Periodo di storia della civiltà che ebbe inizio in Italia con caratteristiche già abbastanza precise intorno alla metà del 14° sec. e affermatosi nel secolo successivo, caratterizzato da una fruizione [...] il Medioevo aveva fatto dell’antichità. Dalla lingua alle arti e alle scienze, la cultura del R. ha cercato sempre di operare su due e la ragione aprono le vie della verifica sperimentale. La cosiddetta rivoluzione scientifica trae origine dalla ...
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Filosofia
Formulazione logicamente coerente di un insieme di definizioni, principi e leggi generali che consente di descrivere, interpretare, classificare, spiegare fenomeni di varia natura.
Le domande [...] , quanto la descrizione di un’attività (quella degli scienziati) volta a interpretare settori sempre più ampi della realtà e a escogitare le stesse procedure sperimentali sulla base di presupposti scientifici, metodologici e metafisici propri ...
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Pratica e forma di sapere esoterico e iniziatico che si presenta come capace di controllare le forze della natura; è stata oggetto, in varie culture e nei diversi periodi storici, di valutazioni opposte, [...] e la metafisica peripatetica. Il credito della m. come scienza scompare lungo il Seicento, nella misura in cui progredisce il metodo sperimentale e matematico e nasce la nuova scienza: si venne allora a operare quella distinzione tra possibile e ...
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Indirizzo filosofico del 19° sec., il cui iniziatore è il francese A. Comte e i cui maggiori rappresentanti sono in Inghilterra J. S. Mill e H. Spencer, e in Italia R. Ardigò. Più in generale, il termine [...] System of logic (1843) si fonda sul più rigoroso sperimentalismo. Sul piano politico la concezione di Mill è individualistica atto della sua presenza-assenza. Da una parte dunque la scienza, dall’altra la religione, con due ben distinte sfere di ...
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Ogni concezione che consideri l’accadere, tanto fisico quanto spirituale, come il prodotto di una pura causalità meccanica e non preordinato a una superiore finalità.
Filosofia
Nel senso più generale, [...] tropismi di J. Loeb e la partenogenesi sperimentale dello stesso autore recarono forti argomenti in favore che esso bandisce è data continuità al progredire delle scienze biologiche.
Fisica
Il contributo più fruttuoso della concezione meccanicistica ...
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Filosofo (Derby 1820 - Brighton 1903); prima ingegnere ferroviario, poi (1848) viceredattore dell'Economist, pubblicò nel 1850 la sua prima opera, la Social statics, cui seguirono varî saggi, alcuni pubblicati [...] speculativa, scarsamente suscettibile di una traduzione sperimentale. Importanti le sue applicazioni alla un fondamentale agnosticismo, a una possibile riconciliazione tra religione e scienza. Enorme fu la sua influenza sui contemporanei, per es., ...
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Filosofo (Bautzen 1817 - Berlino 1881). Tentò di raggiungere una conciliazione tra i principi dell'idealismo e quelli della scienza meccanicistica, sostenendo che i meccanismi di causa-effetto che governano [...] negli studî sulla percezione dello spazio), influenzò ampiamente scienziati e filosofi. Così alla Medizinische Psychologie si rifecero sia i numerosi tentativi di psicologia fisiologica e sperimentale sul finire dell'Ottocento (G. T. Ladd, per ...
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Fisiologo, psicologo e filosofo (Neckarhau, Mannheim, 1832 - Lipsia 1920). Importante figura di docente e di pensatore, W. ebbe una notevolissima influenza sugli sviluppi della moderna psicologia scientifica. [...] Essenziale il suo contributo alla fondazione di una psicologia come scienza autonoma, sia dal punto di vista metodologico - assumendo come paradigma sperimentale quello psicofisico di E. H. Weber e G. Th. Fechner -, sia dal punto di vista teorico, ...
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Botanica
Diagramma fiorale e. Quello costruito in base a quanto si osserva effettivamente. Per es., nel diagramma e. delle Iridacee si segna un solo ciclo di stami e precisamente quello contrapposto ai [...] : a) in antitesi a ‘razionale’ si riferisce alla metodologia di alcune scienze (per es., la fisica), che esigono il concorso attuale dell’esperienza. In questo senso è sinonimo di ‘sperimentale’; b) in antitesi a ‘puro’ è adoperato da I. Kant per ...
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Erudito, filosofo e fisico francese (Champtercier, Provenza, 1592 - Parigi 1655). Prof. di filosofia a Aix-en-Provence (1616-22), poi prevosto della cattedrale di Digne, dal 1645 prof. di matematica al [...] fisiche (dalla polemica sui parelî alla verifica sperimentale della legge galileiana della caduta dei gravi), R. Cartesio), egli è tra i massimi rappresentanti della nuova scienza e in generale della nuova cultura che si andava affermando nel ...
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sperimentale
(non com. esperimentale) agg. [der. di sperimento, forma ant., aferetica, di esperimento]. – 1. Che si basa sull’esperienza; che si fonda sull’esperimento, che procede per mezzo di esperimenti: dimostrazione, prova, verifica s.;...
scienza
sciènza s. f. [dal lat. scientia, der. di sciens scientis, part. pres. di scire «sapere»]. – 1. Il fatto di sapere, di conoscere qualche cosa; notizia, conoscenza: come ’l mio corpo stea Nel mondo sù, nulla scïenza porto (Dante); siccome...