scat Forma jazzistica di canto, intonato su sillabe prive di senso, scelte solo per gusto ritmico e fonico. Già in uso nella musica popolare, fu introdotto nel jazz da L. Armstrong e fu usato sia nell’improvvisazione [...] sia in vere e proprie composizioni (per es., Ool-Ya-Koo di D. Gillespie) ...
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Narrare con i suoni
Rita Valentino Merletti
Angela Mazzoccoli
Tutto intorno a noi è musica
C'è la musica della natura e quella degli strumenti, la musica dell'allegria e quella della tristezza, la [...] e proprio strumento, per emettere rapidamente sillabe prive di significato, usate solo per il loro suono: è lo scat, un gioco vocale tanto spericolato quanto coinvolgente. Vi eccelsero Louis Armstrong, Ella Fitzgerald, grandi voci del jazz, insieme ...
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Jazz
DDiego Carpitella
di Diego Carpitella
Jazz
sommario: 1. Problemi di definizione. 2. I precedenti del blues. 3. Il blues. 4. Excursus storico. 5. Il modello e le repliche. □ Bibliografia.
1. Problemi [...] ‛africanismo', ad esempio l'integrazione di ritmi afrocubani e l'invenzione di un particolare tipo di canto detto bop scat, che ha un carattere descrittivo. I musicisti più rappresentativi di questo stile be-bop sono: Thelonious Monk, Kenny Clarke ...
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scat
〈skät〉 s. ingl. [prob. dal v. (to) scatter «sparpagliare, frammentare»], usato in ital. al masch. o in funzione appositiva. – Tipica forma jazzistica di canto, in cui alle parole del motivo il cantante sostituisce, spesso improvvisando,...
scato-
[dal gr. σκῶρ σκατός «sterco, escremento»; come primo elemento σκατο-]. – Primo elemento di poche parole composte della lingua dotta e della terminologia scientifica, italiana e latina, con il sign. di «sterco, escremento».