Zaid ibn 'Ali
Zaid ibn ‛Ali
Leader religioso musulmano (Medina 694 ca.-Kufa 740). Pronipote di ‛Ali ibn Abi Talib, è all’origine della setta sciita dedismo. Fratello di Muhammad al-Baqir, quinto imam [...] degli sciiti, Z. avrebbe rappresentato il proprio clan, gli Hashimiti, presso il califfo omayyade Hisham ibn ‛Abd al-Malik, chiedendogli di porre fine ai torti subiti. Messo in cattiva luce presso il califfo, Z. si rifugiò a Kufa, dove trovò un ...
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´r Avventuriero arabo (7º sec. d. C.), che nel 685, con l'aiuto soprattutto dell'elemento persiano dei Mawālī si rese padrone di Cufa nell'Iraq e v'instaurò una specie di dittatura sciita in nome dell'alide [...] Muḥammad ibn al-Ḥanafiyya. Il suo potere durò sino al 687, quando le truppe dell'anticaliffo della Mecca, ῾Abd Allāh ibn az-Zubair, conquistarono Cufa. L'importanza del movimento di al-M. sta nella partecipazione ...
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Dinastia musulmana berbera, che regnò sulla Tunisia e parte dell'Algeria nei secc. 10º-12º d. C. Dapprima luogotenenti dei Fatimidi, quando questi ultimi passarono in Egitto, gli Z. si resero autonomi [...] e ripudiarono la fede sciita; in questo modo attirarono l'invasione devastatrice hilaliana (1052). Verso la metà del sec. 12º, lo stato zirita fu incorporato nell'Impero almohade. Un ramo collaterale della dinastia, passato in Spagna, vi stabilì nel ...
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Nome di tre califfi arabi della dinastia degli Omayyadi. Yazīd I, figlio di Mu῾āwiya, regnò dal 680 al 683; sotto di lui avvenne la ribellione e l'uccisione a Karbalā' del nipote di Maometto al-Ḥusain, [...] di cui la tradizione sciita fa responsabile il califfo; per questo e altri episodî delle lotte civili, una certa tradizione storica lo descrive come sovrano empio e leggero, mentre fu in realtà non privo di energia e saggezza. Yazīd II, figlio di ῾ ...
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Sultano mongolo (n. 1262 - m. 1316) della dinastia degli Īlkhān, regnò in Persia dal 1304 al 1316. Succedette a suo fratello Ghāzān (1295-1304) e continuò il programma di riforme dei suoi predecessori. [...] Ampliò la capitale, Sulṭāniyya, dove fece edificare un mausoleo che prese il suo nome. Famoso per il suo itinerario religioso: dapprima cristiano, passò poi alla fede musulmana sciita, poi a quella sunnita, per tornare in ultimo a quella sciita. ...
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Califfo abbaside (sec. 10º), regnò dal 908 al 932. Salì al trono con l'aiuto del generale eunuco Mu'nis, che eliminò il pretendente ibn al-Mu'tazz, e rimase praticamente arbitro dell'impero. Il periodo [...] di al-M. segna una progressiva decadenza del califfato di Baghdād, col sorgere del rivale califfato sciita dei Fatimidi d'Egitto, e, infine, degli sciiti Hamdanidi. Sotto al-M., ibn Faḍlān compì la sua missione presso i Bulgari del Volga. ...
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al-'Abbas
al-‛Abbas
Capostipite ed eponimo della dinastia abbaside (7° sec. d.C.). Figlio del capo qurayshita ̔Abd al-Muttalib e zio paterno di Maometto e del cugino di questi, ̔Ali, da lui discesero, [...] attraverso il figlio ̔Abd Allah, gli Abbasidi che, come parenti del Profeta e con il sostegno della fazione sciita, contesero il califfato agli Omayyadi e lo conquistarono nel 750 d.C. ...
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Mahdi, Adel Abdul. – Uomo politico iracheno (n. Baghdad 1942). Laureato in Economia presso l’Università di Baghdad, negli anni Settanta è stato membro di spicco del Partito comunista iracheno; trasferitosi [...] di Saddam, negli anni Novanta ha soggiornato in Iran, dove ha ricoperto l’incarico di rappresentante del partito sciita Supremo consiglio islamico iracheno. Rientrato in Iraq, vi ha rivestito vari incarichi istituzionali: ministro delle Finanze (2004 ...
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'Uthman ibn 'Affan
‛Uthman ibn ‛Affan
Califfo rashidun (Taif 579 ca.-Medina 656). Terzo dei califfi successori di Maometto, successe a ‛Umar ibn al-Khattab nel 644. Fra i primi convertiti all’islam, [...] profeta Maometto. È attribuita a lui la redazione del Corano, fino ad allora circolante solo oralmente. Avversato dalla tradizione sciita, che lo accusava di venalità e di nepotismo per aver favorito durante il suo mandato il clan degli Omayyadi, ‛U ...
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BONONIO, santo
Giovanni Tabacco
Nacque intorno alla metà del sec. X a Bologna, dove fu monaco sin da fanciullo, vivendo per alcuni anni nel cenobio di S. Stefano. Recatosi pellegrino in Oriente, si [...] nelle solitudini prossime a Babilonia d'Egitto, che fu capitale del paese sotto i musulmani fino all'espansione della dinastia sciita dei Fatimiti dalla Tunisia all'Egitto e alla conseguente fondazione del Cairo nel 969. Il soggiorno di B. in Egitto ...
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sciita
scïita agg. e s. m. e f. [der. dell’arabo shī῾ī «che è del partito (der. di shī῾a «partito») di Alì e dei suoi discendenti»] (pl. m. -i). – Relativo a sette musulmane la cui origine risale alle guerre civili del primo secolo dell’egira...
sci
(ant. ski e schi) s. m. [dal norv. ski 〈šìi〉]. – 1. a. Ciascuno dei due attrezzi usati per scivolare sulla neve, formati da una lunga assicella elastica, un tempo di legno, oggi per lo più di metallo e materiale sintetico leggero e flessibile,...