Nome dato nei paesi latini, dalla riforma di Guido d’Arezzo (11° sec.) in poi, alla quarta nota della scalamodale tipica, partente dal do (➔ notazione). ...
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La forma particolare di essere o di presentarsi di una cosa, o di operare, procedere e simili.
Diritto
Il m. è tradizionalmente considerato un elemento accidentale del negozio giuridico. Consiste in un [...] separatamente, così che l’operatore, eseguita un’analisi modale, dispone di tante somme parziali quante sono le intervalli che definisce i rapporti gerarchici tra i vari gradi della scala (➔) corrispondente. Poiché molte sono le maniere in cui essi ...
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Musica
Alvise Vidolin
Serena Facci
Vincenzo Perna
Giovanni Giurati
Serena Facci
Giovanni Giuriati
(XXIV, p. 124; App. II, ii, p. 372; III, ii, p. 186; IV, ii, p. 541; V, iii, p. 597)
L'evoluzione [...] a seconda dei paesi e delle scuole.
Sia in Oriente che in Occidente la pratica si basa su un sistema teorico modale. La scala base, ǧadwal, di tre ottave suddivise in quarti di tono, dà origine a un notevole numero di segmenti tetracordali o ...
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Nell'ultimo ventennio la pratica artistica ha confermato la storica legittimità del movimento che, precorso sotto il segno bachiano da alcuni maestri del primo Novecento (quali M. Reger e F. Busoni), variamente [...] polimodalità e politonalità, impostate principalmente sulla scala cromatica: forme, codeste, praticate più entrare in gioco, in forme più evidenti, i diversi valori modali pur sempre determinabili entro qualsiasi cerchia tonale: valori da ricondursi ...
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Dodecafonia
LLuigi Rognon
di Luigi Rognon
Dodecafonia
Sommario: 1. Introduzione. 2. Modalità e tonalità. 3. Tonalità e cromatismo. 4. Connotazione del linguaggio musicale tonale e progressiva saturazione. [...] diatonica; ed era questo punto d'arrivo finale che distingueva un modo dall'altro, costituendo così sette scalemodali che, per i Greci, si dividevano in tre generi, il diatonico, il cromatico e l'enarmonico:
I modi greci trapassano nella liturgia ...
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Musica elettronica ed elettronica musicale
Lorenzo Seno
A partire dalla fine dell’Ottocento fino alla Seconda guerra mondiale, grazie alla diffusione dell’elettricità e dell’elettronica, fanno la loro [...] dorica, lidica ecc.), che sono a loro volta la base delle tonalità della musica classica o delle modalità della musica folklorica. La musica classica adotta scale di 7 note (da cui il termine ottava).
In italiano l’intonazione è indicata spesso come ...
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BUSONI, Ferruccio (Benvenuto Michelangelo Dante)
Raoul Meloncelli
Nato a Empoli il 1º apr. 1866 da Ferdinando, anch'egli empolese d'origine corsa, apprezzato clarinettista, e da Anna Weiss, triestina [...] di quelle prime due avvenuta undici volte. Così giungiamo senza sforzo alla verace conoscenza dell'unità del nostro sistema modale... Noi abbiamo una scala sola. E questa è una ben povera cosa". Queste parole rivelano quanto urgente fosse per lui l ...
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DALLAPICCOLA, Luigi
Bianca Maria Antolini
Nacque a Pisino d'Istria il 3 febbr. 1904, da Pio, preside del locale liceo di lingua italiana, e da Domitilla Alberti; fu lo stesso D. a mettere in rilievo [...] da una esecuzione del Martyre de saint Sébastien di Debussy alla Scala di Milano nel 1926, ma l'incontro decisivo fu quello , il D. giunge ad una perfetta fusione degli elementi modali, tonali, dodecafonici che hanno fin qui caratterizzato il suo ...
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La scienza bizantina e latina prima dell'influsso della scienza araba. La musica
Christian Meyer
La musica
Tarda Antichità
Secondo una divisione del sapere ereditata dalla Tarda Antichità, la musica [...] precisare le relazioni reciproche tra i gradi di altezza del suono all'interno di una data melodia. La teoria delle scalemodali, che nel corso di tutto il Medioevo definì il quadro euristico della determinazione dei modi, derivava da una fusione tra ...
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modale2
modale2 agg. [der. di modo]. – Di modo, relativo al modo. In partic.: 1. In grammatica, avverbî m., quelli che esprimono il modo, la maniera di compiere un’azione, più comunem. detti avverbî di modo o di maniera (v. modo, n. 2 a)....
su
prep. e avv. [lat. sūsum: v. suso] (radd. sint.). – È, in generale, sinon. di sopra, rispetto a cui è più pop. e più breve, e quindi più usato; ma accanto ai sign. e agli usi che le due parole hanno comuni, ce ne sono altri in cui la sostituzione...