romani, traendone vari benefici (fra cui il feudo di Barbarano). Andò nazionale di Firenze, che indica il giugno 1392 come periodo della scrittura del testo. Nel prologo il L. lamenta che non pochi ...
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Epistolografia e retorica
Giuseppina Brunetti
"I seni fecondi della retorica nutrono gli ingegni raccolti nella corte sveva" (Huillard-Bréholles, 1895, p. 372): così Pier della Vigna stigmatizza il [...] vero, fra l'altro, che di lui rimane una firma in scrittura curialesca [Cava dei Tirreni, Badia di Cava, Arca LII n della nuova sensibilità verso le forme dell'antichità greca e romana, è segno nello specifico di letture concrete e di circolazione ...
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Trattatisti e narratori del Seicento - Introduzione
Ezio Raimondi
«Secolo del genio», come volle definirlo lo Whitehead in rapporto alla stupefacente avventura della nuova scienza, il Seicento è un'epoca [...] 'opera del Pallavicino, l'interprete ufficiale della cultura romana e del suo compromesso neoumanistico tra scolastica e naturalismo con un furore ostinato di sensazioni gigantesche e una scrittura gonfia di forzature e d'ibridismi, di paste acri ...
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LETI, Gregorio
Emanuela Bufacchi
Nacque a Milano il 29 maggio 1630 da Girolamo e da Isabella Lampugnano.
Le notizie certe sulla famiglia si fermano al nonno paterno, Marco, che fu per due anni al servizio [...] varietà dello stile denuncino una provenienza diversa, ancora romana, dei manoscritti originali, probabilmente rimaneggiati e strutturati di prestigio, e gli consentì di dedicarsi liberamente alla scrittura e di recuperare, attraverso di essa, i suoi ...
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PALLAVICINO, Ferrante
Mario Infelise
PALLAVICINO (Pallavicini), Ferrante. – Nacque, settimo di 8 figli, a Parma il 23 marzo 1615 da Giangirolamo, marchese di Scipione, e da Chiara Cavalca, figlia del [...] il Divorzio celeste cagionato dalle dissolutezze della sposa romana.
Nello stesso anno risultano due edizioni, entrambe con . L’accusa chiese conto a Pallavicino dell’enorme mole di scritture che portava con sé. Egli ammise di essere l’autore solo ...
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GREGORIO da Catino
Umberto Longo
Nacque in Sabina intorno al 1060 da nobili genitori, Dono e Tederanda, nel castello di famiglia a Catino (oggi Poggio Catino, in Sabina). La storia di G. non può essere [...] . 361-404; P. Supino Martini, "Manuum mearum labores". Note sulle "chartae rescriptae" farfensi, in Scrittura e civiltà, II (1978), pp. 45-101; I. Lori Sanfilippo, I possessi romani di Farfa, Montecassino e Subiaco, secoli IX-XII, in Arch. della Soc ...
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CAPACCIO, Giulio Cesare
Salvatore Nigro
Nacque a Campagna d'Eboli (Salerno) negli ultimi mesi dell'anno 1552. Nella città natale egli venne avviato agli studi filosofici dai padri domenicani, probabilmente [...] sacre lettere, sacrosanti concilii e santi dottori della S. Chiesa Romana". Col titolo di "professor della sacra teologia" nel 1582 pubblicò che poteva garantire spazio e vitalità alla nuova "scrittura" artificiosa degli emblemi, delle imprese e della ...
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visigotico
viṡigòtico agg. (pl. m. -ci). – Dei Visigoti, uno dei due gruppi (l’altro è costituito dagli Ostrogoti) in cui si divise l’antica popolazione germanico-orientale dei Goti, stanziato in età romana nel Ponto e di qui penetrato, tra...
s, S
(èsse) s. f. o m. – Diciottesima lettera dell’alfabeto latino; della sua forma originaria nella scrittura si hanno scarse notizie per la fase anteriore al greco, non sapendosi con certezza quale delle sibilanti fenicie i Greci prendessero...