Filosofo greco (Atene 428 o 427 a. C. - ivi 348 o 347). Era di famiglia agiata e nobile; la tradizione racconta che gli era stato inizialmente imposto il nome del nonno, Aristocle, e che quello di Πλάτων [...] La filosofia, infatti, in quanto è "amore disapere", esprime una tendenza irresistibile a tornare a quello "è" sé stessa e "non è" tutte le altre, mescolanza, quindi, di "essere" e di "non essere" e pertanto apparenza, ma non vera realtà. E così P ...
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Insieme delle scienze che studiano in modo ipotetico-deduttivo entità astratte come i numeri e le misure: la m. pura studia i problemi matematici indipendentemente dalla loro utilizzazione pratica; alla [...] e la deduzione trasse l’idea di un metodo universale per il sapere. Le rigorose dimostrazioni e deduzioni della accordo con i principi dell’empirismo, la possibilità dinon ammettere altri tipi di conoscenza oltre a quella empirica e a quella logica ...
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Attività di pensiero che attinge ciò che è costante e uniforme al di là del variare dei fenomeni, con l’ambizione di definire le strutture permanenti della realtà e di indicare norme universali di comportamento.
Definizioni
La [...] tante chimere, ritornai, come il figliol prodigo al padre, a Locke; e mi gettai nelle braccia di un uomo modesto, che non finge mai disapere quel che non sa, che non possiede, a dir vero, immense ricchezze, ma i cui fondi sono sicuri, e che gode ...
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Filosofia
Dapprima disciplina riguardante la conoscenza sensibile o la percezione, dalla metà del 18° sec. il suo significato prevalente è di disciplina riguardante il bello (naturale e in particolare [...] non si trattava semplicemente di riscattare le arti da un fare inferiore, in definitiva servile, e di promuovere la loro componente disapere ciò che è, la sua condizione, infine: qualcosa dinon circolare in un circolo. Subito dopo aver dichiarato l’ ...
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Secolarizzazione
Langdon Gilkey
di Langdon Gilkey
Secolarizzazione
sommario: 1. Introduzione. 2. Genesi, natura e sviluppo dello ‛spirito secolare'. 3. La crisi: contraddizioni nella cultura secolare, [...] Nagel (v., 1956, pp. 7-9): ‟Cose ed eventi hanno ‛cause' ma non ‛ragioni'" e, poiché le cause hanno a loro volta altre cause, le cose Beantwortung der Frage: Was ist Aufklärung?, 1784): ‟Sapere aude! Abbi il coraggio di servirti della t u a p r o p ...
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L'evoluzione delle scienze biomediche nel Settecento
Nella storia delle scienze, come in altre sfere dell'interpretazione storica delle conoscenze, vi sono pregiudizi radicati; uno di essi, di matrice [...] situa indubbiamente negli effetti di un numero rilevante di casi, nella volontà non tanto di confermare un sapere canonico quanto piuttosto di sviluppare un sapere diverso tramite l'inferenza induttiva, e dinon servirsi più dell'anatomia patologica ...
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La Rivoluzione scientifica: modelli di conoscenza. Cosmologie
Antonella Del Prete
Cosmologie
Il Seicento si apre con il rogo di Giordano Bruno, accusato dal tribunale dell'Inquisizione di Roma di molti [...] Ingoli, e pubblicato solo postumo, troviamo, invece, affermazioni più decise in merito al fatto che non possiamo sapere se lo spazio sia dotato o meno di una figura e se l'Universo sia finito o meno: per esempio nella lettera a Fortunio Liceti ...
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La teoria di Haller: fibra, irritabilità e sensibilità
Il meccanicismo, com'è noto, si definì in modo compiuto e si pose di diritto come la nuova struttura di base per ogni scienza all'incirca nel corso [...] dans les autres muscles; II, p. 717).
Haller concepì e accettò l'idea di una riforma radicale dello iatromeccanicismo per non rinunciare a una sintesi del sapere fisiologico che fosse solida e tendenzialmente onnicomprensiva quanto lo era stato il ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Dante Alighieri
Cesare Vasoli
La mirabile costruzione della Comedia è l’esito del passaggio, attraverso le cosiddette opere minori, dal momento esistenziale e poetico della Vita nuova alla meditazione [...] «canzoni» e il «pane» il loro commento in volgare. Dante sapevadinon sedere alla «beata mensa» dove si mangiava il «pane delli angeli» (Convivio, cit., p. 3); e dinon avere il diritto d’impartire il sapere, come l’avevano i filosofi e i teologi ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Pietro e Alessandro Verri
Carlo Capra
Può apparire arbitrario riunire in un unico saggio i profili dei due fratelli Verri che, soprattutto nell’età matura, si distinsero nettamente l’uno dall’altro [...] gli annali del genere umano [...] quanto di più utile e degno a sapersi giace involto nelle infinite memorie che ci sono tramandate [...]. Noi cerchiamo d’istruire, di piacere e di far pensare. Ciò che non ottiene questo fine ci è sembrato inutile ...
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sapere2
sapére2 (ant. o dial. savére) v. tr. [lat. volg. *sapēre, per il lat. class. sapĕre «aver sapore; esser saggio, capire», che in epoca tarda ha sostituito nel sign. il lat. class. e letter. scire] (pres. indic. so 〈sò〉 [radd. sint.;...
saputo
agg. [part. pass. di sapere]. – 1. letter. a. Che sa, che è informato di quanto è avvenuto o avviene: fare s. qualcuno, fargli sapere, informarlo di qualche cosa. b. Che ha esperienza e conoscenza, sia in genere sia in una determinata...