CINELLI CALVOLI, Giovanni
Gino Benzoni
Nato a Firenze, il 26 febbr. 1625, da Domenico di Giovanni - ed è ipotesi azzardabile che il nonno paterno sia quel Giovanni Cinelli "phisico fiorentino" autore, [...] pisano, nel quale la frequentazione dell'ospitale dimora del letterato Giovan Battista Ricciardi, ove conobbe, tra gli altri, SalvatorRosa, stimolò il, C. ad aprirsi anche ad altri interessi. Medico, per oltre un anno, a Fossombrone che abbandona ...
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GHISLANZONI, Antonio (Giacomo Antonio)
Giuseppe Zaccaria
Terzo di sei figli, nacque a Lecco il 25 nov. 1824 da Giovanni Battista, già soldato napoleonico, medico e direttore dell'ospedale cittadino, [...] Se la maggior parte era destinata a opere oramai dimenticate, non mancavano testi composti per musicisti più accreditati, come il SalvatorRosa di C.A. Gomes e I Lituani di A. Ponchielli, rappresentati entrambi nel 1874. La notorietà, in questo campo ...
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GROSSI, Tommaso
Giuseppe Zaccaria
Nacque a Bellano, sul lago di Como, il 23 genn. 1790 secondogenito di Francesco e di Elisabetta Tarelli. Di famiglia modesta, apprese le prime nozioni scolastiche a [...] , Milano-Napoli 1967.
Per notizie, testimonianze e inquadramenti critici si vedano: C. Trussardo, Sopra Marco Visconti, Milano 1835; I. Cantù, SalvatorRosa e T. G., Milano 1845; C. Tenca, T. G. (1846), in Saggi critici, a cura di G. Berardi, Firenze ...
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PASSERI, Giovanni Battista
Serenella Rolfi Ožvald
PASSERI, Giovanni Battista (Giambattista). – Nacque a Roma nel 1610 circa da famiglia di origine senese, come si apprende dalla biografia redatta nel [...] 6). La stesura delle trentasei vite scalate tra il 1641 (anno di morte del Domenichino) e il 1678 (anno di morte di SalvatorRosa) dovette collocarsi alla metà del XVII secolo scrivendo Passeri in uno dei Proemi datato al 1678: «ho in questo impiego ...
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DALBONO, Carlo Tito
Mariantonietta Picone Petrusa
Magda Vigilante
Nacque a Napoli il 2 genn. 1817, da Paolo ed Adelaide Lucangeli; era fratello di Cesare.
Apparteneva a una famiglia di origine bolognese [...] d'arte. A partire dal 1834 cominciò la sua prolifica attività giornalistica. Collaborò a molte riviste: Le Ore solitarie, SalvatorRosa, L'Albo, La Moda, Poliorama pittoresco, Il Nomade, Il Tiberino di Roma, Pallade, L'Omnibus e così via.
Mentre ...
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BUTI, Francesco
Ariella Lanfranchi
Nacque a Narni, figlio di Giovanni Battista, nel 1604 (come sostengono il Cametti e il Ghislanzoni in base a documenti inediti, mentre la maggior parte degli studiosi [...] i due artisti italiani, conosciutisi probabilmente a Roma attorno al 1636 nell'ambiente artistico che faceva capo a SalvatorRosa, poiché non solo il Rossi (forse per intercessione dello stesso B.) nel 1641era entrato al servizio della famiglia ...
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PAGANO, Nunziante
Corrado Calenda
PAGANO, Nunziante. – Nacque a Cava de’ Tirreni nel 1681, da Alessio e Teresa Trara.
La famiglia, che fiorì per secoli nel territorio cavese, vantava tradizioni nel [...] per la Mortella Scherillo azzardò accostamenti entusiastici addirittura a Pontano e a Sannazaro, oltre che alla pittura campestre di SalvatorRosa. Più pertinente, per il dramma pastorale, il riferimento dall’autore stesso suggerito al modello della ...
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PANZACCHI, Enrico
Alessandro Merci
– Nacque a Ozzano dell’Emilia (Bologna) il 16 dicembre 1840, secondogenito di Patrizio, fattore e amministratore delle vaste tenute di casa Malvezzi de’ Medici, e [...] di questa breve esperienza è nel racconto La mia unica traversata –, l’anno successivo passò a insegnare filosofia al liceo SalvatorRosa di Potenza, per essere poi trasferito con lo stesso incarico pochi mesi più tardi al Galvani di Bologna. Lì nel ...
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BALDOVINI, Francesco
Raffaele Amaturo
Nacque a Firenze il 27 febbr. 1634, da Cosimo e da Iacopa Campanari. La sua famiglia discende indirettamente da quella dei Baldovini-Riccomanni. Soltanto nel 1626 [...] , dove dimorò per circa dieci anni, stringendo numerose relazioni nell'ambiente letterario. Legatosi di cordiale amicizia con SalvatorRosa, lo assisté affettuosamente durante la grave malattia che doveva portarlo alla morte. Sembra anzi che egli non ...
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satira
Mirella Schino
L’arma del ridicolo
La satira, un genere letterario che risale all’antichità classica, è stata ed è ancora lo strumento per deridere personaggi e vizi pubblici. Oggi con il termine [...] esempio fra i Latini (1° secolo a.C.), Orazio e Decimo Giunio Giovenale e, in Italia, Ariosto nel secolo 16° o SalvatorRosa nel 17°. Tuttavia, anche in questo senso più tecnico, satira è un termine che può essere applicato anche a opere teatrali o ...
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striscia rosa
loc. s.le f. Striscia che delimita lo spazio di suolo pubblico, concesso per il parcheggio di autoveicoli privati, riservato a donne incinte o a giovani mamme. ◆ [tit.] Mamma incinta? Posto auto riservato / Proposta in Comune:...
rame
s. m. [lat. tardo aeramen, der. di aes aeris «rame, bronzo»]. – 1. a. In chimica, elemento di simbolo Cu (dal nome lat. cuprum, der. di aes Cyprium «bronzo di Cipro»), peso atomico 63,55, numero atomico 29, metallo di colore rosso caratteristico,...