scevà Nella terminologia della scuola masoretica di Tiberiade, nome (dall’ebraico shĕwā, der. di shaw «niente») di un simbolo grafico ebraico che viene sottoscritto a un grafema consonantico e ha diverse [...] funzioni: lo s. naḥ (o quiescente) denota assenza di vocale dopo la consonante soprascritta; lo s. na‛ (o mobile) denota presenza di vocale neutra di quantità ultrabreve; lo s. composito, associato ai ...
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Scevà (adattamento italiano di Schwa, trascrizione tedesca del termine grammaticale ebraico shĕvā /ʃəˈwa/, che può essere tradotto con «insignificante», «zero» o «nulla») è il nome di un simbolo grafico [...] contestuale (➔ allofoni), di quasi tutte le vocali.
Lo scevà appare invece in diversi dialetti del Centro e del Sud la differenza tra alcune opposizioni, a causa di una riduzione a scevà della vocale finale, si riconosce solo dall’articolo: [rəˈfː ...
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CURTE (Corte), Sceva de
Franca Petrucci
Pavese, giureconsulto, nato presumibilmente all'inizio del XV secolo, si mostrò fin dalla morte di Filippo Maria Visconti (13 ag. 1447) favorevole a Francesco [...] Sforza, già legato a lui da amicizia, che egli invitò ad occupare Pavia. Lo Sforza divenuto duca di Milano, lo utilizzò ben presto nell'amministraziobe civile e militare e in missioni diplomatiche. Morto ...
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ARCIMBOLDI, Nicolò
Nicola Raponi
Nacque a Parma nel 1404 e quivi compì i primi studi. Il padre, Giovanni, giurista e membro del locale Collegio dei giudici, dopo l'occupazione di Parma da parte di Filippo [...] omaggio a nome del duca, seguendolo poi a Firenze, Siena e Roma con altri due oratori milanesi: Giacomo Trivulzio e Sceva de Curte. Richiamati questi ultimi due ai primi d'aprile, forse anche per gli scarsi risultati conseguiti con l'imperatore e ...
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ANDREA da Foligno
Caterina Santoro
Nato a Foligno intorno al 1412 da un Petruccio, già nel 1439 era al seguito dello Sforza nelle Marche; solo però nel 1444 cominciò ad apparire con la qualifica di [...] e requisire merci, nel 1451 è ora a Lodi, ora a Cremona, nel 1453 a Genova per accordarsi con l'oratore ducale Sceva "de Curte" e poi a Milano "per cose importantissime". Ebbe forse anche l'incarico di sorvegliare i lavori del Castello, perché in ...
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DEL CARRETTO, Ottone
Franca Petrucci
Di nobile famiglia ligure, nacque in epoca imprecisata da Oddonino, definito da F. Filelfo "uomo prudentissimo", e fu fratello di Giacomo, Spinetta e Pietro, vescovo [...] Colonia. Ancora con questo fine, due anni dopo, il duca invitò il D., che era allora coadiuvato a Roma da Sceva de Curte, a rivolgersi a Niccolò da Cusa, perché operasse pressioni presso l'imperatore, ma il cardinale avanzò subito controrichieste che ...
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CAIMI, Giovanni
Franca Petrucci
Di nobile famiglia milanese nacque nella prima metà del secolo XV. Già presso Francesco Sforza, prima che questi acquisisse il ducato di Milano, fu, nel 1449, inviato [...] la porpora a Bartolomeo Visconti e ad Enea Silvio Piccolomini e magari anche a G. A. della Torre. Come previsto da Sceva de Curte, anch'esso ambasciatore ducale presso il papa, le richieste numerose e pressanti ottennero solo di ofrrire il destro al ...
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La vocale di appoggio è una vocale che facilita la pronuncia sia di consonanti o di sequenze consonantiche particolarmente difficoltose, perché rare, complesse e dunque marcate dal punto di vista della [...] dall’inventario fonologico del dialetto in questione (ad es., è di solito quello di una vocale centrale o ➔ scevà soprattutto nelle parlate dell’alto Meridione, ove tale fonema fa parte dell’inventario), dalla posizione all’interno della parola ...
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BUSSI, Giovanni Andrea
Massimo Miglio
Nacque a Vigevano il 14 luglio 1417 da famiglia di una certa importanza locale: il padre Antonio ricoprì diversi incarichi comunali. Si conoscono i nomi di tre [...] lettere dello Sforza ai suoi oratori in Roma - per il mancato pagamento della pensione. In una comunicazione del 15 marzo 1459 a Sceva de Curte e Ottone Del Carretto, lo Sforza formulava sul B. un giudizio molto duro: "Parne che 'l habii un pocho de ...
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inclusività Termine con cui si designano in senso generale orientamenti e strategie finalizzati a promuovere la coesistenza e la valorizzazione delle differenze attraverso una revisione critica delle categorie [...] dell’uso del maschile plurale nelle lingue flessive, di cui è stata proposta la sostituzione – sebbene ostacolata dall’assenza di corrispondenza fonica – con simboli grafici quali lo scevà, l’asterisco e la chiocciola con funzione di suffisso neutro. ...
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sceva
scevà s. m. [dall’ebr. shĕwā, der. di shaw «niente»]. – 1. Simbolo grafico ebraico che viene sottoscritto a un grafema consonantico e che denota assenza di vocale dopo la consonante soprascritta. 2. In glottologia, termine (desunto dalla...
vocale2
vocale2 s. f. [dal lat. (littĕra) vocalis, der. di vox vocis, traduz. del gr. (στοιχεῖον o γράμμα) ϕωνῆεν, der. di ϕωνή «voce»]. – 1. Nella grammatica scolastica, e nella fonetica tradizionale, suono del linguaggio articolato caratterizzato...