Come indicò Saussure (1916), la lingua si può studiare in due modi: o lungo l’asse della simultaneità, descrivendo il sistema di fenomeni esistente in un momento dato, in una certa comunità di parlanti, [...] 1960: II, 320).
È opinione diffusa che in napoletano, come in genere nei dialetti alto-meridionali, lo scadimento /a/ > /-ə/ (➔ scevà) di tutte le vocali atone finali (o di tutte le vocali finali tranne -a) sia fatto antico, anche se a lungo ...
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L’area linguisticamente meridionale d’Italia comprende in realtà anche zone che, dal punto di vista geografico, sono ancora centrali, come una parte della provincia di Ascoli Piceno, a sud del fiume Aso, [...] anche in altre posizioni), passano a un unico suono, la cosiddetta e muta o indistinta (la vocale media centrale, o schwa, /ə/; ➔ scevà), a volte, a seconda dei luoghi, con l’eccezione di /-a/. A Monticchio, frazione dell’Aquila a sud-est della città ...
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Insieme alle ➔ consonanti, le vocali (dal lat. (litteram) vocālem «lettera provvista di voce») sono una delle due fondamentali categorie di foni linguistici (➔ fonetica; ➔ fonologia).
Per definire le vocali [...] spazio vocalico. Al centro è collocata la vocale centrale generica (ovvero priva di ulteriori specificazioni) [ə], detta schwa (o ➔ scevà; il nome si riferisce a una vocale centrale dell’antico ebraico). Esiste anche una vocale centrale più bassa ...
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La Sicilia, buona parte della Calabria e il Salento (la parte meridionale estrema della Puglia) formano l’area linguistica definita meridionale estrema. Tale territorio trova proprio nella sua posizione, [...] va all’incirca da Diamante, sul Tirreno, a Cassano, sullo Jonio;
(b) la presenza della vocale finale neutra indistinta /-ə/ (➔ scevà), che in genere non va oltre la linea Cetraro-Bisignano-Melissa;
(c) le assimilazioni dei nessi consonantici -nd- e ...
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Titolo del libro che, nel Nuovo Testamento, segue immediatamente i Vangeli.
Ha una funzione intermedia: continua, nella narrazione dei fatti, i Vangeli e incornicia l'insegnamento apostolico contenuto [...] dai giudei e svolge la sua attività nella scuola d'un certo Tiranno. Avvengono numerosi miracoli. I sette figli del gran sacerdote Sceva tentano di esorcizzare i demoniaci nel nome di Gesù predicato da Paolo, ma i demonî si fanno beffe di loro e li ...
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Prima di affrontare la descrizione del sistema fonologico dell’italiano, occorre illustrare brevemente il significato del termine fonologia. Lo studio dei suoni prodotti dall’apparato fonatorio è l’oggetto [...] di velocità di elocuzione sostenuta e di stile informale, può aversi riduzione delle vocali atone in [ə] (Canepari 1980: 222; ➔ scevà). In Sicilia, invece, le /i/ ed /u/ in sillaba atona non finale di enunciato si ridurrebbero alle loro rispettive ...
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La fonetica linguistica è lo studio dei suoni (o foni; ➔ fonetica articolatoria, nozioni e termini di) prodotti dai parlanti nell’atto di pronunciare una lingua. Ciò non esaurisce la totalità dei suoni [...] iˈwo]lo).
Circa il vocalismo atono, merita di essere segnalata una certa tendenza alla centralizzazione (in direzione dello ➔ scevà [ə]) delle vocali finali di parola nel Sud, segnatamente in Campania, Puglia, Lucania, Molise, parte dell’Abruzzo.
Una ...
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sceva
scevà s. m. [dall’ebr. shĕwā, der. di shaw «niente»]. – 1. Simbolo grafico ebraico che viene sottoscritto a un grafema consonantico e che denota assenza di vocale dopo la consonante soprascritta. 2. In glottologia, termine (desunto dalla...
vocale2
vocale2 s. f. [dal lat. (littĕra) vocalis, der. di vox vocis, traduz. del gr. (στοιχεῖον o γράμμα) ϕωνῆεν, der. di ϕωνή «voce»]. – 1. Nella grammatica scolastica, e nella fonetica tradizionale, suono del linguaggio articolato caratterizzato...