Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Francesco Petrarca
Domenico Ferraro
La riflessione di Francesco Petrarca si svolge all’interno di una tradizione insolitamente estesa per gli orizzonti del tempo e rivisitata alla luce di una programmatica [...] valore di una virtù civile che doveva coronare un sapere profondamente rinnovato sulla base di un e al suo stato», avendogli già fatto presente dinon essere «adatto né disponibile a fare nulla di cui lui sembrava aver bisogno» (Familiarium rerum ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Giovan Battista Della Porta
Saverio Ricci
Della Porta non è mago, se per magia si intende commercio soprannaturale, per vantaggio del praticante, spesso con altrui danno. Egli piuttosto verifica le [...] e all’arte bellica, proponendone verifica dettagliata. Il sapere magico-naturale sostiene la simpatia e antipatia universale delle delle complessioni naturali, e dopo il 1596 decideva dinon proibirla. Della Porta temeva tuttavia che la seconda ...
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La Rivoluzione scientifica: i protagonisti. Rene Descartes
Jean-Robert Armogathe
René Descartes
Una filosofia del soggetto
Una commedia di Pierre Corneille, Le menteur, rappresentata per la prima [...] -Cartes.
Il periodo in cui vive Descartes è ricco di avvenimenti storici: in primo luogo l'interminabile guerra dei Trent produrrà opere importanti in tutti questi campi del sapere. Descartes non pubblica per ottenere denaro, pensioni od onori; ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Roberto Ardigò
Alessandro Savorelli
Agli inizi del Novecento Roberto Ardigò era ancora considerato, nell’ambito del positivismo italiano, l’autore di una sintesi in grado di superare gli opposti punti [...] non va sottovalutato il problema che Ardigò, come gli uomini del Risorgimento, si trovava di fronte: quello dell’integrazione delle masse nella vita del nuovo Stato, e dell’esigenza primaria di contrastare l’influenza della Chiesa su di esse. Sapeva ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Alessandro Manzoni
Salvatore Silvano Nigro
Alessandro Manzoni non fu un filosofo. Tuttavia attraversò le discussioni filosofiche del suo tempo alla ricerca costante di una conciliazione tra filosofia [...] dei tempi. Restava la colpa, tremenda, di chi non aveva voluto cercare la verità: «trovando i colpevoli d’un delitto che non c’era, ma che si voleva»; e «se non seppero quello che facevano, fu per non volerlo sapere, fu per quell’ignoranza che l’uomo ...
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BATTAGLIA, Felice
Franco Polato
Nato a Palmi (Reggio di Calabria) il 23 maggio 1902 da Antonio e Luisa Zetera, studiò a Roma dove si laureò in giurisprudenza nel 1925, avendo altresì frequentato corsi [...] viene così un giudizio nel complesso negativo, perché "non c'è modo di tener su una possibile morale" là dove "si ulteriore di una filosofia critica della storia considerata alla luce dei valori: al di là di ciò che la rende possibile occorre sapere ...
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DE FERRARIIS, Antonio
Angelo Romano
Nacque a Galatone (od. prov. di Lecce), donde trasse il nome accademico di Galateo, verso la metà del secolo XV dal notaio Pietro e da Giovanna d'Alessandro. Non [...] di padre, il D. ricevette i primi rudimenti del sapere dai frati basiliani di Galatone, completando successivamente gli studi nelle scuole umanistiche di alla luce di un singolare concetto di "fortuna" pur non essendo uno storico di professione: ...
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Abitudine
Lucia Genovese e Gianni Carchia
Il termine è dal latino habitudo (da habitus, "qualità, caratteristica, aspetto", a sua volta derivato da habere, "avere, possedere"). Il nesso che lega l'abito [...] parte, invece, allorché si incarica anche di renderci cari i compagni che di primo acchito non ci erano piaciuti, di dare un'altra forma ai volti, di rendere accattivante il suono di una voce, di modificare l''inclinazione dei cuori', essa finisce ...
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CALDERONI, Mario
Fulvio Papi
Nato il 30 giugno 1879 a Ferrara da Carlo, studiò diritto a Firenze e a Pisa, dove si laureò. Nel 1909 conseguì la docenza in filosofia morale, che esercitò per due anni [...] nuovamente messo in crisi il sapere positivo, facendo dimenticare che la positività dipende dalla sperimentabilità. Quando ciò sia chiaro, scrive il C., "non è difficile scorgere l'identità fondamentale di questo modo di vedere con quello che ha ...
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BERTI, Domenico
Gian Paolo Nitti
Nacque a Cumiana (Torino) il 17 dic. 1820 da Francesco e da Margherita Fontana e, dopo aver studiato nel collegio di Carmagnola, s'iscrisse all'università di Torino, [...] dell'alunno deve essere guidata alla conquista di un proprio sapere, fondamento della coscienza nazionale.
Presente nella fu sconfitta alle elezioni per la VI legislatura e il B. non venne rieletto. Rientrò alla Camera nella VII legislatura (2 apr ...
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sapere2
sapére2 (ant. o dial. savére) v. tr. [lat. volg. *sapēre, per il lat. class. sapĕre «aver sapore; esser saggio, capire», che in epoca tarda ha sostituito nel sign. il lat. class. e letter. scire] (pres. indic. so 〈sò〉 [radd. sint.;...
saputo
agg. [part. pass. di sapere]. – 1. letter. a. Che sa, che è informato di quanto è avvenuto o avviene: fare s. qualcuno, fargli sapere, informarlo di qualche cosa. b. Che ha esperienza e conoscenza, sia in genere sia in una determinata...