MINTURNO (Minturnae)
A. Maiuri
Era, insieme con Ausona e Vescia, una delle tre principali città del territorio degli Aurunci. Posta nel piano sulla sponda destra del Liri, a breve distanza dalla foce, [...] (Vell. Paterc., II, 19; Plut., Mar., 37-39). Il terreno paludoso, la malaria, le piene del fiume e le invasioni dei Saraceni che occuparono per alcun tempo la valle del Garigliano (Liri), furono la causa della decadenza e dell'abbandono: e il nuovo ...
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NEAPOLIS (Νεάπολις)
G. Pesce
2°. - Antica città della Sardegna ricordata da Plinio, nell'opera geografica di Tolomeo (iii, 3, 2) e nell'Itinerario di Antonino (84), che la colloca fra Metalla e Othoca [...] fino a quando non se ne trovi una più convincente) della morte di N. furono le incursioni dei Vandali e dei Saraceni, i quali trovarono in quel porto rifugio sicuro, obbligando la popolazione a cercarsi nuove sedi nei latifondi del retroterra. Ebbero ...
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Vedi NORA dell'anno: 1963 - 1996
NORA (Νῶρα; Nura, Nora)
G. Pesce
Antica città della Sardegna nel sito dell'odierno Capo di Pula.
Pausania (x, 17, 4) e Solino (Coll. rer. mem., iv, p. 50 dell'ed. Mommsen) [...] 700 d. C.). Ignote le cause e l'epoca dell'abbandono della città; si pensa alle incursioni dei pirati saraceni che rendevano impossibile il vivere civile sulle marine sarde. Altra causa potrebb'essere stata l'inabissarsi della fascia costiera; ma ...
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L'Italia preromana. I siti laziali: Cassino
Giovanni Uggeri
Cassino
Città (lat. Casinum) osca, poi volsca e sannita, sulle pendici del monte omonino.
Sorta a controllo della valle del Liri e di diverse [...] di olivi. Il monastero di S. Benedetto risale al 529 (Greg. M., Dial., II, 8). Distrutta da Longobardi e Saraceni, perdurò soltanto un castrum Sancti Petri alle dipendenze dell’abbazia. Dall’VIII secolo nuove costruzioni religiose sorsero più a nord ...
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ROMA - Storia, urbanistica, architettura (da Costantino a Gregorio VII)
F. Guidobaldi
ROMA Città capitale d'Italia e sede del papato, situata nel Lazio, sulle rive del Tevere, a km 23 ca. dal mar Tirreno.
Storia, [...] (Augenti, 1996a).
Le mura fornivano invece ancora una buona difesa se resistettero, nell'846, all'unico e tremendo attacco dei saraceni, che però si limitarono a saccheggiare le basiliche di S. Pietro e S. Paolo, extramuranee e quindi non difendibili ...
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Vedi EDESSA dell'anno: 1960 - 1994
EDESSA (῎Εδεσσα)
C. Bertelli
Città della Mesopotamia settentrionale, sul luogo della città turca di Urfa, che rinnova nel nome la città pre-ellenistica di Orra, sull'estremità [...] a. C., il costituirsi di uno stato semitico autonomo, retto da un dinasta (forse iranico) che era chiamato Filarca o Toparca dei Saraceni.
Dal 109 al 159 d. C. E. fu governata da dinasti armeni. Regnante Abgar VII ben Izak (104-116), E. fu sottomessa ...
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Comune della Calabria (fino al 1928 Cotrone; 182 km2 con 61.005 ab. nel 2020), capoluogo di provincia. La città è situata a 8 m s.l.m. sul litorale ionico. Lo sviluppo delle attività industriali e commerciali [...] importanza conservò nel Medioevo grazie alla sua posizione strategica: piazzaforte dei Bizantini dopo l’invasione longobarda, assediata dai Saraceni, risorse in età normanna sotto Ruggero II; Federico II ne fece restaurare le mura e il porto. Sotto ...
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NOVALESA, Abbazia di
C. Segre Montel
Abbazia benedettina del Piemonte (prov. Torino), dedicata ai ss. Pietro e Andrea, situata in val Cenischia ai piedi del colle Moncenisio, presso il centro abitato [...] (Cipolla, 1894; Segre Montel, 1977).Secondo il Chronicon Novaliciense, nel 904 i monaci abbandonarono il monastero di fronte alla minaccia dei saraceni e ripararono, con gli oggetti del tesoro e i libri, prima a Torino e poi a Breme (prov. Pavia), in ...
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CIVITAVECCHIA (Centumcellae)
M. Torelli
Città romana fondata da Traiano negli anni attorno al 107 in una zona portuosa del litorale dei monti Ceriti a 70 km a N di Roma.
L'insenatura esistente prima [...] il 554 passa dai Bizantini ai Goti e quindi di nuovo ai Bizantini. Tuttavia il vero colpo mortale a C. viene inferto dai Saraceni che nell'813 (o, più probabilmente, nell'828) la distruggono: gli abitanti saranno raccolti dal papa Leone IV nell'854 e ...
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L'Italia preromana. I siti della Puglia: Canne
Ettore M. De Juliis
Canne
Insediamento collinare (gr. Κάνναι; lat. Cannae) sulla riva destra dell’Ofanto, a metà strada tra Barletta e Canosa.
Controllava [...] assunse una notevole importanza, anche in seguito alla distruzione di Canosa (872 d.C.). Essa venne contesa tra Longobardi, Saraceni, Bizantini e Normanni, fino a che non si giunse, nel 1083, alla sua distruzione definitiva da parte di Roberto il ...
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saracenato
agg. [der. di saraceno]. – In numismatica: bisanti s., i bisanti del regno di Gerusalemme e del principato d’Antiochia (sec. 12°-13°) con leggenda in caratteri arabi; fiorino s., il sultanino di Costantinopoli (v. sultanino).