GHISLIERI, Paolo
Nicola Pastina
Nacque a Bosco Marengo (Alessandria) nel 1539. Era probabilmente figlio di Luciano, che secondo Gabuzio era fratello di Antonio (Michele) Ghislieri (il futuro papa Pio [...] su di lui è del 1566, anno dell'elezione di Pio V, quando fu ricevuto dal papa dopo il riscatto dalla schiavitù: militare imbarcato su una nave da guerra, era stato infatti catturato dai pirati barbareschi e tenuto prigioniero ad Algeri, dove subì ...
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Uomo politico statunitense (Salisbury, od. Franklin, New Hampshire, 1782 - Marshfield 1852); avvocato e oratore, entrò in politica come federalista liberale. Membro della Camera dei rappresentanti (1813-17), [...] la Gran Bretagna il patto detto Ashburton-Webster. Rieletto al senato (1845), si batté contro l'estensione della schiavitù, ma nel 1850, sottosegretario di stato con M. Fillmore, preoccupato soprattutto di preservare l'unione, difese il compromesso ...
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Kentucky
Stato degli USA. Inizialmente esplorato dai francesi, divenne, dopo la sconfitta di questi, l’obiettivo della colonizzazione a O degli Allegheny. Nel 1774 fu fondato il primo insediamento permanente [...] e parte con il Nord. Tuttavia i suoi rappresentanti si rifiutarono di ratificare il tredicesimo emendamento che aboliva la schiavitù. I contrasti continuarono per tutto l’Ottocento con violentissimi scontri politici, soprattutto nelle aree rurali. ...
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Presidente degli Stati Uniti (Stony Batter, Pennsylvania, 1791 - Wheatland 1868); prima federalista, poi sempre più orientato verso la parte democratica, fu membro del Congresso dal 1821 al 1831. Dal 1833 [...] sud sulla questione degli schiavi, con la teoria che il Congresso non poteva intervenire negli affari interni degli stati dove la schiavitù esisteva, fallì nello scopo e si andò orientando sempre più verso il punto di vista degli stati del sud. La ...
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RAZZISMO
. Neologismo (dal francese racisme, da race), attestato in Italia fin dal 1935, diffuso dal 1938 in poi, per indicare: a) le dottrine che pongono a fondamento della storia politica, sociale, [...] del colore, della razza, della lingua, della religione, ecc. conosciuti o dalla storia antica (assoggettamento a schiavitù dei popoli vinti) o dalle invasioni barbariche (legislazioni romano-barbariche) o dalle conquiste coloniali; e specialmente i ...
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Guyana, Repubblica di
Stato dell’America Centrale. La colonizzazione della G., iniziata alla fine del 16° sec., allorché gli olandesi si stabilirono sulle rive dell’Essequibo, si consolidò a partire [...] che impiegavano schiavi africani, restò la principale attività della colonia anche sotto il dominio britannico. Dopo l’abolizione della schiavitù e l’abbandono delle piantagioni da parte dei neri, gli inglesi fecero ricorso all’importazione di mano d ...
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Texas Stato degli USA meridionali (691.027 km2 con 24.782.302 ab. nel 2009); capitale Austin. Il più esteso della federazione dopo l’Alaska, si affaccia sul Golfo del Messico a SE e confina con il Messico [...] al nuovo Stato. A partire dal 1821 ebbe inizio una notevole immigrazione nordamericana, con l’introduzione dell’uso della schiavitù. Nel 1835 fu instaurato un governo provvisorio, indipendente da quello del dittatore messicano A. López de Santa Ana ...
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Uomo politico (Montebello, Virginia, 1784 - Washington 1850). Nell'esercito dal 1808, combatté gli Indiani a Fort Harrison (1812) e in Florida (1836-37), dove ottenne importanti vittorie. Comandante in [...] whigs, ed eletto nel 1848 con una grande maggioranza. La sua breve presidenza fu tutta occupata dalle polemiche sulla questione degli stati a schiavitù e degli stati liberi, in particolare quella concernente l'ammissione della California nell'Unione. ...
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signoria Nell’uso storiografico, sia l’insieme dei poteri (prima solo personali, poi anche territoriali) esercitati durante tutto il Medioevo (e oltre) dall’aristocrazia fondiaria laica ed ecclesiastica [...] la possibilità di imporre una forma di disciplina, in misura differenziata rispetto alla condizione giuridica (di libertà o schiavitù) dei coltivatori. Soprattutto in età carolingia (dal 9° sec.), nelle regioni che entrarono a far parte dell’Impero ...
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Uomo politico inglese (Acton, Denbighshire, 1648 - Londra 1689). Consigliere di corte, si schierò apertamente contro gli indiziati di congiura papista (Popish plot), processati nel 1678-79, ridicolizzandone [...] e senza molti scrupoli, furono condannate a morte centinaia di persone e molte altre furono imprigionate o ridotte in schiavitù; J. stesso ricorse probabilmente all'estorsione nei confronti di molti imputati. Divenuto pochi mesi dopo Lord cancelliere ...
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schiavitu
schiavitù s. f. [der. di schiavo, sul modello di servitù]. – L’essere schiavo; condizione di schiavo: ridurre in s., e riduzione in s. (anche, in diritto penale, come delitto commesso da chi riduca una persona in schiavitù o in una...
ciber-schiavitu
ciber-schiavitù s. f. inv. Condizione di schiavitù causata dalla dipendenza dal computer. ◆ viene data la possibilità di «sognare» una vita normale con un programma di computer impiantato nel cervello. Una ciber-schiavitù conosciuta...