GALLAND, Antoine
Giorgio Levi Della Vida
Orientalista, nato a Rollot (Piccardia) il 4 aprile 1646, morto a Parigi il 17 febbraio 1715. Dopo avere studiato lingue orientali al Collège de France ed essere [...] 'orientalismo (tra cui una traduzione del Corano e una del cosiddetto Bidpai turco [v. kalīlah e dimnah], una storia di Saladino e degli Ayyūbidi, una storia di Genghiz Khān) e in un dizionario di numismatica, egli si rivela profondo erudito; questi ...
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CROCIATI
J. Folda
L'appellativo di c., derivato dalla croce che essi portavano raffigurata sul petto, si riferisce ai soldati che parteciparono alle spedizioni militari cristiane in Terra Santa per [...] ; B. Meistermann, Guide du Nil au Jourdain par le Sinai et Pétra sur la trace d'Israel, Paris 1909; M.S. Briggs, The Architecture of Saladin and the Influence of Crusades (A.D. 1171-1250), BurlM 38, 1921, pp. 14-20; L.H. Vincent, E.J.H. Mackay, F.M ...
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CORTOPASSI, Domenico
Bianca Maria Antolini
Nacque a Sarzana (La Spezia) l'8 ott. 1875 da Alemanno e da Luigia Buschetti.
Iniziò studi musicali sotto la guida del padre maestro di cappella della cattedrale [...] per il pianoforte, C. Giorgi e C. Angeloni per la composizione. Si perfezionò a Milano sotto la guida di M. Saladino e V. Ferroni. Trascorse poi un lungo periodo a Stoccolma dove diresse concerti per orchestra. Rientrato in Italia, diresse spettacoli ...
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sultano Titolo del sovrano dell’Impero ottomano (fino al 1922) e di altri principi orientali.
Il termine, usato per la prima volta come titolo ufficiale nell’875 d.C., quando il califfo al-Mu‛tamid lo [...] Gasnavidi (sec. 10°-12°) e in seguito a quelli Selgiuchidi. S. si chiamarono in testi letterari (non nelle monete) il Saladino (➔ Ṣalāḥ ad-Dīn), fondatore della dinastia ayyubita, e molti dei suoi successori, ufficialmente solo malik «re». S. fu il ...
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Paolo Scolari, di famiglia romana, cardinale-vescovo di Palestrina, fu eletto papa a Pisa il 19 dicembre 1187. Entrato in Roma prima dell'11 febbraio 1188, mise fine alla lotta fra il papato e i Romani [...] e ottenendone il riconoscimento dello Stato Pontificio nei limiti segnati da Lucio III. Essendo Gerusalemme caduta in mano del Saladino il 3 ottobre 1187, diede opera attivissima a promuovere la terza crociata (1190). Si mostrò condiscendente verso ...
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(it. Caifa) Città di Israele (265.100 ab. nel 2008), ai piedi del Monte Carmelo lungo l’unica insenatura del litorale palestinese. Capoluogo dell’omonimo distretto amministrativo (854 km2 con 878.000 [...] finché con le crociate acquistò sviluppo commerciale, come porto (denominato allora Caiffa o anche Carmelo) di Tiberiade; devastata dal Saladino nel 1191, risorse solo nel 18° sec. e conobbe un forte sviluppo dal 1920, a seguito dell’immigrazione ...
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TEMPLARI
G. Curzi
Ordine, detto anche Ordine del Tempio, pauperes commilitones Christi, milites/militia Templi Salomonis/Iherosolimitani, costituitosi in Terra Santa nel gennaio 1120, quando alcuni [...] avevano munito il lato sud della Spianata.Ben poco si è salvato di tutto ciò; dopo gli sgomberi e le demolizioni di Saladino, l'assetto della moschea al-Aqṣā è stato radicalmente innovato da restauri-ricostruzione condotti tra il 1938 e il 1941, che ...
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BALDINO, Carlo
Romeo De Maio
Nacque a Nocera dei Pagani (Salerno) nei primi decenni del sec. XVI, ma visse sempre a Napoli nel cui Studio, dal 1567 al 1591, tenne la cattedra di diritto canonico, con [...] III,Monasterii 1923, p. 306; N. Cortese, L'età spagnola,in Storia della università di Napoli,Napoli 1925, p. 320; A. Saladino, Una fonte di storia napoletana: l'Arch. dei Bianchi della Giustizia,in Atti d. Accad. Pontaniana,n. s., VII (1957-58), pp ...
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al-Suhrawardi (Suhrawardi), Sihab al-Din Yahya al-Maqtul
al-Suhrawardī
(Suhrawardī), Šihāb al-Dīn Yaḥyā al-Maqtūl Pensatore musulmano persiano (Suhraward, Iran nord-occidentale, 1154 - Aleppo 1191). [...] Aleppo ed ebbe come discepolo anche il giovane governatore della città, al-Malik al-Ẓāhir, uno dei figli di Ṣalāḥ al-Dīn (il Saladino). Forse per le gelosie dei dotti della città, al-S. restò implicato in un processo e poi messo a morte. È chiamato ...
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. Vocabolo arabo, che, tra i varî significati, ha quello di "religione", assunto già nell'età preislamica verosimilmente per influsso del medio persiano o pahlawī dēn, dīn (avestico dāenā). A cominciare [...] Fakhr ad-Dīn "la gloria della religione" (Faccardino), Ṣafī ad-Dīn "di religione pura", Ṣalāḥ ad-Dīn "la santità della religione" (Saladino), ecc. Applicati dapprima ad alti personaggi potenti (il più antico esempio noto è quello di Nāṣir ad-Dīn "il ...
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booty s. m. inv. Nel linguaggio della moda e dello spettacolo, fondoschiena, sedere femminile dalle forme piene, abbondanti. | Tipo di ballo che prevede frequenti movimenti del fondoschiena. ◆ Sembrerà l'ennesima esagerazione, eppure – è la...
laccio
làccio s. m. [lat. *laqueus, lat. volg. laceus; nel sign. 1 b, adattam. dello spagn. lazo che ha lo stesso etimo]. – 1. a. Funicella con cappio a nodo scorsoio per catturare uccelli o selvaggina, e in genere ogni fune a nodo scorsoio...