Romano (m. 882), per vent'anni arcidiacono della Chiesa di Roma, successe, vecchio ma ancora energico, ad Adriano II (872). La sua attività politica fu soprattutto subordinata al problema dell'eliminazione [...] a concretare con il nuovo imperatore una grande lega antislamica; anzi le città campane, per salvaguardare i loro interessi, si collegarono con i Saraceni. Riuscì, con instancabile energia, a ricondurre, nel convegno di Traetto (877), gli alleati dei ...
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Quarto abate di Cluny (Valensolle o Avignone 910 circa - Souvigny 994). Fuggito giovinetto con il fratello dalla Provenza a causa delle lotte feudali in cui furono uccisi entrambi i genitori e tutti i [...] dal 954 alla morte. Diffuse grandemente la riforma cluniacense in Occidente. Nel 972 la sua cattura da parte dei Saraceni provocò una mobilitazione generale della nobiltà provenzale che, nella battaglia di Tourtor, sconfisse gli infedeli e liberò la ...
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Figlio (n. tra il 932 e il 936 - m. Autun tra il 972 e il 975) di Berengario II, fu incoronato a Pavia, il 15 dic. 950, col padre che così voleva assicurargli la successione. Nel 957 combatté contro il [...] . Nel 962, dopo aver tentato invano di organizzare una difesa contro Ottone I disceso in Italia, si rifugiò presso i Saraceni di Fraxinet (Provenza), quindi in Corsica. Tornato in Italia dopo la partenza di Ottone, tentò di marciare su Pavia, ma ...
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ATENOLFO
Nicola Cilento
Principe dei Longobardi del Principato unito di Capua-Benevento dal gio al 940, era figlio di Atenolfo I (887-910) e fratello di Landolfo I (901-943). Non governò mai direttamente [...] , che, dopo le distruzioni delle abbazie di S. Benedetto di Montecassino e di S. Vincenzo al Volturno ad opera dei Saraceni, avevano trovato riparo a Capua e si erano posti sotto la tutela, non sempre disinteressata, dei principi longobardi.
Dei ...
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Pittore e incisore (Francoforte sul Meno 1578 - Roma 1610). Alla fine del sec. 16º fu a Venezia, presso J. Rottenhammer; nel 1600 era già a Roma. Le sue opere - generalmente piccoli paesaggi con figure, [...] paesaggio eroico dei Carracci, in connessione con la cultura caravaggesca, ebbero grande influenza sia in Italia (C. Saraceni, O. Gentileschi, Claude Lorrain), sia nei Paesi Bassi, preludendo allo stesso Rembrandt nella ricerca di particolari effetti ...
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ACQUAVIVA, Rinaldo
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Figlio di Rinaldo, datosi alla carriera ecclesiastica, decano della cattedrale di Girgenti, già nel settembre del 1241 risulta eletto vescovo di quella diocesi. Consacrato verso [...] Berardo; provvide, poi, a restaurare la sua cattedrale ed il palazzo vescovile. Danneggiato per i trasferimenti dei suoi coloni saraceni da Girgenti al territorio di Lucera, effettuati da Federico II nel 1246, venne risarcito (dopo l'11 nov. 1254 ...
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BRANDOLINI, Marcantonio
Umberto Coldagelli
Figlio di Brandolino e di Elisabetta Malatesta, discendente da una antica famiglia di feudatari del castello di Valmareno, nel Trevigiano, fu titolare dell'abbazia [...] al 1605, allorché un processo avviato a suo carico dalla Repubblica veneta fu, insieme a quello contro il canonico Saraceni, l'occasione che provocò il lungo scontro giurisdizionale tra Venezia e la Santa Sede, culminato nell'interdetto.
Ad accusare ...
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Pittore (Verona 1578 - Roma 1649). Allievo di F. Brusasorci, ebbe inoltre conoscenza della pittura veneziana (fu probabilmente a Venezia tra 1605 e 1610) e bolognese. Tra le prime opere veronesi, gli Angeli [...] il 1616 si stabilì a Roma, dove partecipò alla decorazione della Sala Regia in Vaticano con M. Bassetti e C. Saraceni; il soggiorno romano segnò una svolta nello stile di T., che coniuga il luminismo caravaggesco con un cromatismo di origine veneta ...
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GREGORIO
Carla Vetere
Quarto di questo nome, primogenito di Sergio (II), duca di Napoli morto nell'878, successe intorno al mese di aprile dell'898 allo zio paterno Atanasio (II), il quale aveva a lungo [...] voluto da papa Giovanni X e guidato dal duca di Spoleto, Alberico, che si accampò lungo la sponda destra. I Saraceni, assediati anche dal mare controllato dalla flotta bizantina e da rinforzi provenienti da Napoli e da Gaeta subirono un lungo assedio ...
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Figlia (sec. 13º) di Hethum I re di Armenia; sposò (1254) Boemondo VI principe di Antiochia e conte di Tripoli. Alla morte del marito (1275), ridotto ormai il dominio familiare a Tripoli e a Laodicea (quest'ultima [...] fino al 1287), assunse la tutela del piccolo Boemondo VII, sostenendo una lotta vivace contro Ugo III, re di Cipro, che le contestava il potere. Alla morte del figlio tentò di mantenersi ancora al potere, ma (1289) Tripoli fu occupata dai Saraceni. ...
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saracenato
agg. [der. di saraceno]. – In numismatica: bisanti s., i bisanti del regno di Gerusalemme e del principato d’Antiochia (sec. 12°-13°) con leggenda in caratteri arabi; fiorino s., il sultanino di Costantinopoli (v. sultanino).