Pittore. Nacque circa il 1480 a Verona; vi morì dopo l'aprile 1555. Fu scolaro di Liberale del quale sviluppò le tendenze formali e cromatiche pur subendo influenze notevoli del Mantegna. Si distingue [...] Vercelli. Tormato in patria eseguì, sotto l'impressione di Giulio Romano, la magnifica pala di S. Fermo del 1528. Notevoli a Sposalizio di S. Caterina, a Trento nel duomo una Madonna con Santi, a Firenze agli Uffizî due sportelli d'altare già in S. ...
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Teologo e liturgista, nato a Koblenz-Lützel il 27 sett. 1886, morto a Herstelle il 28 marzo 1948. Entrato (1905) tra i benedettini nell'abbazia di Maria Laach sul Reno, sacerdote nel 1911, si laureò in [...] 1941). Nel 1921 assieme ad Antonio Baumstark e Romano Guardini diede vita allo Jahrbuch für Liturgiewissenschaft, che diresse una realtà d'ordine "mistico" o sacramentale, e con i "santi segni" del culto effettua quello che esprime. Queste idee, che ...
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Incisore, nato a Ravenna poco prima del 1493, morto a Roma nel 1527. A Roma fece parte di quel gruppo di incisori, specialmente emiliani, divulgatori di Raffaello, e fu seguace o scolaro di Marcantonio [...] Raimondi. Riprodusse composizione di Raffaello, del Baldinucci, di Giulio Romano, di Francesco Salviati; raramente lavorò d'invenzione, e solo per forme decorative; molto copiò, eccellentemente, da sculture classiche antiche, e la sua attività per ...
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. Con la denominazione di "Corpi santi" si denotò quella fascia di territorio, variante fino a un miglio circa, che, posta al di fuori delle mura cittadine, rimase però sempre in tutto dipendente dalla [...] rappresenti se non i mille passus dell'antico ordinamento urbano romano. Su questo territorio si esercitò dapprima la giurisdizione del la terra ove sono o furon deposti i corpi dei santi". Altri (Schneider, Pivano, ecc.) con maggiore fondamento ...
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. L'antichità cristiana considerò il sepolcro come soglia (limen) tra la vita terrena e la oltremondana; limina Apostolorum sono dunque nel linguaggio archeologico prima, e poi nel canonico, le tombe di [...] S. Paolo in Roma, che già intorno al 190 il prete romano Caio additava a Proclo montanista come i "trofei degli Apostoli", ergentisi segnatamente per la indizione dei giubilei o anni santi. Da necessità subiettiva, fu convertita in obbligo canonico ...
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È l'assemblea dei cardinali convocati dal papa come suo consiglio o senato. Nell'impero romano, specialmente da Costantino in poi, il vocabolo significò il consilium principis "consiglio dell'impero", [...] pronunciati dagli avvocati concistoriali per la beatificazione dei servi di Dio. Nel secondo si preparano gli atti per la canonizzazione dei santi, per la quale si chiede il voto ai cardinali e ai prelati presenti. Il terzo è per i soli cardinali. Il ...
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Uomo politico, nato a Rieti il 25 aprile 1857, morto a Roma il 2 marzo 1942. Laureato in legge e cultore di studî umanistici, giornalista (suo zio Cesare dirigeva l'Osservatore Romano), non volle assentarsi [...] contro il duello e vicepresidente della lega internazionale antiduellistica), di un libro di Poesie (1900) e di due vite di santi (Don Bosco, 1916, e San Luigi Gonzaga, 1923), meritano una menzione i numerosi volumi di ricordi personali, quelli di ...
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Poeta bizantino della prima metà del secolo XI. Scrisse due calendarî metrici, in cui si descrivono i santi celebrati nei singoli giorni dell'anno e un'ampia raccolta di poesie varie (στίχοι διάϕοροι). [...] dattilici, in distici e in anacreontici) e d'argomento. Alcune riguardano scene storiche importanti - come la morte di Romano Argiro (1034), la detronizzazione di Michele Calafata (1042), la morte del ribelle Giorgio Maniace (1043) - delle quali era ...
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. Arcivescovo di Vienne, in Francia, autore di varî scritti storici ed agiografici. Nacque sul principio del secolo nono; forse fu imparentato con papa Nicola I e con Anastasio bibliotecario (v.); prima [...] dell'859, e, soprattutto, nel preteso Antico martirologio romano, da lui scritto a sostegno delle sue falsificazioni. identificazioni, traslazioni, che hanno creato difficolta nella storia dei santi, in particolare di Roma, non sono altro che ...
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È il mercoledì dopo la domenica di quinquagesima, che nel rito romano fin dai tempi di S. Gregorio Magno (590-604) inizia il digiuno quaresimale e che perciò venne detto anche in capite ieiunii. Il nome [...] ". La cerimonia ci è attestata verso gl'inizî del sec. XI dall'anglosassone Aelfric (c. 955-1020) nelle sue Vite di Santi (ed. Skeat), e dal sinodo di Benevento del 1091. È sorta probabilmente come libera divozione dall'uso d'iniziare con la ...
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romano1
romano1 agg. e s. m. (f. -a) [lat. Romanus]. – 1. a. Di Roma, come città e stato del mondo antico: la storia r.; la repubblica r., l’impero r.; il popolo r., la popolazione r. (v. anche S.P.Q.R.); la civiltà, l’arte r.; la letteratura...
romito
s. m. e agg. [variante pop. di eremita]. – 1. letter. o pop. Eremita: convento abitato da santi r.; far vita da r.; sai che son rimasto solo? solo, solo come un r. (Manzoni); Quasi r., e strano Al mio loco natio, Passo del viver mio...