Etnico è un termine (si tratta di solito di un aggettivo, ma anche di un nome) indicante l’appartenenza a una nazione, un popolo, una regione, una città: ad es., romano in rapporto a Roma o milanese in [...] caralitano; nella tradizione dialettale casteddàiu e l’antico calaresu (continuato nel cognome sardo Calaresu, e anticamente anche nome di un’antica moneta sarda);
Caltanissetta: la forma di etnico corrente è nisseno, dal toponimo antico (prearabico ...
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Posta al centro del bacino occidentale del Mediterraneo, la Sardegna trae dalla posizione geografica e dall’accentuata diversificazione interna del territorio i fattori che caratterizzano la sua storia [...] Prosegue ancora il dibattito sul posto da assegnare a queste due varietà dialettali: alle classificazioni che le staccano dal dominio sardo accostandole al gruppo italoromanzo (a partire da Blasco Ferrer 1984: 180-186, 200 e Contini 1987: 1°, 500-503 ...
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Per minoranze linguistiche si intendono gruppi di popolazione che parlano una lingua materna diversa da quella di una maggioranza: quest’ultima si identifica normalmente coi parlanti che hanno come lingua [...] ’Est europeo; ➔ zingare, comunità).
La nozione di alloglossia viene comunemente estesa in Italia anche al sistema dei dialetti sardi (➔ sardi, dialetti), che si considerano come un gruppo romanzo autonomo rispetto a quello dei dialetti italiani; e ai ...
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Nell’accezione moderna, con soprannome s’intende un elemento onomastico aggiunto al nome personale (➔ antroponimi; ➔ cognomi). Può essere riferito a un individuo o a una famiglia intera; in determinati [...] vocabolari dialettali.
Tra le tante formazioni soprannominali divenute cognomi alcune hanno un’impronta dialettale: ad es. Pisu di area sarda, da pisu, che in campidanese ha il significato di «seme», «nocciolo di olive, pesche, susine, ecc.» o anche ...
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La grammatica tradizionale chiama complementi predicativi quei costituenti (aggettivi o sintagmi nominali) del ➔ sintagma verbale che servono a «determinare e completare il significato del verbo» (Serianni [...] 55) l’ultima occasione del primo tempo è per l’Alghero, con Rassu che fa partire un potente sinistro («L’Unione sarda» 27 febbraio 2006)
Nei testi letterari tali costrutti si presentano anche senza preposizione:
(56) lei disse – aspetterò – e sedette ...
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Con genere e lingua ci si riferisce all’ampia problematica di studi, tipicamente interdisciplinari (in ingl. gender studies), sui risvolti sociali e culturali delle differenze sessuali e biologiche che [...] quotidiana, a cura di F. Orletti, Bologna, il Mulino, pp. 215-240.
Casula, Sofia (1995), Imprecazioni al femminile in area sarda (Settimo S.P.), in Marcato 1995, pp. 489-498.
De Beauvoir, Simone (1949), Le deuxième sexe, Paris, Gallimard (trad. it ...
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Per area linguistica s’intende un’area geografica caratterizzata dalla presenza di determinati fenomeni linguistici (dal livello fonologico a quello lessicale). La nozione di area linguistica è una delle [...] estrema» comprende dunque il Salento, la Calabria centro-meridionale e tutta la Sicilia. Formano aree linguistiche a sé quella sarda, quella friulana e quella ladina.
Il tratto che più sistematicamente caratterizza la macroarea a nord della «Linea La ...
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BERTOLDI, Vittorio
Tullio De Mauro
Nato a Trento il 2 apr. 1888, dopo gli studi medi, nel 1907, si trasferì a Vienna, dove fino al 1911 fu iscritto in quella facoltà di filosofia. Ancora studente, si [...] delle lingue classiche e neolatine nella facoltà di lettere di Cagliari, dove ebbe anche l'incarico di dialettologia sarda. Al successo accademico si sommò in quello stesso anno quellache a giusta ragione è stata considerata la consacrazione ...
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Il tabarchino è un dialetto ligure parlato da circa 10.000 persone nell’Arcipelago Sulcitano a sud ovest della Sardegna: a Carloforte, centro dell’isola di San Pietro, e a Calasetta, su Sant’Antioco.
Il [...] influito a fondo sulle strutture del tabarchino: la conoscenza del campidanese da parte dei tabarchini è eccezionale, e i sardi che dall’isola maggiore si trasferiscono a Carloforte e Calasetta apprendono per lo più il tabarchino.
L’originalità di ...
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Lingua e dialetti italiani
Luca Serianni
Seguendo una tendenza già affermatasi nettamente nel secondo dopoguerra, negli anni Ottanta e Novanta l'uso dell'italiano si è consolidato, erodendo l'area dei [...] di in costrutti locativi in friulano: vado del medico; di a in sardo: sto partendo a Sassari); di usi transitivi di verbi intransitivi (uscire la al censimento generale del 1991, non calcolando i sardi - che comunque dovrebbero essere ascritti al tipo ...
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sarda2
sarda2 s. f. [lat. sarda, dall’agg. Sardus «della Sardegna, che proviene dalla Sardegna»]. – 1. Genere di pesci teleostei perciformi della famiglia scombridi (lat. scient. Sarda), con specie pelagiche e costiere, diffuse nei mari temperati...
sarda1
sarda1 s. f. [lat. sarda, una pietra preziosa, prob. dal nome della città di Sardi (lat. Sardes) nella Lidia]. – Minerale, varietà traslucida di calcedonio, di colore marrone o marrone rossastro, che si rinviene associata alla corniola...