MANICHEISMO
Alberto Pincherle
. È la religione fondata da Mānī (v. sotto), la quale tra la seconda metà del sec. III d. C. e il XIII si diffuse, nonostante le frequenti persecuzioni, fino alla Spagna [...] e, secondo una tradizione, inventato anche una nuova scrittura.
Queste dichiarazioni hanno importanza notevole. In primo luogo (per le ultime tre, v. sotto: Bibliografia).
Tra le fonti arabe vanno ricordati: il Fihrist (v.) di Ibn an-Nadīm; l'opera ...
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Francese, letterature di lingua
Gianfranco Rubino
Francia
All'inizio del 21° sec. la letteratura francese conferma fondamentalmente i caratteri e gli orientamenti che si erano delineati nell'ultimo [...] rurale di una regione restata ai margini della modernità. La scrittura di Bergounioux si fa sempre più captazione rigorosa e sottile (n. 1950) eleva un canto memore della grande lirica araba. Va ricordata anche la voce di J.-E. Bencheikh (1930 ...
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OCULISTICA (dal lat. oculus "occhio")
Giuseppe Ovio
È lo studio che ha per obiettivo la consenazione e la cura dell'occhio; o, con più larga comprensione, col nome di oculistica s'intende lo studio di [...] sec. IV), Alessandro di Tralles. Parecchi libri uscirono dalla scuola araba, fra cui celebri quelli di Rāzī, Avicenna, Alhazen. Dalla V. Haüy nel 1784, e per la lettura e la scrittura si adottò il metodo inventato dall'allievo cieco L. Braille, ...
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Israeliana, letteratura
Elena Loewenthal
La l. i. è da considerarsi una letteratura nazionale, strettamente legata alla realtà dello Stato d'Israele, nato nel 1948. Ma prima di avviare una rassegna, [...] e delle molte voci che la compongono, ebraica ma anche araba o di radice più direttamente europea. E l'immagine che meglio interno della quale, J. Rotem (n. 1944) rappresenta con la sua scrittura, e in particolare con Keri'ah (1996; trad. it. Lo ...
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PENNA (fr. plume; sp. pluma; ted. Feder; ingl. feather)
Giuseppe MONTALENTI
Stefano LA COLLA
Pietro PRESBITERO
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Produzioni tegumentali, di natura cornea, caratteristiche degli Uccelli, così come [...] e i popoli che hanno subito l'influsso della cultura araba. Il primo autore che parli di penne d'uccello tagliate una capsula con pennino di acciaio avente lo scopo di facilitare la scrittura e nel 1819 se ne trova un altro pure in Inghilterra di ...
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PIANIFICAZIONE LINGUISTICA
Gaetano Berruto
Per p.l. s'intende l'insieme degli interventi compiuti da stati o istituzioni al fine di modificare uno o più aspetti della situazione linguistica in un paese [...] in Israele, ed è generalmente noto agli Israeliani di lingua madre yiddish o araba, ecc.
Altri paesi ove si sono attuati nel 20° secolo rilevanti riduzione del numero dei logogrammi della scrittura cinese (lo standard di alfabetizzazione prevede ...
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YAZIDI
Michelangelo Guidi
. Nome di un gruppo di popolazioni ordinate a tribù, di origine e di lingua curda e con religione propria; detti comunemente adoratori del diavolo. Il loro nucleo principale [...] Nero e il Libro della Rivelazione, di cui abbiamo redazione araba e curda e che scritti in origine in lettere arabo-persiane, furono poi traslitterati in una speciale scrittura crittica. Credenze e pratiche dànno concordemente alla religione yazidica ...
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HITA, Arcipreste de
Salvatore BATTAGLIA
Poeta spagnolo, autore del Libro de Buen Amor, vissuto durante la prima metà del sec. XIV. Le scarse notizie intorno alla sua vita si ricavano dalla sua unica [...] del prete secolare, che ha pratica di Sacra Scrittura e di morale teologica, senza larga dottrina cristiana popolaresca e ingenua del villancico al ritmo lento e misurato della musica araba. In conformità, s'intende, all'azione e al sentimento che ...
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SABII (dall'arabo ṣābi'; al plur. ṣābi'ūn o ṣābi'ah)
Carlo Alfonso Nallino
Sono i seguaci di alcune sette religiose non bene precisabili, delle quali è cenno nei libri arabi e nel diritto musulmano. [...] diritto musulmano che i ṣābi'facciano parte della "gente della Scrittura", e che quindi a loro vadano applicate tutte le di scienze e di filosofia, diedero illustri personaggi alla cultura arabo-musulmana, fra i quali Thābit ibn Qurrah e suo figlio ...
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TALIQ
Ernst KUHNEL
TA‛LĪQ - Calligrafia araba, che, derivata dalla rotonda (naskhī), si diffuse sin dal sec. XIII circa in Persia, sviluppandosi però solo più tardi. Ha una tendenza piuttosto al corsivo, [...] non è del tutto orizzontale, bensì inclinato dall'alto in basso. Si trasformò verso la fine del sec. XIV nella scrittura corsiva detta nasta‛līq, di cui si considera l'inventore Mīr ‛Alī di Tebriz; vi si distinsero più tardi calligrafi celebri ...
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arabo
àrabo agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. Arăbus]. – 1. Dell’Arabia, penisola dell’Asia sud-occid.; relativo o appartenente agli Arabi, denominazione che designa in senso stretto gli abitanti musulmani dell’Arabia e più comunem. tutti gli...
arabico
aràbico agg. e s. m. [dal lat. Arabĭcus, gr. ᾿Αραβικός] (pl. m. -ci). – 1. agg. Dell’Arabia, proveniente dall’Arabia, penisola dell’Asia sud-occid.; nell’uso viene spesso sostituito da arabo (lingua araba, numeri arabi, ecc.), ma è...