I suoni sibilanti sono una sottoclasse di ➔ consonanti (➔ fricative), suoni rumorosi e intensi, articolati mediante un forte restringimento del condotto orale.
La differenza tra fricative sibilanti (ingl. [...] e in Campania (per es. aspettare > [aʃpeˈtːaːre], sbattere > [ˈʒbatːere]). Lo stesso fenomeno si ha in Salento dinanzi a /k/ e a /ɖ/. Altra forma di palatalizzazione si rinviene nelle varietà emiliane e romagnole, dove /s z/ diventano ...
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Tradizionalmente l’articolo è considerato una parte del discorso (➔ parti del discorso). In termini moderni, fa parte di quella classe di parole che operano come modificatori del nome (o del sintagma nominale; [...] con nomi maschili; in altre, come la Lombardia, avviene esattamente il contrario (il Mario); in altre ancora, come il Salento, sia i maschili che i femminili hanno l’articolo (la Maria, lu Antoniu). Anche la combinabilità di articolo determinativo ...
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Le consonanti laterali sono così chiamate in quanto, per produrle, la lingua assume una particolare conformazione che permette la fuoriuscita dell’aria dai suoi lati (➔ fonetica articolatoria, nozioni [...] in orgolglo e olglo, in cui la presenza grafica della prima l, sembra indicare la durata lunga di tale suono; esclusiva del Salento e attestata alla fine del XV secolo è la scrizione ‹lh› come in assalhe e pilha (Coluccia 2002).
Si può ipotizzare che ...
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Sotto il nome di intensificatori sono riunite tutte quelle espressioni (nomi, avverbi, aggettivi, sintagmi) che contribuiscono all’amplificazione di un aggettivo, di un nome, di un verbo, di un avverbio, [...] ) < lat. nē gŭtta «neppure una goccia», gozo (antico veneziano). Nel Settentrione abbiamo brisa, brica «briciola», nel Salento si trova filu «neanche un filo» (Rohlfs 1966-1969, §§ 967-968).
D’Achille, Paolo (2003), L’italiano contemporaneo ...
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In riferimento all’apertura della bocca, allo spazio tra lingua e palato e all’apertura delle labbra le ➔ vocali possono essere aperte o chiuse (nella letteratura meno recente le prime possono esser definite [...] Le varietà con il vocalismo pentavocalico si collocano soprattutto nell’Italia meridionale estrema (Sicilia, parte della Calabria, Salento) e in Sardegna.
Il vocalismo romano risulta simile a quello fiorentino, secondo il cosiddetto asse Roma-Firenze ...
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I fenomeni fonetico-fonologici che si verificano nella lingua parlata a confine di parola vanno sotto il nome, ormai tradizionale, di fonetica sintattica o fonotassi. Nella linguistica più recente si preferisce [...] [mːe], ga[sːe], ba[rːe], lapi[sːe], Upi[mːe], con concomitante geminazione della consonante finale (Bafile 2003). Nel Salento, l’epitesi con geminazione ha luogo con la ripetizione dell’ultima vocale: ba[rːa] per bar, Upi[mːi] per Upim, ecc.
Vocali ...
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Ausiliari (dal lat. auxilium «aiuto» + -āris) si chiamano alcuni verbi che, oltre al loro uso e significato autonomi (➔ modi del verbo), se impiegati in unione con le forme non finite di altri verbi, svolgono [...] interporsi avverbi o congiunzioni (ho veramente mangiato; siamo dunque usciti). Frequente è nell’italiano regionale di Sicilia, del Salento e di Sardegna l’inversione dell’ausiliare rispetto al participio (uscito è; capito mi hai?).
L’inversione dell ...
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Il periodo ipotetico (detto meno spesso costrutto condizionale) è una costruzione formata da due frasi, la principale (detta apodosi, cioè «conseguenza») e una subordinata ipotetica (detta protasi, cioè [...] , La mandragola, atto IV; cit. in Rohlfs 1954: § 749)
Questa soluzione è diffusa tra i dialetti sudorientali, in particolare nel Salento:
(41) vivía ci nc’era acqua «berrei se ci fosse acqua» (cit. in Rohlfs 1954: § 748)
Il doppio condizionale ...
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La fonetica linguistica è lo studio dei suoni (o foni; ➔ fonetica articolatoria, nozioni e termini di) prodotti dai parlanti nell’atto di pronunciare una lingua. Ciò non esaurisce la totalità dei suoni [...] .
Una tendenza verso la riduzione a cinque vocali toniche si osserva in Emilia e Sardegna, e soprattutto in Salento, Sicilia (➔ Palermo, italiano di) e Calabria. I timbri risultanti sono generalmente intermedi, con colorature diverse secondo il ...
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Per secoli l’italiano, fuori di Toscana, è stato imparato sui libri: per questo si è sottratto ai processi di trasformazione caratteristici delle lingue che si sono sviluppate dall’alto medioevo a oggi [...] si sottraggono soltanto la Calabria centro-meridionale, l’angolo nord-orientale della Sicilia e una fascia del Salento centro-settentrionale: un’attenta ricognizione degli antichi testi meridionali e delle condizioni dialettali odierne ha permesso a ...
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salentino
agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. Salentinus]. – Del Salènto, regione della Puglia sud-orientale: il territorio s.; la penisola s. Anche, relativo o appartenente a un’antica popolazione della terra d’Otranto (corrispondente all’incirca...
TAP
(Tap) Sigla di Trans Adriatic Pipeline (gasdotto transdriatico), denominazione del gasdotto per il trasporto di metano dall’Azerbaijan all’Italia, con approdo sulle coste del Salento; usato come s. f. e m. e in funzione di agg. inv. posposto....