MARSIGLIA
A. Hartmann-Virnich
(gr. Μασσαλία; lat. Massilia; franc. Marseille; Marsilha, Marsilho nei docc. medievali)
Città della Francia meridionale, capoluogo del dip. Bouches-du-Rhône, sede di un [...] , ma non era più sufficiente; M. venne conquistata nel 736 da Carlo Martello e quindi nell'838 dai pirati saraceni, che la devastarono gravemente. Dieci anni dopo, nell'848, i pirati greci la saccheggiarono nuovamente, senza incontrare resistenza da ...
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Vedi EDESSA dell'anno: 1960 - 1994
EDESSA (῎Εδεσσα)
C. Bertelli
Città della Mesopotamia settentrionale, sul luogo della città turca di Urfa, che rinnova nel nome la città pre-ellenistica di Orra, sull'estremità [...] a. C., il costituirsi di uno stato semitico autonomo, retto da un dinasta (forse iranico) che era chiamato Filarca o Toparca dei Saraceni.
Dal 109 al 159 d. C. E. fu governata da dinasti armeni. Regnante Abgar VII ben Izak (104-116), E. fu sottomessa ...
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SINAI
A. Guiglia Guidobaldi
Penisola tra l'Asia e l'Africa, nella cui parte meridionale si eleva un massiccio montuoso che culmina nel Jabal Mūsá, la cima sacra legata alla memoria della consegna a [...] completamente l'altra e si può pensare che l'attenzione dell'imperatore fosse mossa dalla necessità di proteggere dai saraceni la memoria sacra del roveto, già meta di pellegrinaggi, ma anche di aggiungere un ulteriore anello, pur se periferico ...
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GIROLAMO da Treviso, il Giovane
Alessandro Serafini
Nacque a Treviso nel 1498 (Vasari, 1550, p. 764). Dai documenti relativi alla sua attività bolognese si ricava che fu figlio di un certo Tommaso (Supino, [...] di due anni (Supino, 1914, pp. 103 s., doc. 77).
Sempre nel 1525 ottenne l'incarico di decorare la cappella della famiglia Saraceni in S. Petronio con i Miracoli di s. Antonio da Padova, completati nel maggio 1526 (ibid., p. 104 doc. 78).
Committente ...
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FONTEBUONI (Fontibuoni, Fontibonius), Anastagio (Anastasio, Astasio, Stagio)
Enrico Parlato
Figlio di Piero di Stagio, nacque a Firenze il 21 sett. 1571., come risulta dall'atto di battesimo (Papi, [...] prima generazione che legge la pittura del Merisi attraverso la realtà di natura di A. Elsheimer e il colorismo di C. Saraceni e di O. Gentileschi.
Punto di partenza e primo manifestarsi di tale tendenza si rintraccia negli affreschi di S. Salvatore ...
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NOVALESA, Abbazia di
C. Segre Montel
Abbazia benedettina del Piemonte (prov. Torino), dedicata ai ss. Pietro e Andrea, situata in val Cenischia ai piedi del colle Moncenisio, presso il centro abitato [...] (Cipolla, 1894; Segre Montel, 1977).Secondo il Chronicon Novaliciense, nel 904 i monaci abbandonarono il monastero di fronte alla minaccia dei saraceni e ripararono, con gli oggetti del tesoro e i libri, prima a Torino e poi a Breme (prov. Pavia), in ...
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CIVITAVECCHIA (Centumcellae)
M. Torelli
Città romana fondata da Traiano negli anni attorno al 107 in una zona portuosa del litorale dei monti Ceriti a 70 km a N di Roma.
L'insenatura esistente prima [...] il 554 passa dai Bizantini ai Goti e quindi di nuovo ai Bizantini. Tuttavia il vero colpo mortale a C. viene inferto dai Saraceni che nell'813 (o, più probabilmente, nell'828) la distruggono: gli abitanti saranno raccolti dal papa Leone IV nell'854 e ...
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DOMENICHINI, Girolamo
Vincenza Maugeri
Nato a Ferrara nel 1812 da Gaetano e da Maria Guidotti, apprese dal padre i primi rudimenti del disegno, prima di passare a Firenze, alla scuola di G. Bezzuoli [...] motivi, linguaggi antichi e attualissimi.
In confronto al padre Gaetano, a G. Boari, a F. Migliari e a F. Saraceni, il D. è il rappresentante di quella "seconda generazione" ferrarese che non conobbe trapassi di Repubblica-Regno-Restaurazione e che ...
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SUBEITA
M. Avi-Yonah
Città antica nel Negev, 50 km circa a S di Bersabea. Centro di origine nabatea, S. raggiunse il massimo della sua evoluzione nel periodo bizantino.
In quel tempo era una città aperta, [...] , simile alla excisione) sulla tenera pietra locale. Nelle fonti questa città è menzionata come sede di un mercato in cui i Saraceni delle vicinanze portavano a vendere gli schiavi. S. rimase in vita sino all'epoca dei Crociati, poi fu sfruttata come ...
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Comune della Sardegna meridionale (133,5 km2 con 149.883 ab. al censimento del 2011, divenuti 151.005 secondo rilevamenti ISTAT del 2020, detti cagliaritani), città metropolitana e capoluogo di regione; [...] . Sin dall’8° sec., però, C. aveva cominciato a essere oggetto di ripetute e devastanti incursioni da parte dei saraceni, tanto che gran parte della popolazione, scampata alle stragi e alla schiavitù, pur non abbandonando del tutto il sito dell ...
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saracenato
agg. [der. di saraceno]. – In numismatica: bisanti s., i bisanti del regno di Gerusalemme e del principato d’Antiochia (sec. 12°-13°) con leggenda in caratteri arabi; fiorino s., il sultanino di Costantinopoli (v. sultanino).