TINTORETTO
Mary Pittaluga
. Iacopo Robusti, detto il T., pittore, nacque in Venezia nel 1518/1519, morì ivi il 31 maggio 1594. Giovinetto, entrò nella bottega di Tiziano, dove rimase, pare, pochissimo. [...] cui due sono nell'Accademia di Venezia (il Trasporto della salma di San Marco e S. Marco salva il Saraceno dal naufragio), il terzo al Limbo per S. Cassiano; del '76 la Resurrezione di Lazzaro nella chiesa di Santa Caterina a Lubecca; del '77 le ...
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PELAGIANISMO
Mario Niccoli
. L'espressione pelagianismo (o pelagianesimo) è adoperata di solito per indicare non solamente la dottrina di Pelagio o gli errori che in essa furono segnalati e condannati [...] fra le mani (circa il 412) il commento di Pelagio a San Paolo, più apertamente. Dovette infine accorgersi che il male era ben disarmarono: associatisi i due vescovi Eros di Arles e Lazzaro di Aix, profughi in Palestina, indussero questi a presentare ...
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PRETI, Mattia, detto il Cavalier Calabrese
Valerio MARIANI
Pittore, nato a Taverna (Catanzaro) il 24 febbraio 1613, morto il 3 gennaio 1699 a La Valletta (Malta), dov'è sepolto con gli altri nobili [...] cavalieri nella chiesa di San Giovanni da lui dipinta.
Personalità complessa, ebbe una sostanziale organicità di principali. Ricordiamo, oltre alle già mentovate, la Resurrezione di Lazzaro e il Ricco Epulone nella Galleria nazionale di Roma, tre ...
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OSPIZIO (xenodochīum, hospitium; fr. maladrerie)
Pier Silverio LEICHT
Bruno Maria APOLLONJ
Nel periodo cristiano dell'impero sorsero case destinate al soccorso degli orfani, dei poveri o dei pellegrini. [...] tali ospizî e curare i lebbrosi fu fondato l'ordine di S. Lazzaro. Nell'età dei comuni la maggior parte di questi antichi ospizî si ai fanciulli abbandonati, ecc. A Roma quello notissimo di San Michele, fondato nel sec. XVI e in seguito ampliato dai ...
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GREGORIO Illuminatore (arm. Lusavuorič), santo
Almo Zanolli
Secondo la tradizione è il santo fondatore del cristianesimo in Armenia. Nato a Vagharsapat (257); figlio di Anak, principe parto. Durante [...] religione di stato. G. fu consacrato patriarca degli Armeni da san Leonzio, vescovo di Cesarea. Nel 325 mandò suo figlio Aristace, volta a Costantinopoli nel 1737 e poi a Venezia (S. Lazzaro) nel 1838. La redazione biblica ivi usata, le definizioni ...
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MAZZOLA-BEDOLI, Girolamo
Antonino Sorrentino
Pittore, nato a Moile, oggi S. Lazzaro (Parma), verso il 1500, morto ivi nel 1569. Allievo del Parmigianino, divenne suo parente quando (1529) sposò la cugina [...] la S. Tecla del duomo di Mantova e la S. Chiara del museo di Napoli. Nel 1537 eseguì l'ancona di San Nicolò per la chiesa di S. Giovanni Evangelista e, quasi contemporaneamente, lo Sposalizio di S. Caterina della galleria parmense, entrambi notevoli ...
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MENNITI (o Minniti), Mario
Pittore, nato a Siracusa nel 1577, morto ivi il 1 dicembre 1640. Sembra che, giovane, fosse a Roma amico e discepolo del Caravaggio. Sin dal 1624 risulta residente a Messina, [...] allo stesso periodo sembra potersi attribuire la Resurrezione di Lazzaro, pure nel museo messinese. Più tardi la sua opachi, come nel S. Benedetto della chiesa dell'ex-monastero di San Benedetto. Firmato e datato (1637) è il grande quadro con ...
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VENDRAMINI, Giovanni
Alfredo Petrucci
Incisore, nato a Bassano nel 1769, morto a Londra l'8 febbraio 1839. All'età di 19 anni, attratto dalla fama del Bartolozzi, si trasferì a Londra. Girò l'Europa, [...] e quello di Elisabetta di Russia di Saint-Aubin, la Leda di Leonardo da Vinci, la Resurrezione di Lazzaro di Sebastiano del Piombo, un San Sebastiano del Ribera, la Visione di S. Caterina di Paolo Veronese e riprodusse disegni del Cinquecento.
Bibl ...
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MOCENIGO, Lazzaro
Gino Benzoni
– Nacque a Venezia il 9 luglio 1624, a San Stae, da Giovanni di Antonio, del ramo della Carità (1587-1633; camerlengo, governatore di galea nel 1617, senatore nel 1631) [...] e da Elena di Antonmaria Bernardo, già vedova di Giorgio Contarini.
Secondogenito di 4 figli maschi – preceduto da Antonio (1621-61; savio agli Ordini, del Consiglio dei dieci, savio di Terraferma, cavaliere ...
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GUIDO da Siena
A. G. De Marchi
Pittore attivo presumibilmente nella seconda metà del Duecento e di cui non vi sono notizie nelle fonti documentarie.La figura di G., per lungo tempo portata a esempio [...] con la Trasfigurazione, l'Entrata a Gerusalemme e la Risurrezione di Lazzaro (Siena, Pinacoteca Naz., inv. nr. 8); le tavole di Guido pittore senese e della celebre sua tavola in San Domenico di Siena, Giornale storico degli archivi toscani 3, 1859 ...
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lazzaro1
làżżaro1 (o làżżero) s. m., ant. – Lebbroso; è un uso antonomastico del nome di Lazzaro, il mendico coperto di piaghe di cui si parla nella parabola del ricco epulone nel Vangelo di s. Luca (16, 19-31), considerato patrono degli ospizî...
transfemminismo s. m. Espressione del femminismo degli inizi del terzo millennio che, rispetto a quelle storiche degli anni Sessanta e Settanta del Novecento, rifiuta il binarismo di genere e, a partire dalle esperienze e dalle posizioni politiche...