Elemento chimico, appartenente al gruppo degli alogeni, scoperto da B. Courtois nel 1812; simbolo I, numero atomico 53, peso atomico 126,90. Il nome deriva dal francese iode, coniato nel 1812 da J.-L. [...] incolori solubili in acqua. È l’ossiacido più stabile dello i.; si prepara per azione di un acido forte (solforico ecc.) sui sali di i., o per azione di un ossidante (acido nitrico concentrato, acqua ossigenata, acido perclorico ecc.) sullo i., o per ...
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Ossido di alluminio, avente formula Al2O3 ed esistente in diverse forme eteromorfe: l’unica stabile è l’a. α, esagonale, che si ritrova in natura come minerale (corindone, zaffiro, rubino) e che industrialmente [...] sodico (processo Bayer) e si trova in natura come minerale (gibbsite). Il triidrato è impiegato nella preparazione di sali di alluminio, nell’industria ceramica, per la preparazione di a. adsorbente ecc. Oltre che nelle suddette forme cristalline ...
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Gas di formula PH3, detto anche idrogeno fosforato, incolore, tossico, di odore agliaceo assai sgradevole, che, se impuro per difosfano, si infiamma spontaneamente all’aria. Si può preparare riscaldando [...] un radicale alchilico monovalente.
F. è anche il nome commerciale di una sostanza colorante costituita da una miscela di sali della crisanilina e omologhi, sottoprodotto nella sintesi della fucsina. È usata per la tintura del cotone (in giallo-bruno ...
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Sostanze in grado di effettuare un’efficace azione di pulizia di una superficie, operando però in modo diverso dagli smacchiatori (➔) che esercitano un’azione solvente sullo sporco. La gran parte appartiene [...] di tensioattivi non ionici, a bassissima schiuma, insieme a sali alcalini. Per il lavaggio delle stoviglie a mano si usano ), che stabilizzano il pH delle soluzioni d., sequestrano i sali di calcio e di magnesio, presentano un buon potere peptizzante ...
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titanio Elemento chimico di transizione, di simbolo Ti, peso atomico 47,88, numero atomico 22, appartenente al gruppo IV A del sistema periodico, di cui sono noti gli isotopi stabili 4822Ti (74%), 4622Ti, [...] , dei dielettrici ecc. Si preparano di norma mescolando il biossido di t. con i corrispondenti ossidi (o con sali capaci di fornire questi ultimi per riscaldamento) e calcinando a temperature variabili la miscela risultante.
I titanati organici sono ...
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Chimico (Giessen 1818 - Berlino 1892). Uno dei più eminenti chimici organici del 19º sec., le sue ricerche sulle ammine consentirono di stabilire, secondo le teorie allora vigenti, il "tipo" ammoniaca. [...] dei quali sui derivati organici azotati che divennero così un campo fondamentale di ricerca della chimica organica: scoprì i sali di ammonio quaternari, stabilì che le ammine derivano formalmente dalla ammoniaca, sintetizzò il colorante rosanilina, l ...
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Composto chimico,
immide dell’urea o l’ammidina dell’acido carbammico; sotto forma di sale può essere ottenuta per azione della cianammide su un sale di ammonio; come base libera, si ottiene trattando [...] , come agente denaturante di proteine e acidi nucleici.
Della g. sono noti numerosi derivati acilici e alchilici e diversi sali; tra questi il carbonato di g., cristalli bianchi granulari solubili in acqua, poco in alcol, usato come additivo agli ...
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èfedra Genere di arbusti xerofili (capaci di vivere in ambienti aridi) diffusi in America, Asia, Europa merid. e Africa settentr., con foglie opposte, piccoli fiori in amenti (infiorescenze con asse allungato). [...] l’asma bronchiale e l’ipotensione da anestesia. Sinteticamente si prepara per riduzione elettrolitica o catalitica (palladio) del fenilmetildichetone in presenza di metilammina. Attivi anche i suoi sali, il solfato e il cloruro in particolare. ...
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CAMBI, Livio
GG. P. Marchese
Nato in Ancona il 14 giugno 1885 da Luigi, commerciante, e da Anna Gili, dopo la scuola primaria frequentò l'istituto tecnico di Ancona ad indirizzo fisico-matematico, diplomandosi [...] dedicato alla chimica organica, in cui scoprì gli acidi tioidrossammici e l'acido tioformico. Passò quindi a studiare i sali degli acidi ditiocarbammici e xantogenici dei metalli di transizione e loro derivati con ossido di azoto.
Tra i primi lavori ...
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MALAGUTI, Faustino (Faustino Giovita Mariano)
Aldo Gaudiano
Nacque il 15 febbr. 1802 a Pragatto, presso Bologna, da Giuseppe Valerio, farmacista, e da Anna Medici. Dopo aver frequentato le scuole dei [...] (ibid., s. 3, XXXVII [1853], pp. 198-206 e LI [1857], pp. 328-358). Egli studiò l'interazione di una coppia di sali solubili e quella di un sale solubile e uno insolubile; le sue conclusioni sono interessanti anche se in parte furono superate dalla ...
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sale
s. m. [lat. sal salis «sale» (e anche «mare») e, in senso fig., «arguzia»: voce di origine indoeur., affine al gr. ἅλς ἁλός che ebbe gli stessi sign.]. – 1. In chimica, composto derivante da un acido per sostituzione totale o parziale...