Wang Mang
Imperatore cinese (n. 1° sec. a.C.-m. 1° sec. d.C.). Considerato dalla storiografia cinese come usurpatore per antonomasia, fondò nel 9 d.C. la dinastia Xin, «rinnovamento» (9-23 d.C.). Fu [...] promotore di numerose riforme: abolizione dei grandi latifondi, ridistribuzione delle terre, abolizione della schiavitù privata, svalutazione monetaria; patrocinò il confucianesimo. La rivolta dei Sopraccigli rossi pose fine alla dinastia. ...
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Stati Uniti d’America Stato federale dell’America Settentrionale, il cui territorio è suddiviso tra 50 Stati membri e il Distretto di Colombia, nel quale sorge la capitale Washington. La continuità territoriale [...] in cui al Senato si affiancava una Camera dei rappresentanti eletta in base alla popolazione, e su un riconoscimento indiretto della schiavitù, mitigato dal fatto che la tratta era ammessa solo fino al 1808. Fra il 1787 e il 1788 la Costituzione fu ...
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Patriota e primo presidente della Repubblica di Cuba (Bayamo 1819 - San Lorenzo 1874). Studiò in Spagna, e partecipò alla rivolta del 1843. Tornato (1844) a Cuba, avvocato, si dedicò al giornalismo in [...] Yara; diffuse il Manifesto de la Junta revolucionaria de Cuba e, a Guáimaro, emanò il decreto d'abolizione della schiavitú. Eletto presidente della repubblica (aprile 1869), per il mancato appoggio statunitense fu costretto a ritirarsi verso il sud ...
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Uomo politico statunitense (Hillsborough, New Hampshire, 1804 - Concord, New Hampshire, 1869). Avvocato, militò nel partito democratico sedendo alla Camera dei rappresentanti (1833-37) e al Senato (1837-42), [...] del 1852, divenne il quattordicesimo presidente degli USA al termine di una campagna elettorale dominata dalla questione della schiavitù. Interprete, all'interno, di una politica di conciliazione tra gli interessi degli industriali del Nord e quelli ...
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Generale e uomo politico colombiano (Popayán 1798 - Neiva 1869). Partecipò attivamente alla guerra d'indipendenza e alle successive lotte civili; insorse (1828) con J. M. Obando contro S. Bolívar; fu poi [...] deputato, ministro (dopo il 1831), rappresentante della Colombia presso lo Stato Pontificio (1836), pres. della Repubblica (1849-53). Liberale e federalista, abolì la schiavitù e la pena di morte, espulse i gesuiti e stabilì il suffragio universale. ...
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prazo
Istituzione feudale portoghese, trapiantata a partire dal 16° sec. in Africa a seguito dell’espansione coloniale, in partic. nel bacino dello Zambesi. Il p. era una concessione fondiaria riconosciuta [...] dietro pagamento di un canone alla Corona portoghese. Lo sfruttamento commerciale e agricolo dei p. si fondava sulla schiavitù. Il prazero esigeva dai capi africani assoggettati un tributo, acquisendo progressivamente usi e costumi africani. Diversi ...
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Uomo politico statunitense (Scarsdale, Westchester County, 1774 - Staten Island, New York, 1825). Membro dell'assemblea legislativa di New York e della Convenzione costituzionale del senato (1801), giudice [...] della Corte Suprema, fu governatore di New York (1807-17) e vicepresidente degli USA (1817-25). Fautore della guerra del 1812, sostenne (1817) il progetto di abolizione della schiavitù, che fu poi votato dall'assemblea legislativa di New York (1827). ...
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Patriota messicano (Coralejo, Guanajuato, 1753 - Chihuahua 1811); parroco di Dolores, si adoperò per migliorare le condizioni di vita degli indigeni; nel 1810, con I. de Allende e J. Aldama, diede inizio [...] l'indipendenza del Messico ("Grito de Dolores"). Conquistate Guanajuato e Valladolid (ora Morelia), dove proclamava l'abolizione della schiavitù, raggiunto da migliaia di entusiasti, di cui si nominò generalissimo, H. non riuscì a entrare a Città di ...
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Uomo politico inglese (1762-1834). Amico di W. Pitt il giovane, e con varie cariche nei suoi ministeri, ne sostenne la lotta contro Napoleone. Nel 1812 segretario di stato della Guerra e delle Colonie, [...] fu fatto Lord presidente del consiglio privato nel ministero Wellington (1828-30). Il suo nome è legato alla lotta per l'abolizione della schiavitù. Favorì l'emancipazione dei cattolici, ma fu contrario alla riforma parlamentare del 1832. ...
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Guadalupa
L’isola più grande delle Piccole Antille. Scoperta da C. Colombo alla fine del 1493, fu occupata dai francesi nel 1635. Nel 1666 passò alla Compagnia delle Indie occidentali e nel 1674 divenne [...] francese. Fu più volte attaccata e conquistata dagli inglesi. Tornata definitivamente alla Francia nel 1816, vi fu abolita la schiavitù nel 1848 e nel marzo 1946 fu elevata a dipartimento. Ha un’economia in declino e una forte conflittualità sociale ...
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schiavitu
schiavitù s. f. [der. di schiavo, sul modello di servitù]. – L’essere schiavo; condizione di schiavo: ridurre in s., e riduzione in s. (anche, in diritto penale, come delitto commesso da chi riduca una persona in schiavitù o in una...
ciber-schiavitu
ciber-schiavitù s. f. inv. Condizione di schiavitù causata dalla dipendenza dal computer. ◆ viene data la possibilità di «sognare» una vita normale con un programma di computer impiantato nel cervello. Una ciber-schiavitù conosciuta...