Erudito (Brescia 1707 - forse Verona 1765); fu bibliotecario della Queriniana di Brescia. Oltre a scritti minori, pubblicò i due primi voll. in sei parti (1753-63) del grande dizionario bibliografico Gli [...] scrittori d'Italia, comprendenti solo le lettere A-B. Buona parte del resto si trova manoscritta nella Bibl. Vaticana insieme col suo ricco epistolario, e in copia alla Bibl. Naz. di Roma. ...
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GRÜNANGER, Carlo
Germanista, nato a Trieste il 10 dicembre 1891; professore di filologia germanica nell'università di Milano (dal 1948).
Si è occupato di linguistica e di letteratura germanica antica, [...] e anche di scrittori tedeschi contemporanei. Ha pubblicato, tra l'altro: Bibliografia degli studi italiani di letteratura tedesca (Milano 1936), Studi hebbeliani (ivi 1937), Lineamenti di una storia della religione germanica (ivi 1943), Storia della ...
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Filologo italiano (Savigliano 1920 - Padova 1992), allievo di B. Migliorini, prof. (dal 1956) di storia della lingua italiana nell'univ. di Padova. Autore di importanti opere, tra le quali: La crisi linguistica [...] Piovano Arlotto (1953); La Istoria di Eneas vulgarizzata per Angilu di Capua (1956). Diresse dal 1958 la collana "Scrittori d'Italia" di Laterza, dal 1975 la rivista Lingua nostra; dal 1988 socio corrispondente dei Lincei. Promosse varie iniziative ...
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Umanista (Fano 1429 - Sassoferrato 1480). Segretario apostolico nel 1455, arcivescovo di Siponto nel 1458. Sostenne aspre polemiche con P. Bracciolini, D. Calderini e Giorgio da Trebisonda. Molteplice [...] e importante la sua produzione: traduzioni di scrittori greci, tra cui Polibio, trattatelli metrici (De generibus metrorum, 1471), una grammatica latina (Rudimenta grammatices, 1474), tra le migliori dell'Umanesimo, un voluminoso, eruditissimo ...
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Filologo, nato ad Azzate il z8 settembre 1882; è dal 1926 professore di letteratura latina nella R. Università di Milano. Dalla morte di C. Pascal (1926) dirige il Corpus Paravianum di scrittori latini, [...] per il quale ha curato l'edizione critica del De republica di Cicerone.
Tra le sue opere di filologia e critica ricordiamo: Studi intorno alla fonte e alla composizione delle "Metamorfosi" di Ovidio, Pisa ...
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Filologo e storico della letteratura italiana (Varese 1922 - ivi 2007); prof. all'univ. di Catania, poi in quella di Pavia e in seguito al politecnico di Zurigo. Ha indirizzato i suoi preminenti interessi [...] filologici e critici verso scrittori lombardi come C. M. Maggi (ed. critica del Teatro milanese, 1964), G. Parini (edd. critiche del Giorno, 1969, e delle Odi, 1975), C. Porta, cui ha dedicato lavori fondamentali (ed. critica delle Poesie, 3 voll., ...
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(o al-Maghreb) Nome («Occidente») con il quale gli Arabi designano complessivamente i paesi dell’Africa settentrionale, a O dell’Egitto, spesso in opposizione a Mashriq «Oriente». Varie le accezioni, dalla [...] al-ǧanūb («Vento del sud») di ‛A. al-Ḥ. Ibn Haddūqa. Tra gli autori algerini di lingua araba, il poeta M. al-‛Id, gli scrittori Ṭ. Waṭṭār (Dukhkhān min qalbī «Fumo dal mio cuore», 1962; al-Lāz «L’asso», 1974; al-Ḥawwāt wa ’l-qaṣr «Il pescatore e il ...
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Stato dell’Europa occidentale, confinante a NE con la Francia e Andorra e a O con il Portogallo. La S., bagnata a NO e a SO dall’Atlantico, a S e a E dal Mediterraneo, comprende la maggior parte (85%) [...] e Caballo verde para la poesía. Cruz y raya uscì dall’aprile del 1933 al giugno del 1936 per iniziativa di un gruppo di scrittori di varia provenienza. Dal giugno del 1933 all’aprile del 1934 uscirono i sei numeri di Octubre a opera di R. Alberti, M ...
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L’italiano di oggi ha ancora in gran parte la stessa grammatica e usa ancora lo stesso lessico del fiorentino letterario del Trecento. Nella Divina Commedia, a cominciare dal I canto dell’Inferno, un italiano [...] , col risultato che l’uso del volgare tra secondo Trecento e primi Quattrocento è o affrontato con riluttanza o lasciato a scrittori meno ambiziosi e moderni. Se ne vedono bene le conseguenze a Firenze, dove il fiorentino argenteo, con tratti che lo ...
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(anche carolina) Scrittura usata dalla fine dell’8° sec. al 12°, così detta perché la sua formazione è in rapporto con la rinascita promossa da Carlomagno. Si sviluppò in maniera quasi uniforme nei vari [...] le isole britanniche e la Spagna; nel 12° sec. cominciò a differenziarsi da regione e regione: in alcune scuole scrittorie l’adozione di uno stile duro e angoloso preannuncia la formazione della scrittura gotica.
Prima della scrittura c., tra 7 ...
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scrittore
scrittóre s. m. (f. -trice) [lat. scriptor -ōris, der. di scriptus, part. pass. di scribĕre «scrivere»]. – 1. a. ant. Scrivano, copista. Per estens., chi scrive ispirato da altri: Ma questo vero è scritto in molti lati Da li scrittor...
scrittoria
scrittorìa s. f. [der. di scrittore, nel sign. ant. di «scriba, copista»]. – Nella curia papale, l’ufficio, la carica di scrittore apostolico (v. scrittore, n. 1 b).