Cavaliere e poeta arabo preislamico (sec. 6º-7º d. C.), rappresentato come il tipo ideale del sayyid o capo beduino. Di straordinaria generosità, celebrò nei suoi versi la liberalità, la cavalleria, il [...] valore guerriero. Oltre che nella tradizione araba, compare anche come personaggio di poemi romanzeschi persiani ...
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Imam del Yemen tra il 17 febbraio e il 13 marzo 1948. Di nobile famiglia di sayyid yemeniti, comandante delle truppe che conquistarono la Tihāmah nel 1925, fu per molti anni governatore di el-Ḥodeidah. [...] Fu proclamato Imam dai notabili di Ṣan‛ā' allorché il vecchio Imam Yaḥyà fu assassinato il 17 febbraio 1948; vinto dal figlio dell'ucciso, il principe Aḥmìed fu condannato a morte e impiccato l'8 aprile ...
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Modernista musulmano indiano, nato a Delhi o Dihlī il 17 ottobre 1817 e morto nel 1898. Di lontana origine araba, anzi di presunta discendenza da Maometto attraverso la costui figlia Fāṭimah (cosicché [...] gli spettava il titolo di sayyid), sin dalla prima giovinezza si volse allo studio della teologia, e fino ai 40 anni fu zelante seguace della scuola degli Ahl al-ḥadīth o Wahhābiti indiani. Ma poi il desiderio di rendere l'islamismo immune dagli ...
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Capo arabo dei ribelli kharigiti (m. 698 circa), della frazione degli Azraqiti, ostinati oppositori dei califfi omayyadi nelle regioni orientali dell'Impero musulmano. Proclamato califfo dai suoi seguaci [...] anni dopo in combattimento contro le truppe governative. Intransigente nel suo credo kharigita, valoroso ed eloquente, incarnò il vero tipo del sayyid arabo, cavaliere, brigante e poeta. Notevoli le sue composizioni a carattere politico-religioso. ...
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Città (667.732 ab. nel 2001) dell’India, nell’Uttar Pradesh, 100 km ca. a SE di Delhi. Mercato agricolo (grano, riso, semi oleosi, cotone e zucchero), con attività industriali nei settori cotoniero e metallurgico. [...] costruita nel 1524, ebbe grande importanza durante il dominio dei mahārājā Sindhia (seconda metà del 18° sec.). Nel 1864 Sayyid Ahmad Khan vi fondò l’Anglo-Muhammadan College, destinato alla diffusione della cultura inglese tra i musulmani; nel 1920 ...
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Primogenito dell'Imām Yaḥyà (1904-1948), comandò nel 1929 la spedizione contro i ribelli ez-Zarānīq del bassopiano. Riconosciuto, vivente il padre, come erede presuntivo al trono nonostante la mancanza [...] poté far valere il diritto di erede quando il padre fu ucciso (17 febbraio 1948) e fu chiamato a succedergli in San‛ā' il sayyid ‛Abd Allāh ibn Aḥmed el-Wazir. Scese allora in lotta contro il nuovo imām e riuscì a vincerlo e a proclamarsi imām con il ...
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SCERIFFO
Carlo Alfonso Nallino
. Nel mondo musulmano l'arabo sharīf (nobile), in senso tecnico, designa chi discende da Maometto attraverso sua figlia Fāṭimah e il costei marito ‛Alī; il plurale è ashrāf [...] di quelli del Ḥigiāz; i secondi la totalità di quelli dello Yemen e del Ḥaḍramawt e degli sceriffi sciiti. Sinonimo di sharīf è sayyid, benché in alcuni paesi (non in Egitto) il primo vocabolo si applichi a chi è ḥasanide e l'altro a chi è ḥusainide ...
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Si designano con questo nome i discendenti di Muḥammad ibn ῾Alī as-Sanūsī (n. 1787 - m. 1859), noto col nome di as-Sanūsī al-Kabīr "Il gran Senusso", fondatore (1837) della confraternita religiosa musulmana [...] . 1902). L'occupazione italiana della Libia (1911) condusse agli accordi di Àcroma (1917) e di Regima (1920) che riconobbero a sayyid Muḥammad Idrī's la qualifica di Altezza. Lo stato senussita durò fino al 1923, quando l'Italia dichiarò decaduti gli ...
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RIẒĀ Shāh Pahlawī, imperatore di Persia (Iran)
Prima dell'ascesa al trono, noto col nome di Riẓā Khān. Nato da modesta origine a Sawād Kūh (Māzandarān) il 16 marzo 1878, entrò nella carriera militare, [...] . Con questa, nel febbraio 1921, marciando su Teherān, diede l'appogglo decisivo al colpo di stato nazionalista, organizzato da Sayyid Ẓiyā ud-dīn Ṭabātabā'ī, che rovesciò il gabinetto di Wuthūq ad-dawlah, col programma di una energica politica di ...
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SHĀHRUKH
Francesco GABRIELI
. Figlio di Tamerlano, e suo successore sull'impero da lui fondato. Nacque a Samarcanda nel 779 eg., 1377 d. C., e morì presso Rayy nell'al-Gibāl nell'850/1447. Dovette compiere [...] il favore dimostrato da lui alle arti e alle scienze. Harāh, sua residenza, divenne splendida sede di poeti e di artisti (Giāmī, Sayyid Kirmānī, ecc.), e sotto di lui fiorirono gli studî storici di Ḥāfiẓ Abrū, Sharaf ad-dīn ‛Alī Yazdī, Shāmī, Fāsiḥī ...
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