Imām degli Sciiti duodecimani (745-799), settimo della dinastia; figlio di Gia'far aṣ-Ṣādiq. Morì in carcere, dove era stato gettato dal califfo abbaside Hārūn ar- Rashīd. La sua tomba, in un sobborgo [...] di Baghdād, insieme a quella del nipote Muḥammad al-Giawād, è un santuario assai venerato dagli Sciiti, e ha dato a tutta quella località sulla riva destra del Tigri il nome di al-Kāẓimain ("i due Kāẓim"). ...
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Sarbedaridi Ribelli sciiti che, guidati da ‛Abd ar-Razzāq, fondarono una sorta di repubblica sciita (1337-81). Il loro dominio fu caratterizzato da tendenze egualitarie e antiaristocratiche. ...
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Figlio del califfo ῾Alī (n. 637 - m. Medina 700 circa), fu considerato da alcuni sciiti estremisti il legittimo successore al califfato. Di natura schiva, inizialmente accettò il sostegno del rivoluzionario [...] anti-omayyade al-Mukhtār, ma in seguito riconobbe il califfo omayyade ῾Abd al-Malik e si ritirò a Medina ...
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imām Nell’islamismo, il sovrano della monarchia universale, musulmana, ossia il califfo dei musulmani ortodossi o sunniti. Per gli sciiti sono invece i. soltanto quelli che essi considerano come legittimi [...] sino a quello (12° o 7° a seconda delle sette) che è misteriosamente scomparso e riapparirà in futuro: l’i. sciita è impeccabile e infallibile, solo legittimo interprete della legge divina.
Colui che dirige la preghiera rituale in comune, ufficio che ...
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Discendente (700-765 d. C.) da ‛Alī e Fāṭima figlia di Maometto, e sesto della serie di imām riconosciuti dagli sciiti quali legittimi successori di ‛Alī. La maggioranza degli sciiti riconosce quale imām [...] suo successore il figlio Mūsà al-Kāẓim, mentre gli estremisti ismailiti riconoscono l'altro suo figlio Ismā ‛īl da cui prendono il nome ...
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Politico ed esponente del clero sciita iraniano (Khomein 1900, secondo altre fonti 1902 - Teheran 1989). Formatosi nei principali collegi religiosi sciiti iraniani, si distinse come avversario dei provvedimenti [...] 1979, fece approvare una Costituzione d’impianto teocratico, che affidava la guida della nuova Repubblica alle alte gerarchie del clero sciita e a sé stesso la guida suprema dello Stato. In questa veste, K. represse duramente l’opposizione laica e la ...
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ima Figlia di Maometto e di Khadīgia, sposata ad ‛Alī, il quarto califfo, e morta ancor giovane nel 633 d. C. La sua figura fu idealizzata dai Musulmani, sia sunniti sia sciiti, sì che essa divenne il [...] tipo ideale delle virtù femminili; è specialmente venerata dagli Alidi, che vedono in lei, madre di al-Ḥasan e al-Ḥusain, il tramite che li unisce alla persona fisica del Profeta ...
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khō´gia Nel mondo turco, titolo equivalente a «maestro, mastro, precettore, professore».
In India, nome di una casta indiana, convertitasi all’Islam nel 14° sec., comprendente per lo più ismailiti nizariti, [...] alcuni sciiti duodecimani e sunniti. I k. furono attivi nel commercio fin dal 17° sec., per cui, oltre che a Mumbai, risiedono in Africa orientale. ...
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Qïzïlbāsh Nome («testa rossa») riferito a varie sette sciite (Alawiti) sorte sul finire del 13° sec. in Anatolia e Kurdistan, caratterizzate dall’indossare un berretto rosso a 12 punte, in ricordo dei [...] orientale, Siria settentrionale e Armenia seguaci della dinastia persiana sciita dei Safavidi; certe tribù, non turche e di lingua persiana, sostenitrici dei Safavidi; un gruppo sciita discendente dalle truppe lasciate dal sovrano Nādir Shāh durante ...
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sci
(ant. ski e schi) s. m. [dal norv. ski 〈šìi〉]. – 1. a. Ciascuno dei due attrezzi usati per scivolare sulla neve, formati da una lunga assicella elastica, un tempo di legno, oggi per lo più di metallo e materiale sintetico leggero e flessibile,...
sciare1
scïare1 v. intr. [voce onomatopeica, prob. di origine genovese] (io scìo, ecc.; aus. avere). – Fare coi remi la manovra inversa a quella del vogare, provocando una spinta da prua verso poppa, in modo da rallentare, fermare, invertire...