L'archeologia del Sud-Est asiatico. Malaysia
Peter Bellwood
Fiorella Rispoli
Adi Haji Taha
Wilhelm G. Solheim II
Zuraina Majid
Malaysia
di Peter Bellwood
La Malaysia costituisce l'estremità sud-orientale [...] l'inquadramento cronologico dei rinvenimenti. La scoperta di un testo in scrittura Pallava a Cherok Tokun, di iscrizioni in sanscrito dedicate a un commerciante indiano di nome Buddhagupta a Bukit Meriam e Slungai Emas e di iscrizioni in miniatura ...
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Dinamiche linguistiche contemporanee
Tullio De Mauro
Immersi nel mondo della globalizzazione delle comunicazioni gli individui e i gruppi in cui si articola la specie umana conoscono oggi fenomeni che [...] che è pur avvenuto nel passato in rapporto a lingue che erano già estinte, come il sumerico nel Vicino Oriente antico, il sanscrito (attraverso il buddismo) nel Sud-Est asiatico, il latino (e suo tramite il greco) nelle lingue dell’Europa moderna, il ...
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India
Italo Spinelli
Cinematografia
La pluralità espressiva del cinema indiano può essere apprezzata considerando che nel Paese sono ufficialmente riconosciute dalla Costituzione numerose lingue, con [...] canzoni, secondo uno schema che sarebbe diventato ben presto quasi obbligato e che si rifà alla tradizione lirica del teatro sanscrito e a quella del dramma popolare, basato sull'alternanza di canti e danze in funzione fortemente emotiva. Il cinema ...
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Diritto
Si chiama c. fortuito qualunque accadimento che renda inevitabile il verificarsi di un evento, costituendo l’unica causa efficiente di esso. Non ha valore concreto la distinzione tra c. fortuito [...] ne contano più di quelle indoeuropee: otto i c. che attribuiamo all’indoeuropeo e che ha il sanscrito (nominativo, accusativo, strumentale, dativo, ablativo, genitivo, locativo, vocativo); cinque il greco (nominativo, genitivo, dativo, accusativo ...
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ZINGARI
Walter HIRSCHBERG
Angelo PERNICE
Carlo TAGLIAVINI
Egon Wellesz
. Gruppo etnico migrante che s'incontra disperso in numerosi paesi d'Europa, nella Turchia asiatica, in Persia, Turkestan, Afghānistān, [...] neoindiane, passa a ch, cch o c (cfr. Ascoli, Studj, II, 321) mentre qui passa a è (kh): p. es., yaè "occhio", cfr. sanscr. akṣi, pracr. akkhi, acchi.
Nei nessi śm, ṣm e sm cade la sibilante: p. es., zing. eur. tume, sir. ătme "voi" (〈 *tuṣme, cfr ...
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I-J
Guido Calogero
- La decima lettera degli alfabeti fenicio e greco, la nona di quello latino. Negli alfabeti orientali derivati dal fenicio la sua forma primitiva, che si crede rappresenti l'ideogramma [...] la j ha valore fortemente consonantico. Le varie trascrizioni scientifiche dànno alla j ora il valore di ǵ (come la trascr. del sanscrito: p. es. jaina va letto giaina), ora il valore di j consonantico (p. es. la traslitterazione dal russo).
Nell ...
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Buddhismo e ‘buddhismi’
Mario Piantelli
La World fellowship of buddhists
La vicenda plurimillenaria della pleiade di scuole soteriologiche che si rifanno alla figura dell’asceta Gautama, il Saṃyaksambuddha [...] promulgava una dichiarazione sui Basic points unifying the Thēravāda and the Mahāyāna, ricorrendo significativamente al lessico sanscrito proprio del Mahāyāna nella recensione in lingua occidentale. I principi sono di seguito elencati.
«Il Buddha ...
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Voce
Lorenzo Calvi
La voce è un fenomeno sonoro prodotto da uno strumento a fiato e da una cassa di risonanza: lo strumento è rappresentato dalla laringe, tubo cartilagineo, che regola il passaggio [...] pathétique od oratoire in francese). Nelle moderne lingue europee l'accento tonico ha poca importanza rispetto all'accento dinamico; nel sanscrito e nel greco antico esso aveva un valore fonologico, che anche nel greco moderno si è perduto. L'accento ...
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Si chiama copula (dal lat. cōpula(m) «unione, legame») qualunque elemento svolga nella frase la funzione di collegare un soggetto e un costituente non verbale in una predicazione. Nel modello classico, [...] frasi nominali (➔ nominali, enunciati), sono ben testimoniate anche in altre lingue della famiglia indoeuropea (greco antico, sanscrito, antico persiano, russo) e hanno costituito tema di interesse per gli studi di linguistica storica.
Secondo una ...
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. L'Avestā è il complesso dei testi religiosi dello zoroastrismo (v.). Il nome è riduzione del pahlavico apastāk, il cui significato dev'essere stato quello di "ciò che è posto, ciò che è stabilito", quindi [...] allo Yasna di Eugène Burnouf (1833-35) nel quale si trae profitto dal confronto dei varî manoscritti e dalla traduzione sanscrita di Nēriosangh; e ha le sue prime solide basi nell'edizione completa dell'Avestā che il Westergaard pubblicò fra il 1852 ...
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sanscrito
sànscrito agg. e s. m. [dal sanscr. saṃskṛta- propr. «perfetto, elaborato (grammaticalmente)», cfr. saṃskāra-, «sistemazione, regola (grammaticale)», comp. di sam- «con» e kar- «fare»]. – Denominazione di una lingua indoaria che...
vedico
vèdico agg. [der. di veda] (pl. m. -ci). – Del veda, proprio del veda; che concerne il veda o ne è costituito ed espresso: la letteratura v., i testi v., il «corpus» v.; la lingua v., o, come s. m., il vedico, la lingua in cui è redatto...