Figlio (1853-1910) del re Mongkut; successe al padre nel 1868; ebbe cura dell'istruzione, emanò varî provvedimenti limitanti la schiavitù e nel 1892 riorganizzò i ministeri sul modello europeo. Nel 1893 [...] dovette accettare un umiliante trattato dalla Francia, alla quale cedette territorî nel 1904 e 1907. Altre zone dovette cedere all'Inghilterra nel 1909 ...
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Uomo politico di Haiti (Port-au-Prince 1776 - Parigi 1850); mulatto educato a Parigi, militò nelle file di Toussaint-Louverture, poi, abolita la schiavitù (1793), passò nel campo francese. Ma il programma [...] del gen. Leclerc di ristabilire la schiavitù lo mise in rotta con la Francia. Alla testa dei dissidenti, ottenuta la libertà di Haiti e rovesciato J.-J. Dessalines, B. fu dal 1818 al 1843 presidente della Repubblica. Il suo fiscalismo e la politica ...
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Storico statunitense (Brooklyn 1930 - Atlanta 2012), prof. all'univ. di Rochester dal 1969. Ha affrontato, muovendo da posizioni marxiste, i problemi della schiavitù dei Neri d'America. Tra i suoi scritti: [...] The political economy of slavery (1965; trad. it. 1972); The world the slaveholders made (1969); In red and black (1971; trad. it. 1977); Roll Jordan, roll (1974); From rebellion to revolution (1979); ...
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Agitatore politico (Torrington, Conn., 1800 - Charlestown, Va., 1859), condotta una vita irrequieta, solo dopo il 1840 prese vivo interesse alla questione della schiavitù, schierandosi per l'abolizionismo. [...] Recatosi a Osawatomie nel Kansas (1854), vi compì un eccidio di bianchi schiavisti. Nel 1856-57 raccolse fondi per creare nelle montagne della Virginia un rifugio per schiavi fuggiaschi. E svolse in quegli ...
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Scrittore e uomo politico cubano (Bayamo, Cuba, 1797 - Barcellona 1879). Coltivò gli studî filosofici e giuridici, ma è principalmente noto come storico della schiavitù: Supresión del tráfico de esclavos [...] en la isla de Cuba (1845); Historia de la esclavidud desde los tiempos más remotos hasta nuestros días, scritta a Parigi dove fu pubblicata in quattro lingue. Emigrato volontariamente a New York nel 1824, ...
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Uomo politico colombiano (n. Mompos 1778 - m. 1814). Nel movimento indipendentistico del suo paese inserì la sua benemerita attività riformatrice, avviando l'abolizione della schiavitù e organizzando un [...] esercito; dal 1813 fu dittatore e poi presidente della Repubblica di Antioquia ...
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dediticio
Membro di comunità autonome che, per volontaria deditio, si erano sottomesse a Roma; in senso giuridico, i soggetti a Roma, non ridotti in schiavitù, ma neppure incorporati nella cittadinanza, [...] né riconosciuti quali federati. Durante l’impero il termine d. è applicato alle genti barbariche che, essendosi arrese, venivano definitivamente accolte sul suolo romano. Nel tardo Medioevo e nella prima ...
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Patriota brasiliano (sec. 18º). Sarto, insieme con L. Gonzaga das Virgens e L. Dantas capeggiò (1798) a Bahía un'insurrezione, repressa nel sangue, per ottenere l'abolizione della schiavitù e condizioni [...] di libertà e uguaglianza per gli uomini neri ...
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Statista statunitense (Hodgensville, Kentucky, 1809 - Washington 1865), sedicesimo presidente degli Stati Uniti d'America. Avvocato autodidatta, convinto antischiavista, fu deputato per i whig dal 1834 [...] USA aveva iniziato contro il Messico; presentò anche (1849) un importante schema di legge per impedire l'introduzione della schiavitù nei territori messicani annessi all'Unione. Scaduto quell'anno il mandato parlamentare, L. si ritirò a vita privata ...
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Storico dell'antichità, nato a New York City il 20 maggio 1912. Dopo aver studiato e insegnato negli Stati Uniti, si è trasferito in Gran Bretagna: lecturer a Cambridge dal 1955, vi è divenuto docente [...] , la risposta di F. lascia spazio a una vasta gamma di condizioni di dipendenza intermedie fra schiavitù e libertà e riduce gli aspetti conflittuali connessi con la condizione dello schiavo; la diversificazione all'interno delle società antiche ...
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schiavitu
schiavitù s. f. [der. di schiavo, sul modello di servitù]. – L’essere schiavo; condizione di schiavo: ridurre in s., e riduzione in s. (anche, in diritto penale, come delitto commesso da chi riduca una persona in schiavitù o in una...
ciber-schiavitu
ciber-schiavitù s. f. inv. Condizione di schiavitù causata dalla dipendenza dal computer. ◆ viene data la possibilità di «sognare» una vita normale con un programma di computer impiantato nel cervello. Una ciber-schiavitù conosciuta...