Uomo politico cileno (Valparaíso 1908 - Santiago 1973). Deputato socialista, nel 1970 divenne, a capo di una coalizione di sinistra, presidente della repubblica. Attuò la riforma agraria e nazionalizzò alcune industrie e le miniere di rame; in politica estera strinse rapporti d'amicizia con i paesi socialisti. Nel 1973 fu deposto e morì durante un colpo di Stato militare, guidato dal generale A. Pinochet.
Vita ...
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Scrittrice e giornalista cilena (n. Lima, Perù, 1942). Dopo il golpe di Pinochet e l'uccisione dello zio SalvadorAllende è costretta a lasciare il Cile e si trasferisce a Caracas. Vi rimane fino al 1988 [...] quando si sposta in California, dove vive tuttora. Col suo primo romanzo, La casa de los espíritus (1982), si è subito affermata come una delle voci più interessanti della narrativa sudamericana contemporanea. ...
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BASSO, Lelio
Piero Craveri
Nacque a Varazze (Savona) il 25 dic. 1903 da Ugo e da Marianna Raimondi, in una famiglia agiata. Il padre, insegnante, liberale giolittiano, aveva partecipato alla vita politica [...] Tribunale Russel per l'America Latina, negli anni 1974-76 dopo il colpo di stato cileno e la morte di SalvadorAllende, che egli aveva incontrato a Santiago del Cile nel 1971 in occasione di un seminario [Transición al socialismo y experienciá ...
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Littín, Miguel
Pedro Armocida
Regista cinematografico cileno, nato il 9 agosto 1942 a Palmilla (O' Higgins). Tipica figura di regista impegnato e militante, appartiene alla generazione di cineasti [...] alla base del delitto e della rieducazione avvenuta in carcere. Nel 1971 realizzò Compañero presidente, un'intervista a SalvadorAllende, sotto il cui governo era stato nominato (1970) presidente di Chile Films, l'istituzione delegata a promuovere l ...
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cacerolazo
s. m. Manifestazione spontanea di protesta popolare durante la quale si percuotono casseruole e suppellettili di cucina. ◆ Intanto gli argentini si preparano a finire un anno che è stato tra i più difficili della storia recente...