Lingua degli Ebrei ashkenaziti, nata intorno al 10° sec., quando Ebrei provenienti dalla Francia e dall’Italia settentrionale si stabilirono in Renania. Il termine deriva dal ted. jiddish, alterazione [...] nascente sionismo che riteneva lo y. simbolo dell’asservimento della Diaspora. In questo periodo però, pur partendo da posizioni illuministe, scrittori come Mendelè Mōkēr Sĕfarīm, I.L. Peretz e S. Aleichem nel volgere di pochi decenni resero lo y. un ...
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Stato dell’Europa orientale. Confina con la Polonia a O, con la Lituania e la Lettonia a NO, con la Russia a NE e a E, con l’Ucraina a S.
Caratteristiche fisiche
I geologi includono la regione nella parte [...] di popolarissimi canti e opere teatrali, il polacco A. Rypinski, geologo e rutenologo, e il poeta A. Hrosa. Altri scrittori pubblicano in russo, con lo scopo di diffondere la conoscenza della Bielorussia; fra questi J. Grigorovič, editore di raccolte ...
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Linguista (Zarajsk, oblast´ di Mosca, 1895 - Mosca 1969); prof. nell'univ. di Leningrado, poi di Mosca, accademico (dal 1946), direttore dell'Istituto linguistico dell'Accademia delle scienze dell'URSS [...] fondamentali dello studio della formazione e dello sviluppo della lingua letteraria russa antica", 1958), sullo stile dei maggiori scrittori russi del sec. 19º e su problemi generali di letteratura e di lingua letteraria (Sjužet i stil´ "Soggetto ...
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Nella terminologia politica, termine che nel corso del tempo è andato assumendo significati diversi. Se infatti nella prima metà del Novecento intendeva riferirsi all'atteggiamento favorevole all'espansione [...] di ambito politico-culturale sia in quelle scientifiche. In linguistica, indica voce o locuzione propria del latino usato dagli scrittori africani dell'età imperiale del 3° e 4° sec., pagani o cristiani; se ne trovano per es. in Tertulliano ...
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VAHLEN, Johannes
Filologo, nato a Bonn il 27 settembre 1830, morto a Berlino il 30 novembre 1911, professore a Breslavia, Friburgo, Vienna, e dal 1874 all'università di Berlino.
Si devono a lui fra l'altro [...] (1911-12) raccolgono parte delle sue numerose dissertazioni critiche; in questi suoi studî, come nelle magistrali edizioni di testi classici, il V. si mostrò di tendenza cautamente conservativa, nonché ottimo interprete degli scrittori antichi. ...
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Filologo tedesco (Butzbach, Assia-Darmstadt, 1745 - Jena 1812). Studente a Tubinga, passò poi a Halle, che in quegli anni, con J. S. Semler, era il centro di un nuovo indirizzo teologico tendente a mettere [...] 1796-1806), il cui merito precipuo è costituito da una ricostruzione minuziosa della tradizione testuale seguita attraverso gli scrittori ecclesiastici e le traduzioni (filosseniana, armena, gotica). Inoltre, fu G. per primo a parlare di tre famiglie ...
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PETROCCHI, Giorgio
Critico e filologo, nato a Tivoli il 13 agosto 1921; professore universitario dal 1955, ha insegnato letteratura italiana nell'università di Messina e dal 1961 nell'università di Roma. [...] 1949; I fantasmi di Tancredi, 1972) all'Ottocento (Edoardo Calandra, 1947; Fede e poesia dell'Ottocento, 1948; Scrittori piemontesi del secondo Ottocento, 1948; Lezioni dî critica romantica, 1975) al Novecento (La formazione letteraria di G. Pascoli ...
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Stato dell’Europa meridionale, comprendente la parte inferiore della Penisola Balcanica, gli arcipelaghi delle Ionie e dell’Egeo e l’isola di Creta. Confina a NO con l’Albania, a N con Repubblica della [...] a noi giunta, di lingua letteraria attica: il dialetto della tragedia.
Solo verso la fine del 5° sec. la lingua degli scrittori attici si fa più aderente al dialetto locale e ben presto diviene la lingua letteraria di tutta la G., favorita, in questo ...
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Giacomo Leopardi (Recanati 1798 - Napoli 1837) ricevette nell’infanzia un’educazione tradizionale, affidata a istruttori ecclesiastici. L’analisi linguistica degli scritti del periodo 1809-1810 non a caso [...] antiche e le nostre medesime ne’ passati secoli» e sono comuni nell’«uso quotidiano di tutte le lingue, e degli scrittori e parlatori di tutta l’Europa colta».
Anche in questo caso l’aspetto non convenzionale delle posizioni di Leopardi nei confronti ...
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Linguista e filologo (Hohenheim, Stoccarda, 1872 - Monaco di Baviera 1949), prof. nelle università di Heidelberg (1902), Würzburg (1909), Monaco (1911). Seguace della filosofia idealistica, specie crociana, [...] anche sugli studî di altri (L. Spitzer, E. Lerch). Numerosi e sempre acuti studî critici V. ha inoltre dedicato a scrittori di quasi tutte le lingue neolatine; basti ricordare quelli su Cellini, Leopardi, La Fontaine, Racine, Lope de Vega; e, tra ...
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scrittore
scrittóre s. m. (f. -trice) [lat. scriptor -ōris, der. di scriptus, part. pass. di scribĕre «scrivere»]. – 1. a. ant. Scrivano, copista. Per estens., chi scrive ispirato da altri: Ma questo vero è scritto in molti lati Da li scrittor...
scrittoria
scrittorìa s. f. [der. di scrittore, nel sign. ant. di «scriba, copista»]. – Nella curia papale, l’ufficio, la carica di scrittore apostolico (v. scrittore, n. 1 b).