Uomo di stato (Knowsley, Lancashire, 1799 - ivi 1869). Deputato whig dal 1820, fautore del Reform bill, nel 1833-34 fu ministro delle Colonie e fece approvare l'abolizione della schiavitù. Passato poi [...] al partito conservatore (1834) per un disaccordo sulla politica irlandese, fu ancora (dal 1841) ministro delle Colonie. Nel 1844 passò alla camera dei Lord; si staccò poi da R. Peel quando questi appoggiò ...
Leggi Tutto
Storico e uomo politico italiano (Potenza 1863 - Roma 1939); avviatosi prima agli studî giuridici, poi a quelli di storia antica (La costituzione così detta di Licurgo, 1866; Il tramonto della schiavitù [...] nel mondo antico, 1899; La guerra e la pace nel mondo antico, 1899), fu professore a Milano (dal 1891), e in seguito a Pavia, Messina e Roma (come titolare di lingua e letteratura latina). Ma dalla fine ...
Leggi Tutto
Uomo politico statunitense (Brandon, Vermont, 1813 - Chicago 1861). Avvocato, organizzatore e membro influente del partito democratico nell'Illinois. Eletto rappresentante al Congresso (1834) e poi senatore [...] territorî (Kansas-Nebraska bill), formulando (1854) un'ambigua dottrina della "sovranità popolare" (la decisione di adottare la schiavitù veniva affidata al voto della popolazione del nuovo territorio), la cui debolezza fu sottolineata da A. Lincoln ...
Leggi Tutto
Uomo politico venezolano (Maturín 1795 - Maracaibo 1858). Partecipò alla guerra d'indipendenza e alle successive lotte civili. Fu presidente della Repubblica dal 1851 al 1855. Nel 1854 firmò la legge che [...] aboliva la schiavitù (misura già disposta da Bolívar nel 1816, ma a condizione che gli schiavi liberati si unissero alle forze repubblicane). Dopo la caduta del fratello José Tadeo (1858), fu arrestato; morì poco dopo. ...
Leggi Tutto
Fratello (1795-1862) di Gregorio IV, fu nominato principe di Valacchia nell'aprile 1834; in tale qualità diede incremento all'istruzione, al commercio e all'agricoltura, e cominciò a liberare gli zingari [...] dalla schiavitù. Essendosi alienata la Russia, venne destituito (ott. 1842); nel 1859 invano cercò di contrastare la duplice elezione di Alessandro Giovanni Cuza a gospodaro di Valacchia e Moldavia. ...
Leggi Tutto
Scrittore ucraino (Obuchovka, Mirgorod, 1757 - ivi 1832), noto per la commedia Jabeda ("Un raggiro giudiziario" o "La calunnia", 1798), vivace pittura dei costumi dell'epoca. È autore anche di satire, [...] odi (Ody na rabstvo "Odi alla schiavitù", 1783) e liriche varie. ...
Leggi Tutto
Prelato cattolico (Baltimora 1834 - ivi 1921), arcivescovo di Baltimora dal 1877, cardinale dal 1886. Nota e influente personalità cattolica americana, prese parte attiva a tutte le questioni interessanti [...] la Chiesa e gli Stati Uniti (abolizione della schiavitù, ecc.). ...
Leggi Tutto
Uomo politico statunitense (Trenton 1741 - Filadelfia 1785); avvocato, studiò a Londra. Durante la guerra d'indipendenza fu (dal 1776) aiutante generale di G. Washington. R. si distinse come presidente [...] (1778) del Supremo consiglio esecutivo di Pennsylvania, dove abolì la schiavitù e perseguì la corruzione amministrativa. ...
Leggi Tutto
Condé, Maryse (propr. Marise Liliane Appoline), nata Boucolon. – Scrittrice antillana di lingua francese (Pointe-à-Pitre, Guadalupa, 1934 - Apt, Vaucluse, 2024). Intellettuale poliedrica, giornalista, [...] saggista e autrice di testi teatrali, attivamente impegnata nella denuncia dei crimini del colonialismo e della schiavitù e delle disparità di genere e razza, ha esordito tardivamente nella narrativa, affermandosi agli inizi degli anni Ottanta con ...
Leggi Tutto
Uomo politico e giurista (Bethany, Pennsylvania, 1814 - Towanda, Pennsylvania, 1868). Deputato democratico al Congresso (1845-51), sostenne la guerra contro il Messico, proponendo durante la discussione [...] del trattato di pace (1846) che nel territorio eventualmente comperato non dovesse "mai esistere né schiavitù né servitù involontaria". La sua proposta, nota come W. proviso, non ebbe il voto del senato, ma rimase famosa; su di essa si fondò il ...
Leggi Tutto
schiavitu
schiavitù s. f. [der. di schiavo, sul modello di servitù]. – L’essere schiavo; condizione di schiavo: ridurre in s., e riduzione in s. (anche, in diritto penale, come delitto commesso da chi riduca una persona in schiavitù o in una...
ciber-schiavitu
ciber-schiavitù s. f. inv. Condizione di schiavitù causata dalla dipendenza dal computer. ◆ viene data la possibilità di «sognare» una vita normale con un programma di computer impiantato nel cervello. Una ciber-schiavitù conosciuta...