NATHANS, Daniel
Marco Vari
Biologo molecolare statunitense, nato a Wilmigton (Delaware) il 30 ottobre 1928. Ha iniziato la sua attività come clinico presso l'Istituto nazionale per la ricerca sul cancro [...] rivolto le sue ricerche allo studio della struttura genetica del simian virus 40 (SV40), responsabile dei tumori nella scimmia. Utilizzando le endonucleasi di restrizione (enzimi che hanno la capacità di tagliare selettivamente la molecola di DNA in ...
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VIRUS (v. ultravirus, XXXIV, p. 644; App. II, 11, p. 1056)
Franco SCANGA
Franco GRAZIOSI
Franco SCANGA
Elio BALDACCI
Luigi CAVALLI-SFORZA
Generalità. - Le conoscente acquisite in quest'ultimo decennio [...] v. piccoli (diametro 20-30 mμ), resistenti all'etere, capaci di produrre effetto citopatogeno sulle cellule renali di scimmia coltivate in vitro; attualmente se ne conoscono 28 tipi; essi determinano nell'uomo la formazione di anticorpi svelabili con ...
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Etologia, psicologia e scienze sociali
Robert A. Hinde
(St. John 's College, Cambridge, Gran Bretagna)
Lo studio del comportamento animale ha costituito, da sempre, l'obiettivo principale dell'etologia. [...] di un fiore, essa non diventa timorosa né dei fiori né dei serpenti (Mineka, 1987).
In questo modo sembra che, per le scimmie come per gli esseri umani, i serpenti siano decisamente importanti come stimoli, e che esista una tendenza a imparare dal ...
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Apprendimento sociale e imitazione
Bennet G. Galef Jr.
(Department of Psychology, McMaster University Hamilton, Ontario, Canada)
A partire dalla fine degli anni Ottanta, i ricercatori che lavorano nei [...] svitava il coperchio sia di un bidone sia di una lattina per inserire un'estremità del tubo nel bidone di carburante. La scimmia ha poi inserito l'altra estremità del tubo in bocca e ha formato delle fosse nelle guance come avviene quando si succhia ...
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(sp. Gibraltar) Promontorio roccioso (chiamato dagli Inglesi The Rock) all’estremità meridionale della Penisola Iberica. Ex colonia inglese, oggi territorio esterno del Regno Unito (6,5 km2), comprende [...] , di vegetazione e vi fioriscono l’aloe e il fico d’India. La specie animale più comune è la bertuccia, o scimmia di G. (Macaca sylvana), il cui habitat originario fu probabilmente la costa marocchina. Intenso il movimento turistico (7.628.700 arrivi ...
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PALEOANTROPOLOGIA (XXVI, p. 1; App. II, 11, p. 486)
Sergio SERGI
La preominazione (preumani e non preumani). - Nuove scoperte di primati fossili e la revisione del materiale già conosciuto hanno portato [...] che sono oggetto di controversia: l'Oreopithecus, il Gigantopithecus e lo Zinjan thropus.
Oreopithecus bambolii è il nome di una scimmia fossile descritta per primo da P. Gervais (1872) da alcuni resti trovati nelle ligniti di Monte Bamboli (Grosseto ...
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Biochimico statunitense, nato a New York il 30 giugno 1926. È stato assistente e professore associato di Microbiologia (1955-59) all'università di Washington, poi professore di Biochimica alla Stanford [...] il codice genetico. Tale sistema ha con sentito per es. la produzione di globine del coniglio sintetizzate da cellule di scimmia. Le esperienze di B., che cercavano d'inserire il gene del tumore della mammella nel DNA del batterio Escherichia Coli ...
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agnosia
Carlo Caltagirone
Disturbo del riconoscimento percettivo degli oggetti, limitato a una sola modalità sensoriale (visiva, uditiva, tattile ecc.), non imputabile a un deficit del corrispondente [...] un’entità esistente (per es., un cavallo) oppure un oggetto chimerico (per es., un cavallo con la testa di scimmia) ma non sa fornire nessuna informazione sulle entità percepite: né il nome, né la funzione, né altre indicazioni che testimonino ...
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Infezione causata da Emosporidi (Sporozoi) appartenenti al genere Plasmodium. La m. umana e dei mammiferi in genere (scimmie, roditori ecc.) è trasmessa esclusivamente da zanzare del genere Anopheles.
La [...] C.C. Garnham e collaboratori (1948-51) la descrizione completa dello sviluppo dei parassiti della m. dell’uomo e delle scimmie in cellule del parenchima del fegato.
I plasmodi della m. hanno due cicli di sviluppo, uno schizogonico o asessuale che si ...
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Vaccino
Augusto Panà
Anna Spinaci
Il termine vaccino (dall'aggettivo latino vaccinus, derivato di vacca, "vacca") in origine fu utilizzato per indicare sia il vaiolo dei bovini (vaiolo vaccino) sia [...] solo nel 1949 hanno preso forma le speranze di una profilassi antivirale mediante colture di virus su cellule umane o di scimmia. J.E. Salk pubblicò nel 1955 i risultati ottenuti con il suo primo vaccino inattivato contro la poliomielite e, due anni ...
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scimmia
scìmmia (ant. scìmia e sìmia) s. f. [lat. sīmia, der. di simus, gr. σιμός «dal naso schiacciato»]. – 1. Nome comune della maggior parte dei mammiferi appartenenti all’ordine primati (v.), diffusi principalmente nelle foreste tropicali...