Indirizzo filosofico del 19° sec., il cui iniziatore è il francese A. Comte e i cui maggiori rappresentanti sono in Inghilterra J. S. Mill e H. Spencer, e in Italia R. Ardigò. Più in generale, il termine [...] . La filosofia ha il compito di generalizzare i risultati delle scienze, e questi risultati consentono a Spencer di formulare una teoria dell’evoluzione di applicazione universale. Nell’evoluzione sociale egli prevede un punto di approdo in cui i ...
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Filosofo (Wrington, Somersetshire, 1632 - Oates, Essex, 1704), uno dei promotori dell'Illuminismo inglese ed europeo, il primo teorico del regime politico liberale, l'iniziatore dell'indirizzo critico [...] che la conoscenza umana può assurgere al valore di vera scienza quando si limiti alla considerazione dei rapporti formali fra religioso, l'ideale educativo che ha di mira la funzione sociale dell'uomo e i compiti che lo attendono nella vita associata ...
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Concezione fondata sul riconoscimento del valore soltanto relativo, e non oggettivo o assoluto, sia della conoscenza, dei suoi metodi e criteri (r. gnoseologico), sia dei principi e dei giudizi etici (r. [...] presenta nella forma del condizionamento storico e sociale dello stesso discorso conoscitivo. Relativistiche possono essere proprie verità.
Un vivace dibattito ha caratterizzato la filosofia della scienza e del linguaggio più recenti, e il r. dei ...
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Arte e letteratura
Genericamente, la tendenza a riprodurre quanto più fedelmente possibile, nell’opera d’arte, la natura o il reale: lo scrittore tenta di vietare a sé stesso, più o meno radicalmente, [...] ad aprire all’arte il grande dominio del vero; fa propri i dati della scienza biologica (ereditarietà) e sociologica allora in auge; si propone scopi di progresso sociale e umano; è convinta di segnare una tappa importante nel processo di progressiva ...
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Filosofo (Derby 1820 - Brighton 1903); prima ingegnere ferroviario, poi (1848) viceredattore dell'Economist, pubblicò nel 1850 la sua prima opera, la Social statics, cui seguirono varî saggi, alcuni pubblicati [...] legate all'idea base dell'evoluzione trasposta all'ambito del sociale, in specie la distinzione tra società "militare", tipica agnosticismo, a una possibile riconciliazione tra religione e scienza. Enorme fu la sua influenza sui contemporanei, per ...
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Fisiologo, psicologo e filosofo (Neckarhau, Mannheim, 1832 - Lipsia 1920). Importante figura di docente e di pensatore, W. ebbe una notevolissima influenza sugli sviluppi della moderna psicologia scientifica. [...] e W. ne tratterà, in un'ottica di evoluzionismo sociale e culturale, nella sua Völkerpsychologie, dove prenderà altresì in considerazione come sistemazione delle conoscenze fornite dalle singole scienze, pervenne a una sorta di idealismo ...
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Filosofo e sociologo tedesco (Stoccarda 1895 - Norimberga 1973). È ritenuto il fondatore della "teoria critica", cioè di un marxismo di ispirazione hegeliana, che utilizza alcuni concetti della psicoanalisi [...] un atteggiamento critico nei confronti della cultura e della scienza e di definire una proposta politica per una riorganizzazione profondo, e la loro utilizzazione ai fini della ricerca sociale.
Opere
Oltre a quelle citate, tra le sue pubblicazioni ...
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teosofia In origine, saggezza o scienza concernente Dio o le cose divine; con questo significato il termine appartiene alla tradizione neoplatonica e allo Pseudo-Dionigi. Ripreso da questa tradizione, [...] regolate dalla legge del karma. La Società teosofica si trasferì in India nel 1879, e si costituì (1905) in ente sociale nel Madras. La sua attività ebbe un impulso notevole dall’opera di A. Besant, che succedette alla Blavatskij. La Società ...
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Filosofo e psicologo (Gross-Lichterfelde, Berlino, 1882 - Tubinga 1963). Allievo di W. Dilthey, insegnò nelle univ. di Lipsia (1911-20), Berlino (1920-33), Tubinga (dal 1946, dopo il suo rientro dall'esilio [...] e critico-normativo, si configura non come scienza naturale ma come scienza dello spirito (Geisteswissenschaft) e, in tal senso 'uomo teoretico, l'uomo economico, l'uomo estetico, l'uomo sociale, il Machtmensch o uomo del potere, e l'uomo religioso. ...
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Filosofo e antropologo sociale ceco (Parigi 1925 - Praga 1995). Di famiglia ebrea, trascorse l'infanzia a Praga, ma nel 1939 seguì la famiglia in Inghilterra per sfuggire alle persecuzioni razziali naziste; [...] of kinship and other essays on anthropological method and explanation (1987; trad. it. Causa e significato nelle scienzesociali, 1992), nei quali critica le posizioni relativistiche. Da ricordare sono i suoi lavori sul nazionalismo (Nations and ...
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scienza
sciènza s. f. [dal lat. scientia, der. di sciens scientis, part. pres. di scire «sapere»]. – 1. Il fatto di sapere, di conoscere qualche cosa; notizia, conoscenza: come ’l mio corpo stea Nel mondo sù, nulla scïenza porto (Dante); siccome...
socialismo
s. m. [der. di sociale, sul modello dell’ingl. socialism e del fr. socialisme]. – 1. a. In senso generale, concezione della società che propugna la soppressione di ogni privilegio e mira a instaurare la piena uguaglianza dei suoi...