Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Economia (2012)
Scuola napoletana
Lilia Costabile
Nell’arco di tutto il Settecento, la giovane scienza dell’economia si avvale, nel suo farsi autonoma, del contributo della Scuola napoletana. Privilegiati dagli economisti [...] diagnosi di Broggia presenta un buon grado di verosimiglianza. Ma scritti inediti, cit., p. 38). Allo stesso fine risponde il lungo calcolo della quantità e degli usi il conio delle monete metalliche (fatto salvo il legittimo diritto di signoraggio) « ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero - Tecnica (2013)
Il miracolo economico italiano
Andrea Villa
Lo storico britannico Eric J.E. Hobsbawm (1917-2012), nel suo celebre volume Age of extremes. The short twentieth century, 1914-1991 (1994) ha definito il [...] minimamente del mantenimento di un buon sistema di servizi pubblici, né parte del mondo per contribuire a mettere in salvo le opere d’arte e i libri: chiamati verso i temi dell’ecologia che dalla fine degli anni Sessanta si è trasformata in una ...
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GAVAZZI
Roberto Romano
La famiglia di imprenditori serici G. - alla quale, solo per i rami presi qui in considerazione, appartengono oltre una sessantina di esponenti maschi - ha segnato una parte importante [...] istruzione professionale e a questo fine collaborò assiduamente all'attività presidente dal 1945, segnò, nella buona e nella cattiva sorte, le Pio (Milano, 1888 - ibid., 1970) - fu, salvo la seconda metà degli anni Cinquanta, disastroso (sette anni ...
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BELLONI, Girolamo
Alberto Caracciolo
Il B. fu personaggio eminente in una famiglia di mercanti e banchieri, che attraverso il Settecento acquistò ricchezze e prestigio in varie regioni d'Italia e in [...] .
La gestione dell'appalto era un buon trampolino anche per l'espansione delle attività il B. come scrittore, verso la fine della vita, e che P. Custodi consolidò dichiarato un interesse del 3 0 4 %, salvo nel caso di due banchieri di primo piano ...
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BROGGIA, Carlo Antonio
Luigi De Rosa
Nato a Napoli nel 1698 da agiata famiglia e rimasto orfano a diciassette anni, si trasferì a Venezia presso uno zio parroco, da cui fu avviato alla pratica commerciale. [...] B. appare, senza dubbio, buon conoscitore delle vicende monetarie del suo contenute in una moneta - non dovesse, salvo che in pochissimi casi, essere alterato. argenti forastieri" (p. 379). E proprio al fine di produrre più "roba", onde avere più "ori ...
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FOSCARINI, Nicolò Filippo
Paolo Preto
Nato a Venezia il 23 ag. 1732, da Alvise di Nicolò, del ramo di S. Stae, e Chiara Nani di Giovanni, percorse una tradizionale e fortunata carriera politica. Dopo [...] diplomatica fu energica e ottenne buoni risultati: migliorò l'efficienza e Regno d'Italia, non salvò il patrimonio di casa Foscarini , 128-130; E. Della Frattina, G.A. Molin e la fine dell'Antico regime, in Atti dell'Ist. veneto di scienze, lettere ...
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GIACOMELLI, Pietro (Piero)
Daniele Resini
Nacque a Venezia il 21 ott. 1892 da Giacomo, di professione fotografo, e da Elisabetta Mez. La famiglia, di origine triestina, si era trasferita a Venezia nel [...] e che a Venezia, proprio con la fine del conflitto e l'avvio di una lunga Adriatica e Panfido; la storica vetreria Salviati, e i laboratori che confezionano merletti , circondata da un folto gruppo di buoni collaboratori, di reggere l'esercizio senza ...
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FARINA, Francesco
Rosaria Abbundo
Su questo mercante e uomo d'affari della seconda metà del sec. XVIII si possiedono scarse notizie biografiche. Non si conosce la data precisa della sua nascita, che [...] fine della prima metà del secolo. Quanto al luogo di origine, si ha ragione di pensare che fosse di Chieti, perché i beni immobili di sua proprietà si trovavano in quell'area geografica; ma, come buona spedite agli acquirenti. Salvo poche eccezioni, ...
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salvo
agg. [lat. salvus, della stessa radice di salus «salute»]. – 1. a. Che ha superato un pericolo, anche grave, senza subire alcun danno; incolume, illeso, intatto: è difficile uscire salvi da imprese di quel tipo; l’aereo è stato costretto...
fine2
fine2 s. m. e f. [lat. fīnis «limite, cessazione»; nel lat. mediev. « somma convenuta da pagare»]. – 1. s. f. (raro o ant. come s. m.) a. L’ultima parte, l’ultimo tempo di una cosa, il punto o il momento in cui questa cessa: il principio...