Uomo politico boliviano (Cochabamba 1863 - ivi 1935); deputato (1901), senatore (1904), fu tra i fondatori del Partito repubblicano, che presiedette dal 1912 al 1919; presidente della Repubblica (1931-34), ebbe ad affrontare la gravissima crisi economica interna e la guerra del Chaco. Deposto dai militari, gli successe il vicepresidente Luis Tejada Sorzano ...
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Incisore, stampatore e libraio (Milano fine sec. 15º - Roma 1562), attivo a Roma dal secondo decennio del sec. 16º. Fu associato con Antonio Blado, insieme al quale pubblicò il Breviario Quinones (1535), e più tardi, dal 1553, con A. Lafreri. La sua opera maggiore è costituita dalle numerose incisioni che aveva preparato per lo Speculum romanae magnificentiae, pubblicato da Lafreri nel 1575. Ebbe bottega ...
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Musicista (Burgos 1513 - Salamanca 1590), insegnante a Salamanca, organista vicereale a Napoli. Scrisse un'opera teorica, De musica libri septem (1577), e altri trattati non pubblicati. ...
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Umanista fiammingo (Bruges 1511 - Salamanca 1561). Fu chiamato in Spagna (1531) da Fernando Colombo a lavorare nella Biblioteca Colombina; passò poi a dirigere il collegio di Braga (1538) e di Évora (1541) [...] in Portogallo; dal 1550 professore di grammatica a Salamanca. Scrisse una Chronica rerum memorabilium Hispaniae, sino al 1020 (I vol., 1552). ...
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Teologo domenicano (Segovia 1494 - Salamanca 1560); prof. all'univ. di Salamanca, fu al Concilio di Trento come teologo di Carlo V e quindi come delegato del vicario generale dell'ordine. Autore di scritti [...] filosofici e teologici ispirati all'aristotelismo tomistico, che egli vivacemente difese anche nelle discussioni tridentine. Importanti le sue tesi sul diritto naturale e sull'origine dell'autorità ...
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Pittore (n. Salamanca 1440 circa - m. dopo il 1507). La sua opera più importante è la pala di Sant'Ildefonso nella cattedrale di Zamora (1456-57), in cui accanto a una fondamentale impronta fiamminga si [...] avverte la conoscenza dell'opera di M. Schongauer. Altre opere note: la pala con Vergine e santi (1470 circa) nella Cattedrale Vecchia di Salamanca, e le 24 tavole nella chiesa di S. Maria di Trujillo. ...
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Teologo (n. Salamanca - m. ivi 1616); domenicano (dal 1563), professore a Salamanca, intervenne nella polemica molinista con un Tractatus de divinae gratiae auxiliis (1596) in cui si mantiene fedele all'insegnamento [...] di D. Báñez. Tra le altre sue opere: De magno matrimonii sacramento (1592), Tractatus de divina perfectione (1596), fondati sulla dottrina di s. Tommaso. È stato ritenuto, ma con impropria interpretazione ...
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Teologo domenicano (Siviglia 1548 - Salamanca 1630); lettore di teologia e professore (1604) a Salamanca, vescovo delle Canarie (1621), poi di Tuy (1622), infine di Tarragona (1630; ma morì prima di prendere [...] possesso di questa sede); espositore acuto del pensiero tomista, scrisse un ampio commento a tutta la Summa dell'Aquinate, del quale pubblicò tuttavia solo una parte: Tractatus de Trinitate divi Thomae ...
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Poeta (Salamanca 1474 circa - ivi 1542); abate (1520) e prof. di musica dell'univ. di Salamanca (1522), dove conseguì (1526) il grado di maestro; resta di lui una raccolta (1514) contenente, oltre a un [...] Diálogo para cantar, sei Farsas y églogas al modo y estilo pastoril y castellano di cui tre profane e tre religiose. Notevole, di queste ultime, l'Auto de la Pasión che svolge con delicatezza il motivo ...
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Scrittore ascetico (Estella 1524 - Salamanca 1578); francescano a Salamanca (1550), a Lisbona (1554-60) e a Madrid, dove fu predicatore di corte di Filippo II che gli affidò varie missioni diplomatiche. [...] Della sua produzione omiletica, esegetica e mistica, sono soprattutto note le Cien meditaciones devotissimas del amor de Dios (1576), uno dei capolavori della mistica spagnola del Cinquecento, assai apprezzate ...
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salmanticense
salmanticènse agg. e s. m. e f. [dal lat. Salmanticensis, agg. di Salmantĭca «Salamanca»]. – Della città di Salamanca nella Spagna occid. (a nord-ovest di Madrid); abitante, originario o nativo di Salamanca. In partic.: teologi...
scalzetto
scalzétto s. m. [der. di scalzo1]. – Denominazione degli appartenenti all’ordine dei frati penitenti di Gesù Nazareno, istituito a Salamanca nel 1752, con regola di vita di tipo francescano, e soppresso nel 1935.