Missionario (Montepulciano 1577 - Mailapur, Madras, 1656), gesuita. In India (1605-1645), nella sua opera di evangelizzazione, accolse e fece accogliere dai missionarî costumi e usanze degli indigeni. [...] , il nuovo metodo fu difeso come ortodosso dal Bellarmino, che ne ottenne l'approvazione pontificia (Cost. apost. Romanae sedis Antistes, 31 genn. 1623). Esperto del sanscrito, tamil e telogu, compose in queste lingue opere di filosofia e teologia. ...
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Fondatrice della nuova teosofia indiana (Ekaterinoslav 1831 - Londra 1891). Figlia del generale russo P. von Hahn, andò prima in Egitto, poi in America, dove fondò a New York la società teosofica in collaborazione [...] quale si recò poi in India. Oltre alla fondazione e direzione di varie riviste teosofiche e a varie traduzioni dal sanscrito, scrisse opere relative alle scienze occulte, tra cui: Isis unveiled (1877), The secret doctrine (1888), The key of theosophy ...
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Autore e filosofo indiano, insigne rappresentante della logica buddistica (prima metà del sec. 7º). Nato da famiglia brahmanica, si convertì ancor giovane al buddismo. Dopo aver peregrinato per molti paesi [...] contatto con dotti e filosofi suoi contemporanei, terminò la vita nella regione del Kalinga. Un solo breve trattato di lui ci è pervenuto nell'originale sanscrito. Altre sei opere, tra cui quelle maggiori, sono conservate in traduzioni tibetane. ...
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FUTURO
Giacomo Devoto
. Categoria del verbo che indica l'azione in quanto si deve svolgere nel futuro. Essa si sviluppa solo quando il sistema del verbo non poggia più esclusivamente sulle differenze [...] ). Una forma di futuro sembra tuttavia assicurata alla lingua comune indoeuropea dalla concordanza dei futuri del lituano e del sanscrito. Il futuro s'inquadra nel sistema che contrappone il presente e il passato. Il futuro è accompagnato da elementi ...
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Ardāy Vīrāz Nāmag Opera in prosa («Libro del giusto Vīrāz»), scritta in medio-persiano, la cui ultima redazione, l’unica giunta fino a noi, risale ai sec. 9°-10° d.C. Appartiene al genere di visioni del [...] antiche e medievali, orientali e occidentali. La sua fortuna è testimoniata dalle traduzioni complete in persiano, in sanscrito e da quelle parziali in lingue europee. Attraverso l’influsso esercitato sulla tradizione islamica, avrebbe costituito una ...
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Orientalista (Parma 1849 - Torino 1920), prof. di persiano (dal 1885), poi (dal 1899) di filologia indo-iranica nell'univ. di Torino. Diede la versione integrale in versi dello Shāhnāme "Libro dei Re" [...] iranico (Storia della poesia persiana, 2 voll., 1894). Si occupò anche, con facile ed elegante vena di traduttore, di sanscrito, siriaco, arabo, antico tedesco, greco. Tra le numerosissime opere, interessanti le sue Memorie d'un letterato che non fu ...
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HAMILTON, Sir William Rowan
Giovanni Giorgi
Fisico matematico, di famiglia scozzese immigrata in Irlanda, nato il 4 agosto 1806 a Dublino, morto il 2 settembre 1865 a Dunsink. Si affermò dapprima con [...] apprendere le lingue; oltre a quelle classiche e alle europee più comuni, imparò il persiano, l'arabo, l'indostano, il sanscrito e il malese. Lo studio filologico sviluppò in lui la tendenza alla logica matematica. Negli studî di scienze esatte non ...
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SIDDHARṢI
Ambrogio Ballini
. Prosatore e poeta indiano, vissuto nel sec. X d. C. Jaina di religione, contribuì alla dichiarazione e all'esaltazione della sua fede con commenti a opere filosofico-religiose [...] , "La novella allegorica della vita") in prosa intercalata da brani in versi.
In tale opera voluminosa, scritta in un sanscrito notevole per purezza di lingua ed eleganza di stile, sono narrate, in forma espositiva e dialogica, tutte le vicende che ...
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Indianista, nato a Borstel (Hannover) il 19 luglio 1837, scomparso nel Lago di Costanza l'8 aprile 1898. La sua carriera scientifica fu divisa fra l'India, ove fu più volte insegnante all'Elphinstone College [...] di Bombay e al Deccan College di Poona, e l'Europa, dove dal 1880 alla morte occupò la cattedra di sanscrito nell'università di Vienna.
Incaricato nel 1864 dal governatore sir Bartle Frere di compilare, con R. West, il codice del diritto ereditario ...
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. È il nome (Κελτοί o Κελται) che le fonti greche (primo in ordine di tempo il frammento d'Ecateo di Mileto che parla dei Celti situati intorno a Marsiglia, colonia greca) dànno ai popoli, i quali nella [...] religioso, ben noto anche nel gallico attraverso i nomi di persona del tipo (Dumno)rix, si trova nel latino rex e nel sanscrito raj-. La "legge" sia in senso civile sia in senso religioso è detta in irlandese cáin, con un derivato della stessa radice ...
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sanscrito
sànscrito agg. e s. m. [dal sanscr. saṃskṛta- propr. «perfetto, elaborato (grammaticalmente)», cfr. saṃskāra-, «sistemazione, regola (grammaticale)», comp. di sam- «con» e kar- «fare»]. – Denominazione di una lingua indoaria che...
vedico
vèdico agg. [der. di veda] (pl. m. -ci). – Del veda, proprio del veda; che concerne il veda o ne è costituito ed espresso: la letteratura v., i testi v., il «corpus» v.; la lingua v., o, come s. m., il vedico, la lingua in cui è redatto...