Figlio (Napoli 1836 - Arco 1894) di Ferdinando II; uomo mite, timido e dubbioso, a ventitré anni sposò Maria Sofia di Baviera e il 22 maggio 1859 salì al trono. Continuò le direttive del padre Ferdinando [...] II nella politica interna ed estera, mantenendo la neutralità durante la guerra del 1859; ma, conquistata da Garibaldi la Sicilia, cercò di salvare il trono con una costituzione e l'alleanza al Piemonte ...
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Tawfiq pasha, Muhammad
Khedive di Egitto (Il Cairo 1852-Hulwan 1892). Primogenito di Isma‛il Pasha, salì al potere nel 1879, dopo la forzata abdicazione del padre, la cui politica grandiosa ma imprevidente [...] aveva posto l’Egitto sotto il controllo finanziario di Francia e Inghilterra. Incapace di arginare l’opposizione politica, dovette nominare ministro della difesa Ahmad ‛Urabi pasha, che si pose a capo ...
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Principessa Vittoria Maria di Teck (Londra 1867 - ivi 1953), nel 1893 sposò Giorgio, duca di York, e salì al trono d'Inghilterra accanto a lui nel 1910. Dal 1936 regina madre. ...
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Sultano d'Egitto (n. nel Caucaso 1728 - m. Cairo 1773), d'origine cristiana. Condotto schiavo in Egitto, salì alle più alte cariche, e giunse a ribellarsi alla Porta, proclamandosi sovrano indipendente. [...] Nel suo breve regno (1768-73) riunì all'Egitto quasi tutta la Siria e l'intera Arabia occidentale ...
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Figlio (436 circa - 481) di Meroveo, successe al padre (457) come re della principale tribù dei Franchi Salî. Si alleò con Egidio contro i Visigoti nel 463; nel 469, sempre alleato coi Romani, tolse ai [...] Sassoni la città di Angers e più tardi condusse una spedizione contro gli Alamanni ...
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Figlio (n. 1262 - m. Korosszeg 1290) di Stefano V e di Elisabetta la Cumana, a dieci anni salì al trono, trovandosi a dover affrontare una grave crisi sociale e a lottare contro l'influsso sempre crescente [...] dell'oligarchia magnatizia e la pressione dei nemici esterni, austriaci e boemi. Unico suo successo fu l'annientamento della potenza di Ottocaro di Boemia (1278). Si ritirò fra le orde cumane, stanziatesi ...
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Mohammad Reza Pahlavi
Secondo e ultimo scià dell’Iran della dinastia Pahlavi (Teheran 1919-Il Cairo 1980). Salì al trono nel 1941, dopo l’abdicazione forzata del padre Reza, e intraprese una politica [...] di modernizzazione del Paese dall’alto, non senza incontrare da subito un’ampia opposizione interna, che si rivelò durante il braccio di ferro con il primo ministro M. Mossadeq, fra il 1951 e il 1953. ...
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Re dell'Afghānistān (Dehra Dun, India, 1880 - Kābul 1933). Nato da famiglia imparentata con la casa reale afgana, salì al trono (1929) dopo aver eliminato l'usurpatore Ḥabīb Ullāh; tentò una prudente modernizzazione, [...] ma fu assassinato per vendetta privata ...
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Sultano di Delhi (m. 1316). Sovrano della dinastia turca Kahlji che governò sul sultanato di Delhi (1290-1320), salì al trono nel 1296 dopo aver ucciso lo zio. Il suo regno fu brutale. Allestì un esercito [...] che gli permise di espandere il suo dominio e di far fronte all'invasione mongola. La sua eredità fu dissipata nelle lotte tra i suoi discendenti ...
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sale
s. m. [lat. sal salis «sale» (e anche «mare») e, in senso fig., «arguzia»: voce di origine indoeur., affine al gr. ἅλς ἁλός che ebbe gli stessi sign.]. – 1. In chimica, composto derivante da un acido per sostituzione totale o parziale...