(IV, p. 631; App. I, p. 163; V, i, p. 233)
Il superamento o la contaminazione dei linguaggi artistici tradizionali, così come l'introduzione di nuovi procedimenti espressivi che includono un dialogo sempre [...] 1992), svolto dal 1948 presso il Black Mountain College (North Carolina) e in altre istituzioni (New School for Social Research, (come avviene nel chance method, un tipo di scrittura musicale volto a escludere l'apporto soggettivo dell'autore) ...
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È la scienza che ha per oggetto le attestazioni scritte, di contenuto e significato giuridico (documenti). Essa perciò studia:1. i documenti in senso stretto, cioè le testimonianze scritte in determinate [...] e progressive modificazioni determinate anche dalla materia scrittoria rimase fino a che non fu soppiantata dalla minuscola carolina. Questa scrittura introdotta già nel sec. IX nei diplomi della cancelleria imperiale domina dal sec. XI sino alla ...
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Dal significato originario dell'aggettivo greco, vivo ancor oggi nella frase "diritto d'asilo", il termine è passato a designare un luogo in cui persone d'età tenera o avanzata o comunque bisognose d'assistenza, [...] quale s'aggiungcvano, con opportuna gradazione, la lettura, la scrittura, l'apprendimento dei nomi e del conteggio mentale. L lo più immune l'Asilodi Mompiano delle sorelle Rosa e Carolina Agazzi, che ha incontrato molto favore nella Venezia Giulia e ...
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"Falso" indica in senso larghissimo qualsiasi alterazione, mutazione o soppressione del vero. Non ogni falso è però delitto: nei riguardi penali il falso risulta, come qualunque reato, dal concorso di [...] falsarî dalle costituzioni di Federico II e dalla cosiddetta Carolina cioè la costituzione criminale di Carlo V (1532). non occorre, nell'agente, un fine speciale. Nella falsità in scrittura privata, invece, occorre anche il fine di procurare a sé o ...
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Nell'ultimo cinquantennio, l'e. ha richiamato su di sé una crescente attenzione, che ha coinciso con un progressivo ampliamento delle sue funzioni. Le due definizioni fornite nella prima edizione dell'Enc. [...] ", e difendeva l'approccio globale alla lettura e alla scrittura O. Décroly (1871-1932), che lo svizzero E. area più circoscritta il metodo delle sorelle Rosa (1866-1951) e Carolina (1870-1945) Agazzi. Nei paesi di lingua francese si è diffuso ...
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. Sono i membri di una confessione protestante, chiamati con questo nome a motivo della loro particolare dottrina rispetto al battesimo. Essi ritengono che, per diventare membri della vera chiesa di Cristo, [...] sono per i battisti altri principî necessarî: la stessa sacra Scrittura, che è per essi esclusiva norma di fede e di morale stabilita a Boston; altre se ne stabilirono, più tardi, nella Carolina del Sud (1684), nel Connecticut (1705), nello stato di ...
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La nozione di a. consiste specificamente nella distribuzione della capacità di scrivere e di leggere nelle diverse età e società dalle origini della scrittura sino ai giorni nostri; in quanto tale essa [...] millenio a.C. rimasero sempre legati alla funzione di mere scritture inventariali.
La invenzione dell'alfabeto da parte dei Fenici e , con il 96% a New York e il 28% nella North Carolina; e in tutto il paese si contavano ben 1404 quotidiani (a fronte ...
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. La Protestant Episcopal Church in the United States of America è la Chiesa anglicana degli Stati Uniti, derivazione della Chiesa d'Inghilterra (v. anglicana, comunione), costituitasi a vita indipendente [...] Church) della Chiesa d'Inghilterra. Nel 1852 il vescovo della Carolina del Nord, Levi Silliman Ives, passò con molti preti e sacerdote se prima non ha dichiarato per iscritto che la Sacra Scrittura è la parola di Dio e che essa contiene tutti i ...
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Col nome di bolla (latino bulla) s'indicava un sigillo posto in una capsula di metallo e poi anche il bollo di piombo o d'oro, pendente da un documento pontificio o imperiale. In seguito servì anche a [...] al sec. XI era la curiale corsiva; dalla metà del sec. XI si trova la carolina, poi la cosiddetta gotica, ma verso la fine del Cinquecento la scrittura prende una forma così bizzarra ed artificiosa, che riesce illeggibile, sì da rendere necessaria l ...
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SINGER, Isaac Bashevis
Elèna Mortara Di Veroli
(App. IV, III, p. 335)
Narratore e saggista statunitense di lingua yiddish, morto a Miami Beach (Florida) il 24 luglio 1991. La produzione letteraria di [...] golus"), lo yiddish, cui egli è rimasto fedele nella scrittura anche dopo l'immigrazione negli Stati Uniti.
È prevedibile .S. Friedman, Understanding Isaac Bashevis Singer, Columbia (South Carolina) 1988; E. Alexander, Isaac Bashevis Singer: a study ...
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scrittura
s. f. [lat. scriptūra, der. di scriptus, part. pass. di scribĕre «scrivere»]. – 1. Rappresentazione visiva, mediante segni grafici convenzionali, delle espressioni linguistiche: apprendere l’uso della scrittura. 2. a. L’insieme dei...